Ferenc Herczeg, nome di battesimo Franz Herzog (Versec, 22 settembre 1863 – Budapest, 24 febbraio 1954), è stato uno scrittore ungherese.
Di origine tedesca, studiò al ginnasio di Seghedino e all'Università di Budapest nella facoltà di giurisprudenza.
Tradizionalista e conservatore, si rivolse ai gusti e alle idee della borghesia con la sua rivista letteraria Új Idők ("Tempi nuovi"), fondata nel 1895. Ebbe grande notorietà per i suoi romanzi storici (I pagani, 1902; Il corriere della regina, 1909; I sette svevi, 1916; Luna calante, 1922; Bianchi e rossi, 1930; La casa gotica, 1939) e per i suoi drammi: Bisanzio (1904), in cui descrisse le conseguenze del disfacimento della classe conservatrice e del drammatico destino della sua nazione;[1] La volpe azzurra (1917), che si rifà al teatro occidentale d'ispirazione psicologica; Il cavaliere nero (1919); L'ultimo ballo (1932); Il miracolo (1933).
Molti dei suoi lavori fin dagli anni dieci furono adattati per lo schermo: La filmografia è completa[2].
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