Augusto Fantozzi (Roma, 24 giugno 1940 – Roma, 13 luglio 2019) è stato un politico italiano, Ministro delle finanze dal 1995 al 1996, Ministro del bilancio e della programmazione economica ad interim dal gennaio al febbraio 1996 e Ministro del commercio con l'estero dal 1996 al 1998.
Nato a Roma, originario di Soriano nel Cimino in provincia di Viterbo, Augusto Fantozzi si è laureato in giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" nel 1963.
È stato professore ordinario di diritto tributario presso la Luiss Guido Carli oltreché nell'ateneo di provenienza. Numerosi comunque sono i suoi incarichi accademici: docente straordinario di diritto tributario a Perugia dal 1971 e sempre a Roma (ma nella facoltà di scienze politiche) dal 1974.
Dal 1979 è ordinario di diritto tributario presso la Facoltà di Economia e Commercio e dal 1980 presso la Facoltà di Giurisprudenza della stessa Università. Avvocato cassazionista, è stato membro della Consulta della Città del Vaticano e Presidente del Comitato scientifico permanente dell'International Fiscal Association fino al 1995.
Dal 26 maggio 2010 fino alla sua morte è stato presidente di Sisal Holding Finanziaria e di SISAL S.p.A.[3][4]
In un documento sulle dichiarazioni patrimoniali e reddituali rese dai titolari di cariche elettive e direttive di alcuni enti, a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri ai sensi dell'art. 12 della legge 5 luglio 1982 n. 441[5], risulta che il manager vanti per il 2010, redditi annui pari a 3686272 €.[6]
Il suo nome torna alla ribalta delle cronache nel settembre 2017, in occasione di alcune indagini condotte dalla procura della Repubblica di Firenze relative a presunti concorsi truccati nelle università italiane.[7]
È stato rettore dell'Università degli Studi Giustino Fortunato di Benevento dal 2009 al 2018.
Muore a Roma il 13 luglio 2019 all'età di 79 anni.[4][8]
In occasione delle elezioni politiche del 1994 si candida con il Patto per l'Italia di Mario Segni (Patto Segni) e Mino Martinazzoli (Partito Popolare Italiano) contribuendo in modo determinante alla stesura del programma economico della coalizione di centro. Tuttavia non risulta eletto.
Dal 17 gennaio 1995 al 17 maggio 1996 è Ministro delle finanze del governo Dini e, dal 12 gennaio al 16 febbraio 1996 è anche Ministro del bilancio e della programmazione economica ad interim.
Alle elezioni politiche del 1996 si schiera al fianco di Lamberto Dini e viene eletto deputato con il centro-sinistra aderendo al gruppo di Rinnovamento Italiano.
Dal 17 maggio 1996 al 21 ottobre 1998 è stato Ministro del commercio con l'estero del primo governo Prodi. È stato, inoltre, Presidente della 5ª Commissione Bilancio della Camera dei deputati durante la XIII legislatura della Repubblica.
Nel 1999 abbandona Rinnovamento Italiano e aderisce a I Democratici, il partito di Romano Prodi e Arturo Parisi, ma rimanendo nell'ambito del centro-sinistra.
Alle elezioni politiche del 2001 si ricandida alla Camera nel collegio elettorale di Roma - Della Vittoria, ma viene sconfitto dal candidato della Casa delle Libertà, Gianfranco Fini.
Il 29 agosto 2008 diventa, su indicazione del quarto governo Berlusconi, commissario straordinario di Alitalia – Linee Aeree Italiane, incarico dal quale si dimette il 19 luglio 2011, ritenendo che fosse venuta meno la fiducia dello stesso governo nei suoi confronti.
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