Cemiplimab | |
---|---|
Nomi alternativi | |
Libtayo | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C6380H9808N1688O2000S44 |
Massa molecolare (u) | 143 567,111 ± 6,948[1] |
Dati farmacocinetici | |
Legame proteico | proteina 1 della morte cellulare programmata (PD-1) |
Indicazioni di sicurezza | |
Il cemiplimab è un anticorpo monoclonale che si lega alla proteina 1 della morte cellulare programmata (PD1, ossia il cluster di differenziazione CD279); è impiegato come farmaco antitumorale in alcuni tipi di neoplasie.
Si tratta di un anticorpo interamente umano di tipo G4 (è, cioè, un'immunoglobulina IgG4) che si lega al recettore 1 dell'apoptosi (PD-1) e impedisce che questo interagisca con i suoi ligandi PD-L1 e PD-L2.[2] L'anticorpo potenzia la risposta dei linfociti T, compresi i processi antitumorali innescati e promossi da queste cellule. Il cemiplimab è dunque considerabile un inibitore del punto di controllo PD-1.
Il cemiplimab è indicato come monoterapia nei pazienti adulti affetti da carcinoma cutaneo spinocellulare, metastatico o localmente avanzato, che non sono eleggibili a interventi chirurgici di resezione del tumore, né a cicli di radioterapia.[3][4] Il cemiplimab si è rivelato efficace anche nella terapia neoadiuvante (ossia preferibile al trattamento solitamente effettuato, in questo caso la resezione chirurgica).[5]
Nel carcinoma polmonare a grandi cellule che esprime il ligando di PD-1, PD-L1 (CD274), l'anticorpo si è rivelato più efficace nel mantenimento dello stato di remissione clinica della neoplasia, se comparato ai farmaci chemioterapici;[6] sembra inoltre essere ben tollerato dai pazienti, a differenza di altri anticorpi monoclonali che agiscono sulla proteina PD-1.[7]
Il cemiplimab è commercializzato dalla Sanofi con il nome di Libtayo; la casa farmaceutica ha ottenuto nel settembre 2018 l'autorizzazione a immettere sul mercato l'anticorpo per il trattamento del carcinoma spinocellulare.[8] Un'analoga autorizzazione viene ottenuta dall'Unione Europea nel luglio 2019 come opzione terapeutica per il carcinoma spinocellulare metastatizzato, o localmente avanzato, in pazienti non candidati all'intervento chirurgico di resezione o alla radioterapia a scopo curativo.[9]
Si stanno conducendo studi clinici volti a valutare il grado di efficacia dell'anticorpo anche in altre patologie, quali il mieloma multiplo (in combinazione con un altro anticorpo monoclonale, l'isatuximab)[10] e il carcinoma del polmone (come monoterapia, oppure in associazione con l'ipilimumab).[11]