Niente si sa della prima formazione di Allegretto. Che sia stato allievo del Maestro di Campodonico, il più grande pittore del Trecento fabrianese, è un'ipotesi affascinante, ma priva di qualsiasi appiglio documentario e non suffragata da quello che si vede dallo stile delle sue prime opere, che mostrano un'educazione affatto toscana. Il pittore è documentato a Firenze nel 1346, dove è definito de senis, il che indica un suo primo soggiorno toscano a Siena. Infatti nelle sue opere, una volta ritornato a Fabriano, mostra, da una parte, elementi senesi coniugati ad altri fiorentini, specie derivati da Bernardo Daddi e da Maso di Banco, con qualche influenza anche della scuola orvietana. Da Siena viene l'aspetto sentimentale, espressivo delle figure, specie nei Bambini Gesù, mentre da Firenze deriva il rigore compositivo e la sobrietà monumentale. La sua opera oscilla infatti tra la linda narratività delle Storie di San Lorenzo (affreschi nella cattedrale di San Venanzio, a Fabriano) e la monumentalità solenne e minutamente decorata delle pale sacre (Pinacoteca di Fabriano). Esponente di spicco dell'arte pittorica marchigiana del suo tempo, sue figure, dai contorni netti, quasi calligrafici, sono state di esempio per Gentile da Fabriano.
Jane Turner (a cura di), The Dictionary of Art. 23, pp. 322-324. New York, Grove, 1996. ISBN 1-884446-00-0
Fabio Marcelli, Allegretto di Nuzio, pittore fabrianese, Fabriano, Cassa di risparmio di Fabriano e Cupramontana, stampa 2004 (SBN)
Andrea De Marchi, Matteo Mazzalupi (a cura di), Allegretto Nuzi e il '300 a Fabriano: oro e colore nel cuore dell'Appennino. Catalogo della Mostra tenuta a Fabriano, Pinacoteca civica Bruno Molajoli, 14 ottobre 2021 - 30 gennaio 2022, Milano, Silvana Editoriale, 2021, ISBN978-88-366-4938-9.