Abbazia di Loc Dieu | |
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Facciata ovest dell'abbazia | |
Stato | Francia |
Regione | Midi-Pirenei |
Località | Martiel |
Coordinate | 44°20′22.4″N 1°55′51.4″E |
Religione | cattolica |
Ordine | cistercense |
Diocesi | Rodez |
Stile architettonico | romanico, gotico e neogotico |
Inizio costruzione | XII secolo |
Completamento | XV secolo |
Demolizione | 1791 |
Sito web | www.abbaziadelocdieu.com |
L' abbazia de Loc-Dieu è un'abbazia cistercense situata a Martiel, in Francia nel dipartimento di Aveyron. È un'abbazia fortificata, oggi di proprietà privata.
In una regione di dolmen e di briganti, Roger, secondo abate di Dalon nel Limosino, inviò nel 1123 tredici monaci nel Rouergue affinché fondassero la prima abbazia nello spirito di Cîteaux. La data di fondazione è incerta: 21 marzo 1123 o 1124. Si sa comunque che il 25 maggio 1124 Arduino di Parisot fece un'importante donazione ai frati di Loc-Dieu, il che lo ha fatto considerare come fondatore dell'abbazia. Il vescovo di Rodez, Aimaro III, donò loro la chiesa e le decime di Colombiers. In seguito furono dei signori locali che concessero all'abbazia rendite e terre.[1]
Le città scelta, benché facente parte del causse di Limogne, è geologicamente rimarchevole. Una sacca di argilla gli vale acqua e grandi boschi, rifugio ideale dei rapinatori della via tra Rodez a Cahors. Città dunque ben malfamate che si meritavano il soprannome di locus diaboli, il luogo del diavolo. Le mescolanze di monaci e briganti sono divenute leggendarie. Con la benedizione del vescovo di Rodez, il luogo divenne, qualche anno dopo, locus Dei, cioè "il luogo di Dio".[2]. L'abbazia, con sua madre, non s'inserì ufficialmente nell'Ordine di Citeaux che nel 1162.
Tra il 1134 e il 1144, bisogna citare negli atti di donazione Étienne de Podiolongo, Raymond de Sévérac, Flotard de Belcastel, Robert de Castelmari e Guglielmo de Bonnefous. Poi, Raymond de Saint-Grat, Reine, e Odolric de Maleville, Adhémar de Balzac, Pierre de Castelnau, Bégon de Saunhac…
Fu solo nel 1134 che il monastero de Loc-Dieu fu eretto in abbazia. Nel novembre 1134, i monaci riuniti in assemblea capitolare elessero all'unanimità dom Willemus (Guglielmo). Dom Amelius, eletto l'11 luglio 1144, diede inizio nel 1159 alla costruzione della chiesa.
L'abbazia di Loc-Dieu inviò alcuni monaci per fondare l'abbazia dei Chambons nel 1152.
Nel 1162, tutte le abbazie fondate da Géraud de Salles e le loro abbazie figlie furono unite all'Ordine cistercense, affiliandole all'abbazia di Pontigny.
Quando nel dicembre 1177, Arbert fu eletto abate di Loc-Dieu, l'abbazia era coperta di debiti, che erano stati contratti per la costruzione della chiesa, del monastero e forse anche per l'abbazia dei Chambons, affiliata a Loc-Dieu. L'abbazia di Dalon non poteva venire in aiuto e quindi si dovette cercare di affiliare l'abbazia di Loc-Dieu a quella di Pontigny. I monaci di quest'ultima, non potendo sostenerne i costi, l'abbandonarono. L'abate nel 1178 decise di sottomettere l'abbazia a quella di Bonneval in cambio di 20 000 soldi. L'abate di Bonneval inviò questa somma che ripianò il deficit e poi mise in comune i beni dei due monasteri.
Nel 1212, l'abbazia di Dalon s'inquietò per l'annessione di fatto dell'abbazia di Loc-Dieu da parte di quella di Bonneval e l'abate di Dalon ottenne dal Capitolo generale dell'Abbazia di Cîteaux di restituire l'indipendenza all'abbazia di Loc-Dieu, ma l'abbazia di Chambons divenne "figlia" di quella di Bonneval.
Nel 1259, l'abate Giovanni II fu sospettato di catarismo e obbligato a dimettersi.
Dopo le vicissitudini della guerra albigese, vi fu quella dei Cento anni. Nel 1411, il Rouergue fu devastato e il monastero incendiato. Fortunatamente l'enorme chiesa abbaziale e la sala capitolare rimasero intatte. Con difficoltà e grazie a due famiglie, i Volonzac e i Firminhac, che gli diedero degli abati, il monastero ricostruì gli edifici monastici fortificandoli massicciamente.
