Cornelis van Poelenburch, o Poelenburgh (Utrecht, 21 gennaio 1590[1] o 1594[2][3] o 1595[3] – Utrecht, 12 agosto 1667), è stato un pittore olandese del secolo d'oro.
Fu allievo di Abraham Bloemaert e successivamente studiò a lungo a Roma[1], dove rimase dal 1617 al 1625[2] e Firenze[1]. Eccelleva in particolare nel dipingere piccole figure, nudi, paesaggi con rovine[1] di stile italianeggiante su rame o pannelli, talvolta con scene mitologiche o bibliche[2], talvolta in ambientazione contemporanea[3].
Fu uno dei più importanti rappresentanti della prima generazione dei pittori Dutch Italianates[3] ed uno dei fondatori della Schildersbent[4].
Le sue opere giovanili hanno uno stile così simile a quello di Bartholomeus Breenbergh da essere spesso di difficile attribuzione[3].
Dopo il suo ritorno ad Utrecht, divenne un pittore di grande successo. Fece da guida a Peter Paul Rubens, quando questi visitò Utrecht nel 1627; era famoso negli ambienti aristocratici e persino reali[2].
Nel 1637 si recò in Inghilterra, dove rimase per quattro anni dipingendo per re Carlo I[1][2].
Ritornò poi ad Utrecht, dove morì nel 1667[1].
Tra i suoi mecenati, oltre a Carlo I, vi furono Cosimo II de' Medici, Granduca di Toscana, Federico V Elettore Palatino, il Principe Federico Enrico d'Orange e il collezionista di Utrecht, Willem Vincent, Barone van Wittenhorst (m. 1674), che fu il suo più importante protettore[3].
Collaborò con Bartholomeus van Bassen, Jan Both[3], nei cui paesaggi dipingeva le figure[2], Alexander Keirinckx, Herman Saftleven II e Jan Philips van Thielen[3].
I suoi più famosi allievi furono Dirck van der Lisse[3], François Verwilt, Daniel Vertangen, Warnard van Rysen, Jan van Haensbergen e il cugino Willem van Steenree, probabilmente un parente della moglie di van Poelenburch, Jacomina van Steenree[5].
Fra gli artisti che si ispirarono allo stile ed ai soggetti dipinti da van Poelenburch vi furono Cornelis Willaerts, Jan Linsen, Toussaint Gelton, Claes Tol, Gerrit van Bronckhorst, Gerard Hoet[5].
Cornelis van Poelenburch fu influenzato dalle opere di Adam Elsheimer[2][3] e di Paul Brill[6].
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