Carlumab | |
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Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C6442H9966N1706O2018S40 |
Massa molecolare (u) | 144 884,91 |
Numero CAS | |
DrugBank | DBDB12718 |
Dati farmacocinetici | |
Legame proteico | ligando della citochina 2 |
Indicazioni di sicurezza | |
Il carlumab è un anticorpo monoclonale umano ricombinante, appartenente alla superfamiglia delle IgG, che interagisce con il ligando della citochina 2 (CCL2), detta anche proteina chemoattrattiva dei monociti.[1][2] L'uso dell'anticorpo è stato studiato in campo oncologico e immunologico,[3] esplorandone le potenzialità terapeutiche nei confronti dello scleroderma sistemico, dell'aterosclerosi, della nefropatia diabetica, della cirrosi epatica e del diabete mellito di tipo 2.[1] Prodotto dalla Janssen Pharmaceutica fino al 2012, il suo sviluppo in laboratorio è stato in seguito sospeso a causa della limitata efficacia dimostrata dall'anticorpo in alcune sperimentazioni cliniche.[4]
Si suppone che il legame del carlumab con il ligando della citochina 2 abbia un effetto inibitorio sull'angiogenesi, riducendo pertanto la proliferazione neoplastica.[1] Alcuni studi clinici focalizzati sull'uso del carlumab sono stati effettuati sia in colture cellulari in vitro che su esseri umani e su esemplari vivi di topo, allo scopo di studiare l'efficacia, la sicurezza e la posologia dell'anticorpo; alcuni di questi studi hanno raggiunto la fase I, altri la fase II. Ulteriori studi clinici con il carlumab hanno riguardato pazienti affetti da fibrosi polmonare idiopatica,[5] da carcinoma della prostata metastatico resistente all'asportazione degli organi genitali[6] e da altre neoplasie, sia epiteliali che mesenchimali.[7][8]