Gian Paolo Gobbo

Gian Paolo Gobbo

Sottosegretario di Stato alle Riforme istituzionali e devoluzione
Durata mandato13 dicembre 2004 –
23 aprile 2005
ContitolareAldo Brancher
Capo del governoSilvio Berlusconi
PredecessoreDario Franceschini
SuccessoreNuccio Carrara

Sindaco di Treviso
Durata mandato10 giugno 2003 –
11 giugno 2013
PredecessoreGiancarlo Gentilini
SuccessoreGiovanni Manildo

Vicepresidente della Regione Veneto
Durata mandato2 agosto 1994 –
25 giugno 1995
PresidenteAldo Bottin
PredecessoreFloriano Pra
SuccessoreBruno Canella

Segretario della Liga Veneta
Durata mandato11 ottobre 1998 –
3 giugno 2012
PresidenteGianpaolo Dozzo
Manuela Dal Lago
Flavio Tosi
PredecessoreFabrizio Comencini
SuccessoreFlavio Tosi

Presidente della Liga Veneta
Durata mandato30 luglio 1994 –
11 ottobre 1998
PredecessoreFranco Rocchetta
SuccessoreGianpaolo Dozzo

Europarlamentare
Durata mandato20 luglio 1999 –
19 luglio 2004

Durata mandato8 novembre 2006 –
23 giugno 2008
LegislaturaV, VI
Gruppo
parlamentare
V:
- GTI (fino al 02/10/2001)
- NI (dal 03/10/2001)
VI:
- NI (fino al 12/12/2006)
- UEN (dal 13/12/2006)
CircoscrizioneV: Italia nord-orientale
VI: Italia nord-occidentale
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoLega Nord
Titolo di studioDiploma di maturità scientifica
ProfessioneLibero professionista

Gian Paolo Gobbo (Treviso, 1º aprile 1949) è un politico italiano, sindaco di Treviso per due mandati dal 10 giugno 2003 al 11 giugno 2013, storico esponente della Liga Veneta-Lega Nord di cui è stato presidente dal 1994 al 1998 e segretario dal 1998 al 2012.

Nato il 1º aprile 1949 a Treviso, ma residente a Villorba nella provincia di Treviso, diplomatosi in maturità scientifica al collegio Vescovile Pio X e conseguiti gli studi giuridici presso l'Università degli Studi di Padova, nel 1973 svolge il servizio militare presso il 4º Corpo d'armata alpino a Bolzano.[1]

Alle elezioni regionali in Veneto del 1990 viene candidato dalla Lega Nord-Liga Veneta, venendo eletto nella circoscrizione di Treviso in consiglio regionale del Veneto[1], dove dal 1994 al 1995 è stato vicepresidente della giunta regionale del Veneto sotto il popolare Aldo Bottin. Viene poi riconfermato alle regionali venete del 1995[1], dov'è stato capogruppo della Liga Veneta nel consiglio regionale del Veneto subentrando a Franco Rocchetta dal 1995 al 2000.

È stato dal 1994 al 1998 presidente (subentrando a Franco Rocchetta) e dal 11 ottobre 1998 al 3 giugno 2012 segretario nazionale della Liga Veneta - Lega Nord.

Europarlamentare

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Alle elezioni europee del 1999 si candida, tra le liste della Lega Nord, nella circoscrizione Italia nord-orientale, ed è stato eletto europarlamentare subentrando ad Umberto Bossi, che opta per la circoscrizione Italia nord-occidentale. Dapprima iscritto al gruppo di deputati indipendenti, poi alla sezione dei Non iscritti, è stato membro della Commissione per l'industria, il commercio estero, la ricerca e l'energia e della Delegazione alla commissione parlamentare mista UE-Romania.

Ricandidato alle elezioni europee del 2004, è arrivato nuovamente secondo, dopo Bossi, nella circoscrizione nord-est, ma non è entrato al Parlamento europeo perché il leader della Lega ha accettato l'incarico proprio in quella circoscrizione. A seguito di una differente ripartizione, Gobbo diventa europarlamentare a novembre 2006 subentrando a Matteo Salvini e vi rimane fino a giugno 2008.

Sindaco di Treviso

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Primo mandato

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In occasione delle elezioni amministrative del 2003 viene candidato a sindaco di Treviso, come estensione del sindaco uscente Giancarlo Gentilini, che non può ricandidarsi per un terzo mandato consecutivo, venendo appoggiato dalla Lega Nord e la lista civica "Forza Marca". Al primo turno del 25-26 maggio ottiene il 44,88% dei voti, accedendo al ballottaggio con il candidato del centro-sinistra Maria Luisa Campagner, ferma al 37,9% dei voti[2]. Al ballottaggio del 8-9 giugno Gobbo viene eletto sindaco con il 56,1% dei voti, contro il 43,9% di Campagner[2]. Vinte le elezioni, nomina il sindaco uscente Gentilini come vicesindaco, che svolge indirettamente le funzioni di sindaco.

Secondo mandato

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Alle elezioni amministrative del 13-14 aprile 2008 Gobbo viene rieletto primo cittadino di Treviso al primo turno con il 50,41% dei voti, mentre il suo principale sfidante del centro-sinistra Franco Rosi si ferma solamente al 27,38%, sostenuto dalla coalizione di centro-destra formata da Lega Nord, Il Popolo della Libertà e la lista elettorale del vicesindaco uscente Gentilini "Gentilini per Treviso" (la più votata).[3]

Il 4 dicembre 2011 è stato nominato presidente della Commissione Identità-Scuola del Parlamento del Nord.

A fine novembre 2011, rispondendo alla domanda di Klaus Davi alla sua trasmissione, dichiara che "La Lega non avrà mai un segretario gay. Andrebbe contro la storica virilità del partito".[4]

Vicende giudiziarie

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Il 23 gennaio 2010 è stato rinviato a giudizio con l'accusa di banda armata insieme ad altri esponenti della Lega Nord.[5]

Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei ministri»
— 27 dicembre 2008[6]
  1. ^ a b c CV On. Gian Paolo Gobbo - Fondazione Cassamarca (PDF), su fondazionecassamarca.it.
  2. ^ a b Archivio storico elezioni, su elezionistorico.interno.gov.it.
  3. ^ Archivio storico elezioni, su elezionistorico.interno.gov.it.
  4. ^ Gobbo: "Mai un segretario gay nella Lega", Cgil: "Colleghi cervello", su TrevisoToday. URL consultato il 26 settembre 2022.
  5. ^ Inchiesta su Camicie Verdi: rinviato a giudizio il sindaco di Treviso Archiviato il 30 aprile 2011 in Internet Archive., La Stampa
  6. ^ [1]

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Sottosegretario di Stato alle Riforme istituzionali e devoluzione Successore
Dario Franceschini 11 giugno 2001 - 23 aprile 2005 Nuccio Carrara

Predecessore Sindaco di Treviso Successore
Giancarlo Gentilini 10 giugno 2003 - 11 giugno 2013 Giovanni Manildo

Predecessore Vicepresidente della Regione Veneto Successore
Floriano Pra 2 agosto 1994 - 25 giugno 1995 Bruno Canella