Zucchero! That Sugar Film

Zucchero! That Sugar Film
Damon Gameau in una scena del film
Titolo originaleThat Sugar Film
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneAustralia
Anno2014
Durata90 min
Generedocumentario
RegiaDamon Gameau
SoggettoDamon Gameau
SceneggiaturaDamon Gameau
ProduttoreNick Batzias, Damon Gameau, Seth Larney, Virginia Murray, Suzanne Walker, Rory Williamson
Produttore esecutivoPaul Wiegard, Jason Sourasis
Distribuzione in italianoFil Rouge Media
FotografiaJudd Overton
MontaggioJane Usher
MusicheJojo Petrina
ScenografiaGareth Davies
TruccoAline Joyce
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Zucchero! That Sugar Film (That Sugar Film) è un film-documentario australiano del 2014 scritto, diretto, co-prodotto ed interpretato da Damon Gameau.

Il film, uscito In Italia il 19 maggio 2016[1], contiene una critica sull'eccessivo uso di zucchero raffinato da parte dell'industria alimentare, che rappresenta un importante fattore per la diffusione del sovrappeso delle persone in Australia e nei paesi più sviluppati.

Damon Gameau e Zoe Tuckwell-Smith

Il regista Damon Gameau non consuma zucchero raffinato da 3 anni e non beve alcol o caffeina da 5 anni, ed è in ottima salute[2]. In occasione della gravidanza della propria compagna Zoe Tuckwell-Smith, il registra australiano decide di sottoporsi in prima persona un esperimento di 60 giorni, sotto monitoraggio medico, e documentare gli effetti sul proprio corpo causati da una dieta a basso contenuto di grassi ma con molto zucchero e basata esclusivamente su prodotti alimentari considerati e pubblicizzati come "sani" e "a basso contenuto di zucchero", come lo yogurt magro, i succhi di frutta e bevande light, i cereali, la verdura in scatola e le barrette di muesli.

Durante il film Gameau illustra gli effetti causati dall'eccessivo consumo di zucchero, sia per la salute pubblica sia da un punto di vista sociale, raccontando la situazione degli aborigeni australiani (che, a causa del consumo compulsivo e incontrollato di zucchero, soffrono spesso di insufficienza renale da zucchero). Inoltre, durante un viaggio negli Stati Uniti d'America, scopre l'esistenza di una malattia causata dalla nota bevanda gassata Mountain Dew, che contiene una grande quantità di caffeina e sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, che porta alla perdita di tutti i denti.

Una volta scoperto di aver di fatto inconsapevolmente consumato circa quaranta zollette di zucchero al giorno, Gameau si renderà conto di come l'industria falsifichi e ometta la verità sugli abusi di tale sostanza, presente in circa l'80% dei cibi confezionati[3].

Al termine dei 60 giorni, in cui il protagonista assume l'equivalente di 40 cucchiaini (equivalenti a 160 grammi) di zucchero al giorno, gli viene riscontrato un peggioramento della salute, con un aumento del peso di 8,5 kg e del 7% del grasso corporeo, l'ingrossamento di 10 cm del giro vita, ingrossamento del fegato causato da steatosi epatica (già a partire dal 18º giorno)[4], mancanza cronica di sonno con un principio di depressione ed uno di obesità e diabete. Inoltre, pur continuando a svolgere la stessa attività fisica e pur mantenendo lo stesso apporto calorico di prima (2.300 calorie al giorno), Gameau non riesce mai a percepire il senso di sazietà, ma anzi va alla ricerca di altri alimenti dolci.

Al termine della pellicola, il protagonista riprende il suo normale regime alimentare (in cui viene eliminato lo zucchero raffinato e la caffeina) e, nel giro di un paio di mesi, ritorna in piena forma.

Riconoscimenti

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  1. ^ Zucchero! That Sugar Film, ecco il trailer italiano del documentario, su movieplayer.it, 9 aprile 2016. URL consultato il 21 aprile 2016.
  2. ^ Michela Becchi, That Sugar Film. Il documentario che svela lo zucchero nascosto nei cibi “dietetici”, in Il Gambero Rosso, 7 settembre 2015.
  3. ^ Cristina Marrone, Che effetto fanno 40 cucchiaini di zucchero al giorno? Lo racconta il documentario «That sugar film», in Corriere della Sera, 17 agosto 2015.
  4. ^ (EN) Anahad O'Connor, What Eating 40 Teaspoons of Sugar a Day Can Do to You, in The New York Times, 14 agosto 2015.
  5. ^ (EN) Patrick Frater, ‘Mad Max,’ ‘Dressmaker’ Split Australian Academy Awards, in Variety, 9 dicembre 2015.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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