Gigi Padovani (Alba, 1953) è un giornalista, scrittore e gastronomo italiano.
Dopo gli esordi a l'Unità diventa redattore di riviste politiche, come Nuovasocietà, diretta da Saverio Vertone (quindicinale del quale è stato vicedirettore) è successivamente passato alla Gazzetta del Popolo e all'Agenzia Agl del gruppo Caracciolo, prima di essere assunto a La Stampa nel 1985, dove ha svolto ruoli di inviato per la politica interna e nell'ufficio dei redattori capo centrali. È giornalista professionista dall'8 giugno 1984. Vive a Torino con la moglie Clara, hanno avuto una figlia, Alice; nel 2017 è nata a Barcellona la nipotina Isabella e nel 2021 il nipote Alberto .
Per molti anni è stato in organismi elettivi dell'Ordine dei giornalisti del Piemonte e della Fnsi: ha contribuito alla stesura della Carta di Treviso, un protocollo firmato il 5 ottobre 1990 da Ordine dei giornalisti, Federazione nazionale della stampa italiana e Telefono azzurro con l'intento di disciplinare i rapporti tra informazione e infanzia, in difesa dei minori coinvolti nell'informazione.
Dal 1985 al 2011 ha lavorato a Torino presso il quotidiano La Stampa seguendo la politica interna e i fatti di costume con particolare focus, per alcuni anni, sull'infanzia, realizzando rubriche, inchieste e inserti come "I diritti dei bambini" (con l'Unicef, novembre '89) e "Il bambino dimenticato" (con Telefono Azzurro, novembre 1991). Negli Anni 90 ha collaborato con riviste per ragazzi e sull'infanzia, come "Child", "Peter Pan", "Il giornale dei bambini" (fondato da Mario Lodi, Edizioni Sonda). Nel 1993 pubblicò una ricerca realizzata con il sociologo Carlo Marletti ("L'infanzia in archivio). Dal gennaio 2008 è stato nell'ufficio dei redattori capo de La Stampa. Poi si è dedicato alla enogastronomia, con servizi su La Stampa, Specchio de La Stampa e alcune riviste. Dal novembre 2011 al dicembre 2017 è stato collaboratore di "Leggo" quotidiano free-press. Critico gastronomico per "La Guida" de L'Espresso dal 1999 al 2009, ha anche collaborato con la "Guida Critica e Golosa" diretta da Paolo Massobrio e con il settimanale L'espresso. Collabora alla rivista "Civiltà della Tavola".
Ha pubblicato più di trenta libri e racconti, da solo o con la moglie Clara Vada Padovani, alcuni dei quali tradotti all'estero in sei lingue, a partire dal 1979. Il più recente è Storie di cioccolato a Torino e in Piemonte. Come narratori gastronomici sono stati definiti dal Corriere della Sera "la coppia fondente del food writing", per i molti volumi dedicati al cioccolato. Tra i successi internazionali, da ricordare Mondo Nutella, pubblicato nel 2014 e Slow Food International (con Carlo Petrini). La moglie Clara Vada Padovani è autrice a del libro Passione Nutella (Giunti) tradotto in quattro lingue. Sempre con la moglie ha curato il programma di degustazioni e cene della festa torinese "CioccolaTò" nel febbraio 2008 e nel marzo 2009 e ha più volte creato eventi di cultura gastronomica per il Salone del Libro e il Circolo dei lettori. Per la Città di Torino e il Comitato Italia 150 ha curato la mostra "Il Buon Paese a tavola" nelle Ogr di Torino per le celebrazioni dei 150 anni dell'unità nazionale. Con Clara nel 2017 ha creato l'evento #tiramisuday[1], che si festeggia il 21 marzo - primo giorno di primavere - che è stato celebrato a New York, Trieste, e a Fico Eataly World di Bologna. Ha collaborato alla realizzazione di programmi di cultura del cibo per Taobuk a Taormina e per Fico di Bologna.
Ha vinto alcuni premi: il premio Amade, assegnato dalla principessa Carolina di Monaco a Montecarlo, nel 1996, per l'impegno a favore dell'infanzia; il "Libri da gustare" e l'"Eurochocolate Award" nel 2000 per il libro "Gnam Storia sociale della Nutella; il "Nocciola d'oro" al Giffoni Film Festival per aver promosso l'agricoltura ecocompatibile nel 2005; il "Paracucchi 2007" dal Bancarella Cucina a Pontremoli per il volume "Conoscere il cioccolato"; Il premio "L'Italia delle tipicità enogastronomia e cultura" di Restipica e Associazione Italiana del Libro, nel 2013, per il libro "Street food all'italiana"; il Prix de la Littérature Gastronomique assegnato dall'Accademia internazionale della gastronomia nel 2017.[2]
È stato il primo direttore della rivista mensile enogastronomica "Barolo & Co", poi diretta da Elio Archimede e Giancarlo Montaldo. Critico gastronomico per "La Guida" de L'Espresso e dal 1999 al 2009 ha collaborato con la "Guida Critica e Golosa" diretta da Paolo Massobrio. Nel 2008 e nel 2009 ha collaborato, insieme con la moglie Clara Vada Padovani, critica gastronomica ed esperta di storia della cucina, al congresso e alla guida di cucina d'autore "Identità Golose". Sempre con la moglie ha curato il programma di degustazioni e cene della festa torinese "Cioccolatò" nel febbraio 2008 e nel marzo 2009.
È stato membro del Centro Studi dell'Accademia Italiana della Cucina dal settembre 2015 al settembre 2024[3]. È stato nominato Accademico ad honorem di Torino Lingotto nel novembre 2019.
Come food teller ha partecipato a numerose trasmissioni televisive: La Prova del Cuoco, Rai Community di Rai Italia, Mi Manda Rai 3, Eat Parade, Tg2 Italia, Linea Verde Uno Mattina ecc
Con la moglie Clara cura un blog e un sito Internet in diverse lingue.
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