Umberto Barbaro è stato attivo in molti campi: narrativa, drammaturgia, cinema, critica e storia dell'arte figurativa. Nel 1923 è direttore della rivista La bilancia e collabora con Dino Terra, Vinicio Paladini e Paolo Flores. Nel 1927 è tra gli animatori del Movimento Immaginista, corrente "di sinistra" del Futurismo, attenta all'evoluzione culturale in Francia, America, Russia e Germania[1]; con Dino Terra, ne elabora la rivista di riferimento, La Ruota Dentata, che uscirà per un solo numero data la carenza di fondi finanziari per portarla avanti; all'insegna della "Ruota Dentata" usciranno, sempre nel '27, anche quattro opere letterarie, tutte quante espressione del movimento in questione: Inferno, di Barbaro e Bonaventura Grassi; Riflessi e L'Amico dell'Angelo di Dino Terra, Odio dell'ungherese Miklós Koszka. In quello stesso giro d'anni, Barbaro è al fianco di Anton Giulio Bragaglia nella iniziativa del Teatro degli Indipendenti, a Roma.[2] Conoscitore della lingua russa e tedesca traduce opere di Heinrich von Kleist, Michail Bulgakov e Frank Wedekind. È giornalista, saggista, novelliere e i suoi scritti appaiono in varie riviste e quotidiani del tempo.[3]
Nel 1936 è tra i fondatori, con Luigi Chiarini, del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e ne diventa docente. Sempre con Chiarini avvia la pubblicazione del mensile di studi cinematografici Bianco e Nero, direttamente legato al Centro Sperimentale, una rivista che ha fornito notevole impulso alla crescita della cultura cinematografica italiana. Finita la seconda guerra mondiale, prosegue gli studi specifici sul cinema in generale e su quello sovietico in particolare e continua la serie di traduzioni, da tempo avviata, di scritti di teorici del cinema tra cui Vsevolod Illarionovič Pudovkin, Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, Rudolf Arnheim e Béla Balázs. Nel 1947 traduce anche Sigmund Freud.[4] Nel 1945 viene nominato Commissario straordinario del Centro Sperimentale di Cinematografia, carica che ricopre sino al 1947, quando ne è allontanato per motivi politici. È sostenitore del cinema neorealista.
Nel campo della produzione cinematografica esordisce, come autore, nel 1933 con un documentario, Cantieri dell'Adriatico, a cui fa seguito il solo film a lungometraggio da lui realizzato, L'ultima nemica. Nel dopoguerra gira, con la consulenza di Roberto Longhi, due cortometraggi d'arte dedicati a Carpaccio e Caravaggio.
Come critico cinematografico, dal 1945 collabora a L'Unità, indi al settimanale Vie Nuove e a Filmcritica. Dirige il quindicinale L'Eco del cinema.
A Umberto Barbaro sono state dedicate la «Biblioteca del Cinema», il «Premio Nazionale Filmcritica» di Roma e numerose pubblicazioni[5]
Coniugato con Helena Wojciechowska che partecipò attivamente alla creazione della Scuola di Cinema a Lodz e svolse anche attività di traduttrice.
^Vicina al movimento Immaginista, la casa editrice "La Ruota dentata" pubblica un numero unico di una rivista con questo stesso titolo e numerosi testi futuristi
^Per il Teatro degli Indipendenti scrive testi, poi rappresentati, tra i quali Il bolide, scalari e vettori, Ancorato al nome di Maria e, insieme a Bonaventura Grassi, L'inferno.
^Tra l'altro collabora a Occidente, L'Italia letteraria, Quadrivio, L'italiano, L'Italia vivente.
^Tra le altre traduzioni: Vsevolod Illarionovič Pudovkin, Film e fonofilm, Roma, Edizioni d'Italia, 1936; Vsevolod Illarionovič Pudovkin, L'attore nel film, Roma, Edizioni dell'Ateneo, 1947; Sigmund Freud, Nuovi saggi di psicanalisi, 1947.
^Gian Piero Brunetta, Umberto Barbaro e l'idea di neorealismo: 1930-1943, Padova, Liviana Editrice, 1969; Umberto Carpi, Bolscevico immaginista, Napoli, Liguori, 1981; Maria Di Giovanna, Teatro e narrativa di Umberto Barbaro, Roma, Bulzoni, 1992; Lea Durante, Umberto Barbaro e il "realismo" della letteratura, in Umberto Barbaro, L'essenza del can barbone, Napoli, Liguori, 1997; Dossier Barbaro, in Cinemasessanta, 303, ottobre-dicembre, Reggio Calabria, Città del sole Ed., 2009.
Paolo Buchignani, Avanguardie durante il fascismo. Umberto Barbaro, il realismo, l'immaginario, in "Il Mulino", n.5, 1987.
AA.VV., Lunarionuovo n.48, (numero monografico, atti del convegno "Umberto Barbaro. Tra immaginismo e neorealismo"), Acireale, 1988.
Maria Di Giovanna, Teatro e narrativa di Umberto Barbaro, Roma, Bulzoni, 1992. ISBN 88-7119-447-0.
Giuliana Muscio, Da Pudovkin al neorealismo. La riflessione teorica sulla sceneggiatura e il contributo di Umberto Barbaro, in "Studi Novecenteschi", n. 67-68, giugno-dicembre 2004.
Alessandro Uccelli, Due film, la filologia e un cane. Sui documentari di Umberto Barbaro e Roberto Longhi, in "Prospettiva", n. 129, gennaio 2008.