Giovanni V di Lettes fu il primo abate commendatario. Egli era già vescovo di Montauban e di Béziers. Egli fece governare la diocesi di Montauban da Pierre de Bisquère, vescovo di Nicopoli in partibus. Nel 1543 scambiò il vescovado di Béziers in cambio dell'abbazia di Moissac; convertitosi poi al protestantesimo, si sposò e fuggì a Ginevra.
Il 1793 fu l'ultimo anno monastico di Loc-Dieu, a causa della sua vendita come bene della Chiesa. Lo scadente stato del suo edificio fu la causa di questo trattamento eccezionale. Maltenuto a causa dell'uso agricolo che ne fu fatto, fu acquistato nel 1812 dalla famiglia Cibiel[3] di Villefranche-de-Rouergue, i cui discendenti lo occupano tuttora. Salvato dalla rovina, consolidato, esso offre ancora oggi lo spettacolo imponente di una fortezza, adiacente da un lato alla chiesa e ospitante al suo interno una sala capitolare e un chiostro che circonda una profusione di fiori.
Nel 1940, durante la débâcle, i più bei dipinti del Louvre furono custoditi a Loc-Dieu per un'estate, ma l'umidità del luogo ne impedì la conservazione ulteriore a Loc-Dieu.
Il parco, che circonda l'abbazia, mescola, come ai tempi dei monaci, agricoltura, selvicoltura e piscicoltura.
La sua particolarità geologica e un microclima eccezionale lo rendono del tutto insolito, per il suo lussureggiare e i suoi grandi alberi, in un ambiente di causse secco. Lo stagno è sempre animato di varietà di anatre, oche, cigni o aironi. I numerosi viali offrono ai camminatori diversi tipi di bosco, dalle fustaie di vecchie querce fino ai boschi di abeti, inusuali in questa regione. Un percorso di guardia di 80 scalini, costruito sul punto culminante del parco, completa la passeggiata con un panorama di assoluta bellezza. Si deve molto a Jean Darcel, parente prossimo di Cibiel[4], che si distinse nella creazione delle Buttes-Chaumont, del parco Monsouris e della Grande Cascade del Bois de Boulogne.
L'abbazia e il suo parco di 40 ettari, proprietà della famiglia Masson-Bachasson de Montalivet, discendenti di Cibiel, sono oggi aperti ai visitatori.
Iniziata nel 1159 in stile romanico, fu acquisita nel 1189 dagli architetti borgognoni della sua abbazia-madre di Pontigny, già familiarizzati con lo stile gotico. Quindi, mentre le navate laterali, con volte a tutto sesto, sono ancora puramente romaniche, il coro ad angoli smussati è nettamente gotico. L'attenzione posta nell'acustica da parte dei monaci è rivelata dai numerosi vuoti di risonanza nelle volte. La chiesa ha attraversato senza danni i secoli e si presenta oggi nella sua originale purezza, fedele alla tradizione cistercense, ove semplicità e sobrietà non escludono affatto la bellezza. Qui nessuna scultura, né vetrate colorate e né dipinti suscettibili di distogliere l'attenzione dovuta alla preghiera. La pietra color ocra appare in tutto il suo splendore, messa in risalto dalla luce del sole, poiché la chiesa è "bagnata" a tutte le ore dai suoi raggi che "esplodono" sul colore della pietra. Purezza di forme, austerità di decoro per la meditazione.
Ricostruito nel XV secolo, ha rimpiazzato il primo chiostro, incendiato dalle truppe inglesi. Lo stile è spoglio e massiccio, in conformità con lo spirito cistercense. Ne rimangono tre lati (est, sud e ovest). A livello del giardino centrale si trova il pozzo, mentre sul lato est si apre la sala capitolare del XIII secolo. Essa presenta tre campate leggermente aperte sul chiostro. Le ali sud e ovest del chiostro erano sormontate da una galleria coperta le cui aperture in archi ribassati annunciano già il Rinascimento.
Essi furono fortificati nel XV secolo, ciò che dona all'abbazia l'apparenza di un castello fortificato. L'edificio per i monaci (ala est), al di sopra della sala capitolare, fu trasformato verso il 1840, mentre l'ala dei conversi (ala ovest) e l'ala sud furono restaurati verso il 1880.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 145673396 · BNF (FR) cb14409156g (data) |
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