Le Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) sono parte di una serie di linee guida per l'accessibilità dei siti Web, pubblicate dal Web Accessibility Initiative (WAI), che a sua volta fa parte del World Wide Web Consortium (W3C). Gli sviluppatori di contenuti, di strumenti di sviluppo e di strumenti di valutazione dell'accessibilità possono seguire queste linee guida, per creare e valutare contenuti Web accessibili per dispositivi hardware o software limitati, come i telefoni cellulari. La versione attuale è 2.1.
Un sito web accessibile è il risultato di un insieme di parti che interagiscono tra loro, come ad esempio:
Delle WCAG sono presenti due versioni:
Le WCAG 1.0 sono state pubblicate e sono diventate una W3C recommendation il 5 maggio 1999. In seguito, sono state sostituite dalle WCAG 2.0.
WCAG 1.0 ha tre livelli di priorità (priority levels):
Nel febbraio 2008, il WCAG Samurai, un gruppo di sviluppatori indipendente dal W3C, e guidato da Joe Clark, ha pubblicato correzioni ed estensioni al WCAG 1.0.
WCAG 2.0 è stato pubblicato come una W3C Recommendation l'11 dicembre 2008.[1][2] Il lungo processo di consultazione che ha preceduto ciò ha incoraggiato la partecipazione alla modifica da parte del Working Group (e la risposta alle centinaia di commenti), con diversità assicurate dall'inclusione di esperti di accessibilità e da membri della comunità disabile.
Il Web Accessibility Initiative sta lavorando anche su una guida per migrare da WCAG 1.0 a WCAG 2.0. Un confronto tra i checkpoint (punti di controllo) del WCAG 1.0 e i success criteria (criteri di successo) del WCAG 2.0 è disponibile.[3]
WCAG 2.0 usa gli stessi tre livelli di aderenza del WCAG 1.0, ma li ha ridefiniti. Il gruppo di lavoro WCAG tiene aggiornata una lunga lista di tecniche per l'accessibilità web e i casi di fallimento più comuni per il WCAG 2.0.[4] e dei documenti di approfondimento[5], il cui ultimo aggiornamento risale al Gennaio 2012. Nell'ottobre del 2012 le WCAG 2.0 sono state incluse nello standard ISO/IEC 40500:2012.
Le WCAG 2.1 sono diventate una Raccomandazione W3C il 5 giugno 2018[6]. Secondo il W3C era[7]:
... avviato con l'obiettivo di migliorare la guida all'accessibilità per tre gruppi principali: utenti con disabilità cognitive o di apprendimento, utenti con problemi di vista e utenti con disabilità su dispositivi mobili
ed è retrocompatibile con WCAG 2.0, che estende con altri 17 criteri di successo[8].
A partire da agosto 2020, le WCAG 2.2 sono una bozza di lavoro del W3C[9].
La prima Web Accessibility Guidelines, intitolata Design of HTML (Mosaic) Pages to Increase their Accessibility to Users with Disabilities; Strategies for Today and Tomorrow ("Progettazione delle pagine HTML (Mosaic) per incrementare la loro accessibilità ad utenti con disabilità; strategie per oggi e per domani"),[10] furono compilate da Gregg Vanderheiden e pubblicate nel gennaio del 1995, subito dopo il WWW II del 1994 a Chicago (dove Tim Berners-Lee menzionò per la prima volta l'accesso per persone disabili, in una keynote speech dopo aver visto un laboratorio pre-conferenza tenuto da Mike Paciello).
Più di 38 diverse linee guida[11] seguirono, da diversi autori ed organizzazioni, negli anni seguenti. Queste furono messe insieme nello Unified Web Site Accessibility Guidelines, compilato dal Trace R&D Center dell'Università del Wisconsin-Madison. La Version 8 of the Unified Web Site Accessibility Guidelines[12], pubblicata nel 1998, fu usata come il punto di partenza per il WCAG 1.0 del W3C.