Aloísio Leo Arlindo Lorscheider, O.F.M. cardinale di Santa Romana Chiesa | |
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In Cruce salus et vita | |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 8 ottobre 1924 a Picada Geraldo |
Ordinato presbitero | 22 agosto 1948 |
Nominato vescovo | 3 febbraio 1962 da papa Giovanni XXIII |
Consacrato vescovo | 20 maggio 1962 dall'arcivescovo Alfredo Vicente Scherer (poi cardinale) |
Elevato arcivescovo | 26 marzo 1973 da papa Paolo VI |
Creato cardinale | 24 maggio 1976 da papa Paolo VI |
Deceduto | 23 dicembre 2007 (83 anni) a Porto Alegre |
Aloísio Leo Arlindo Lorscheider (Picada Geraldo, 8 ottobre 1924 – Porto Alegre, 23 dicembre 2007) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico brasiliano.
I genitori discendevano da immigrati tedeschi. Entrò nel 1934 nel seminario dei padri francescani a Taquari. Nel 1942 aveva fatto il noviziato e seguito il primo anno di filosofia nel Convento di San Bonaventura a Garibaldi, nel sud del Paese. Nel 1944 venne trasferito al Convento di Sant'Antonio a Divinópolis (Stato di Minas Gerais), dove terminò il corso di filosofia e studiò teologia. Nato come Leo Arlindo Lorscheider, in quel periodo adottò il nome religioso di fra Aloísio, che ha conservato fino alla morte.
Entrò nell'Ordine dei Frati Minori a 18 anni, emettendo la professione solenne il 13 marzo 1946. Ordinato sacerdote francescano il 22 agosto 1948, si laureò nel 1952 in teologia dogmatica nel Pontificio Ateneo Antonianum di Roma.
Il 3 febbraio 1962 è stato nominato da papa Giovanni XXIII vescovo della giovane diocesi di Santo Ângelo, nel sud del Brasile, ricevendo l'ordinazione episcopale il 20 maggio 1962 (consacrante cardinale Alfredo Vicente Scherer, coconsacranti vescovo Benedito Zorzi e vescovo Luiz Felipe de Nadal) e adottando il motto "In cruce salus et vita", "Nella croce la salvezza e la vita".
Nel novembre 1963 è stato eletto dall'Assemblea del Concilio Vaticano II come membro delle commissioni conciliari, specificamente per la Segreteria per l'Unione dei Cristiani. Dopo l'incontro tenutosi l'11 aprile 1969 nel convento del Divino Maestro ad Ariccia, fu protagonista di una serie di strette di mano pubbliche fra alti prelati e capi della Massoneria.[1]
Nel 1973 fu promosso arcivescovo di Fortaleza.
Papa Paolo VI lo innalzò alla dignità cardinalizia nel concistoro del 24 maggio 1976. Partecipò ai due conclavi del 1978, che elessero Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. È noto che il cardinale Albino Luciani (eletto papa con il nome di Giovanni Paolo I) abbia votato per lui nel conclave che lo elesse al soglio di Pietro.[2][3] È stato cavaliere di collare e gran priore dell'Ordine Militare del SS. Salvatore e di S. Brigida di Svezia sino alla morte.
Il 24 maggio 1995 fu trasferito all'arcidiocesi di Aparecida, che resse fino al 28 gennaio 2004, quando ricevette la notizia dell'accettazione della sua rinuncia al governo pastorale dell'arcidiocesi. Fu sostituito da monsignor Raymundo Damasceno Assis.
È deceduto il 23 dicembre 2007 alle ore 5.20 nel convento francescano di Porto Alegre, dove si era ritirato negli ultimi anni. Venne sepolto presso il Convento dei Francescani Minori di Daltro Filho, a Porto Alegre.[4]
La genealogia episcopale è:
La successione apostolica è:
Controllo di autorità | VIAF (EN) 89719053 · ISNI (EN) 0000 0001 1477 2421 · BAV 495/50106 · LCCN (EN) n88630980 · GND (DE) 109668014 · BNF (FR) cb127129809 (data) |
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