La 37ª edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, (dal 1979 denominata solo Mostra Internazionale del Cinema) si è svolta a Venezia dal 28 agosto all'8 settembre del 1980, sotto la direzione di Carlo Lizzani. Da questa edizione venne ripresa l'assegnazione dei premi.[1][2][3]
La direzione di Carlo Lizzani, dal 1979 al 1982, fu caratterizzata dall'aver affiancato ai film in concorso sia retrospettive che sezioni dedicate alla sperimentazione ("Officina") e che diverrà una formula impiegata anche da altri festival nel mondo. Nel 1980 viene ripristinato l'assegnazione del Leone d'oro, che venne conferito ex aequo a Louis Malle per Atlantic City e a John Cassavetes per Gloria. La mostra contribuisce anche al rinnovamento del cinema italiano proponendo opere di Marco Tullio Giordana, Gianni Amelio, Franco Piavoli, Nanni Moretti o Paolo Benvenuti.[4] Lizzani, al fine di riformare la formula della mostra per adattarla alla società contemporanea, uscì dai limiti d una mostra d'arte per dare spazio anche allo spettacolo e alla sperimentazione proiettando film di diverso genere per pubblici diversi, anche attraverso proiezioni notturne ed eventi in parallelo alla mostra vera e propria.[3]
Venne fatta la proiezione integrale della miniserie televisiva in 14 episodi Berlin Alexanderplatz, che il regista Rainer Werner Fassbinder aveva tratto dall'omonimo romanzo di Alfred Döblin. In una serata speciale venne riproposto Ludwig, di Luchino Visconti, restaurato nella versione integrale di 240 minuti, mai proiettata in pubblico. La retrospettiva del 1980 fu dedicata a Kenji Mizoguchi.
Non vennero assegnati né il Leone d'argento che tornerà nell'edizione successiva, né le varie Coppe Volpi agli attori.
I principali premi distribuiti furono:
Il regista brasiliano Glauber Rocha, intervistato dalla Rai all'indomani dell'assegnazione del Leone d'oro, essendo stato escluso dai premi, inscenò una clamorosa contestazione contro la direzione del Festival e contro la giuria, presieduta dalla sceneggiatrice Suso Cecchi D'Amico.[5]
Menzione speciale della giuria: