Athos Valsecchi | |
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Ministro dell'Agricoltura e delle Foreste | |
Durata mandato | 12 dicembre 1968 – 8 agosto 1969 |
Capo del governo | Mariano Rumor |
Predecessore | Giacomo Sedati |
Successore | Giacomo Sedati |
Ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni | |
Durata mandato | 6 agosto 1969 – 27 marzo 1970 |
Capo del governo | Mariano Rumor |
Predecessore | Mario Ferrari Aggradi |
Successore | Franco Malfatti |
Ministro della Sanità | |
Durata mandato | 17 febbraio 1972 – 26 giugno 1972 |
Capo del governo | Giulio Andreotti |
Predecessore | Luigi Mariotti |
Successore | Remo Gaspari |
Ministro delle Finanze | |
Durata mandato | 26 giugno 1972 – 7 luglio 1973 |
Capo del governo | Giulio Andreotti |
Predecessore | Giuseppe Pella |
Successore | Emilio Colombo |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Legislatura | I, II e III |
Gruppo parlamentare | Democrazia Cristiana |
Collegio | Como-Sondrio-Varese |
Incarichi parlamentari | |
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Sito istituzionale | |
Senatore della Repubblica Italiana | |
Legislatura | IV, V e VI |
Gruppo parlamentare | Democrazia Cristiana |
Circoscrizione | Lombardia |
Collegio | Sondrio |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Democrazia Cristiana |
Titolo di studio | Laurea in lettere |
Professione | Insegnante |
Athos Valsecchi (Gravedona, 26 novembre 1919 – Roma, 20 luglio 1985) è stato un politico italiano.
Sindaco di Chiavenna dal 1951 al 1956 e dal 1964 al 1970, è stato Ministro delle Finanze, dell'Agricoltura, della Sanità, delle Poste e Telecomunicazioni. Presidente della Federbim. Presidente della Carlo Erba, Presidente dei Coltivatori Diretti di Sondrio.
Di umili origini (il padre era pasticciere, orfano di madre sin dalla nascita), passò l’infanzia e l’adolescenza a Chiavenna (SO), città da cui la famiglia era originaria. Si laureò in lettere alla università Cattolica di Milano nel 1942.
Fu Tenente di Complemento degli Alpini. Dopo l’8 settembre 1943 si rifugiò nella Confederazione Elvetica come internato. In quella sede iniziò ad avvicinarsi al pensiero politico dei cattolici democratici, conoscendo e frequentando persone presenti in Svizzera, tra cui Amintore Fanfani.
Rientrato a Chiavenna dopo la fine del conflitto fu professore e Preside delle scuole Medie del Comune di Chiavenna e continuò la sua attività politica nell’ambito della Democrazia Cristiana provinciale, legandosi particolarmente ad Ezio Vanoni.
Fu eletto appena ventottenne alla Camera dei deputati nella legislatura del 1948 e poi riconfermato nelle successive legislature del 1953 e del 1958. Successivamente fu eletto Senatore per tre legislature e ricoprì numerosi incarichi parlamentari e di governo, che tuttavia non lo indussero mai a tralasciare l'intensa attività politica ed economica in favore della sua Provincia.
Nominato presidente del Consorzio BIM (Bacino Imbrifero Montano) dell'Adda, carica che mantenne sino al 1985, anno della sua morte, grazie ad una attenta e perspicace amministrazione dei contributi dei sovra canoni che i produttori di energia elettrica versavano al BIM, si adoperò in diverse iniziative tese al miglioramento della vita e della economia del suo territorio.
Potenziò la selezione zootecnica attraverso lo sviluppo del libro genealogico e al risanamento della razza bovina bruna alpina caratteristica della zona montana.
A riconoscimento di questi meriti l'Associazione Provinciale Allevatori di Sondrio il 16 ottobre 1966, alla presenza del Ministro per l'Agricoltura e le Foreste, gli conferì la Medaglia d'Oro al merito. Intervenne nei settori dell’agricoltura ortofrutticola e vinicola, nella produzione lattiero casearia. Inoltre, sempre nell’ambito della gestione dei fondi del consorzio BIM, con il supporto economico delle Banche locali, poté incrementare l’industrializzazione della Provincia, creando posti di lavoro e migliorando la qualità della vita, riuscendo a fermare l’emigrazione. Rilanciò il turismo in Provincia. Si sovvenzionarono numerose opere pubbliche e servizi nei comuni.
Fu anche Sindaco del comune di Chiavenna dal 1951 al 1956 e dal 1964 al 1970
Favorì intensamente la nascita della federazione nazionale dei consorzi dei Bacini imbriferi montani (Federbim) del cui organismo ne divenne quasi subito Presidente, carica che mantenne sino alla sua morte.
Nel 1972, anno dell'introduzione dell'I.V.A. (Imposta sul Valore Aggiunto) che sostituiva l'Ige (Imposta Generale sulle Entrate), Athos Valsecchi era Ministro delle Finanze. L'acronimo I.V.A. fu allora "ribattezzato" in Imposta Valsecchi Athos.
La figura di Athos Valsecchi fu centrale nella riforma tributaria degli anni settanta, di cui storicamente si pone come il padre. Il 1 gennaio 1973, quando era Ministro delle Finanze, entrò in vigore la prima parte della riforma, quella delle imposte indirette, che culminò con l'introduzione dell'IVA. Successivamente Valsecchi iniziò a lavorare sulla seconda parte della riforma, quella delle imposte dirette, che entrò in vigore il 1 gennaio 1974.
Nel 1972 il Ministro delle Finanze Valsecchi scoprì che una parte degli utili delle lotterie nazionali da anni affluiva su un conto speciale del Ministero; si trattava di somme consistenti che nessuno aveva mai usato. Negli stessi giorni il Comandante la Guardia di Finanza descriveva al Ministro la situazione in cui versava la GdF: auto vecchie, mezzi navali obsoleti, un solo cantiere in tutta Italia, niente mezzi aerei. Valorizzando i fondi del conto "dimenticato" Valsecchi decise di porre rimedio a quella situazione disastrosa e comprò 200 Alfa Romeo, mezzi navali nuovi, alcuni elicotteri Nardi e fece sistemare i tre cantieri alto Adriatico, Mar Ligure e Sud. Questi provvedimenti gli valsero l'importante onorificenza di “Appuntato ad Honorem" della Guardia di Finanza che lo parificava in grado al Generale di livello più elevato e lo affiancava a pochissimi altri insigniti, tra cui D'Annunzio e Puccini.
Nel 1974 Athos Valsecchi insieme ad altri politici (Giulio Andreotti, Giacinto Bosco, Mario Ferrari Aggradi, Mauro Ferri, Luigi Preti) fu coinvolto nel cosiddetto Primo scandalo dei petroli, con l'accusa di aver beneficiato o favorito finanziamenti all'Enel e ai partiti di governo da parte delle società petrolifere, Del caso, trattandosi di Ministri, si occupò la Commissione inquirente per i procedimenti di accusa che, dopo aver stralciato per prescrizione la posizione di quasi tutti i Ministri sopracitati, alcuni per decorrenza dei termini, volle proseguire nelle indagini solo a carico di Valsecchi e di Ferri. La commissione dopo lungo e attento esame dovette riconoscere che gli atti adottati dal Ministro delle Finanze Valsecchi come pure quelli del Ministro dell’industria Ferri erano legittimi “escludendo ogni ipotesi di corruzione” e quindi di non doversi procedere nei loro confronti. Valsecchi fu interamente prosciolto, ma solo dopo 5 anni. Mauro Ferri, peraltro, nel 1995 sarebbe divenuto Presidente della Corte Costituzionale.
Dal matrimonio con Marisa Gallegioni avvenuto a Chiavenna nel 1948 nacquero tre figli: Ermanno, Giovanna e Francesco. Nel 1956 trasferì la sua famiglia a Roma mantenendo tuttavia fermi legami con la terra d’origine.