Enrico Celio | |
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Presidente della Confederazione svizzera | |
Durata mandato | 1 gennaio 1943 – 31 dicembre 1943 |
Predecessore | Philipp Etter |
Successore | Walther Stampfli |
Durata mandato | 1 gennaio 1948 – 31 dicembre 1948 |
Predecessore | Philipp Etter |
Successore | Ernst Nobs |
Consigliere federale della Svizzera | |
Durata mandato | 22 febbraio 1940 – 15 novembre 1950 |
Predecessore | Giuseppe Motta |
Successore | Josef Escher |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Popolare Democratico |
Enrico Celio (Quinto, 19 giugno 1889 – Lugano, 22 febbraio 1980) è stato un avvocato, politico e giornalista svizzero di lingua italiana, esponente del partito conservatore, Consigliere di Stato, Consigliere federale.
Secondo figlio di Emilio, ispettore scolastico, e di Maria nata Danzi, nacque ad Ambrì, frazione di Quinto. Frequentò il ginnasio dei salesiani a Balerna[1] e conseguì la maturità liceale presso i gesuiti a Milano. Conseguì la laurea in lettere e filosofia all'Università di Friburgo nel 1915. Dal 1916 al 1921 fu giornalista e poi direttore del giornale del partito conservatore ticinese Popolo e Libertà. Nel 1921 riprese gli studi in giurisprudenza a Friburgo, conseguendo la licenza di avvocato. Fu membro del Gran Consiglio[2] ticinese nelle file del partito conservatore[3] dal 1913 al 1932.
Fu eletto al Consiglio nazionale[4] nel 1924 dal 1927 al 1928 e nel 1932. Nel 1932 successe a Giuseppe Cattori nel Consiglio di Stato[5] ticinese dove prese la guida del Dipartimento della pubblica educazione e di giustizia e polizia[6].
Nel febbraio del 1940 fu eletto al Consiglio federale[7] in sostituzione di Giuseppe Motta[8] dove resse per dieci anni il dipartimento federale delle poste e delle ferrovie. Fu in due occasioni Presidente della Confederazione Elvetica nel 1943 e nel 1948.
Quello che è rimasto del suo archivio (una sessantina circa di scatole di documenti) è conservato all'Archivio cantonale, in via Stefano Franscini a Bellinzona, a disposizione dei ricercatori. La sua biblioteca, da lui donata al comune di Biasca, non è stata ancora riordinata.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 90714123 · ISNI (EN) 0000 0000 6602 3230 · GND (DE) 1046349104 · BNF (FR) cb10889344t (data) |
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