Cresciuto in una famiglia di tradizioni cattoliche, padre di origine tedesca, quinto di sette figli[3], ha studiato presso l'Istituto Sociale, la scuola dei Padri Gesuiti di Torino. Iscritto all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nel 1958, ha vinto una borsa di studio che gli ha permesso di studiare presso il Collegio Augustinianum. In giovinezza ha militato nella Fuci. Dopo la laurea in giurisprudenza, nel 1962, ha vinto il concorso per entrare in magistratura.
Dal 1964 al 1975 è stato magistrato al tribunale di Roma, sia come giudice sia come pubblico ministero[4]. In questi anni ha insegnato come professore incaricato di istituzioni di diritto e procedura penale presso l'Università di Perugia e come professore incaricato di diritto penale presso l'Università di Messina. Nel 1980 diviene professore ordinario di diritto penale alla Luiss[3] e inizia a svolgere la professione di avvocato penalista. Ha collaborato anche come editorialista per Il Sole 24 Ore e per La Stampa.[1]
Nel 1996 è stato nominato ministro di grazia e giustizia del governo guidato da Romano Prodi. Dando seguito ad un voto parlamentare[5], chiude per decreto le carceri di Pianosa e dell'Asinara, dove si trovano molti mafiosi impossibilitati dal luogo a comunicare all'esterno. Presenta lo stesso anno in Parlamento una serie di leggi organiche di riforma del sistema giudiziario che verranno approvate quasi integralmente, in un iter che terminerà alla fine del 1999. Fra queste vi è l'istituzione di un singolo giudice per i reati di entità minore che prima richiedevano l'impiego di tre magistrati, varato con l'intento di venire incontro al problema della lentezza dei procedimenti giudiziari italiani.
Fu durante il suo mandato come ministro di grazia e giustizia che a Roma si svolse il processo militare contro l'ex ufficiale delle SSErich Priebke.[6] Quando Priebke venne assolto per prescrizione i parenti delle vittime delle Fosse Ardeatine si ribellarono insieme alla comunità ebraica di Roma costringendo i giudici a restare assediati in tribunale fino a notte fonda.[7] La conclusione del processo militare rimise però in moto il processo penale ordinario e, con esso, la richiesta di estradizione da parte della Germania e la conseguente custodia cautelare in carcere, convalidata dallo stesso ministro Flick.[8][9]
Il 29 maggio 1998 la Camera respinge una mozione di sfiducia presentata da Lega Nord e UDR contro di lui e l'allora ministro dell'Interno Giorgio Napolitano con l'accusa di non aver preso adeguate misure per impedire la latitanza di Licio Gelli con 46 sì e 310 no.[10][11][12]
Dopo l'esperienza di ministro, è stato scelto dal governo D'Alema I come rappresentante italiano nella Commissione europea per i diritti umani. Il 14 febbraio 2000 è stato nominato giudice della Corte costituzionale dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi; ha giurato il 18 febbraio. Il 17 novembre 2005 è stato nominato vicepresidente della Corte dal neoeletto presidente Annibale Marini e confermato nella carica l'11 luglio 2006 dal neoeletto presidente Franco Bile. Il 14 novembre 2008 viene eletto 32º presidente della Corte Costituzionale. Cessa dalla carica il 18 febbraio 2009.[1][13]
Dal febbraio 2009 è Presidente Onorario della Fondazione Museo della Shoah di Roma.[1][14]
Nel gennaio 2013 decide di entrare in politica con il Centro Democratico di Bruno Tabacci e si candida al Senato in Piemonte e Lazio in vista delle elezioni del 24 e 25 febbraio.[22] Il 14 gennaio 2013 si autosospende dal ruolo di garante per candidarsi alle elezioni nelle liste di Centro Democratico.[23]
La globalizzazione dei diritti: il contributo dell'Europa dal mercato ai valori, Casale Monferrato, Edizioni Piemme, 2004, ISBN9788838481048.
Elogio della dignità, Roma, Libreria editrice vaticana, 2015, ISBN9788820994822.
Elogio del patrimonio. Cultura, arte, paesaggio nella Costituzione italiana, Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2016, ISBN9788820997939.
Elogio della Costituzione, collana Saggistica Paoline, Milano, Paoline Editoriale Libri, Ottobre 2017, ISBN9788831549295.
Giustizia in crisi (salvo intese): leggi, giudici, processi e carceri di fronte alla pandemia, collana I saggi, Milano, Baldini+Castoldi, 2020, ISBN9788893883719.
con Maurizio Flick, Elogio della foresta : dalla selva oscura alla tutela costituzionale, collana Percorsi. Diritto, Bologna, Il mulino, 2020, ISBN9788815290939.
con Andrea Orlando e Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea, Giuliano Vassalli: partigiano, ministro, giurista, presidente della corte costituzionale, Genova, 2016.
^Il decreto legge 23 ottobre 1996 n. 553 (Disposizione in tema di incompatibilità dei magistrati e di proroga dell'utilizzazione per finalità di detenzione degli istituti penitenziari di Pianosa e dell'Asinara), convertito con legge 23 dicembre 1996 n. 652, modificando il D.L. 1º settembre 1992 n. 369, all'art. 6 stabilisce: "L'utilizzazione per finalità di detenzione, degli istituti penitenziari di Pianosa e dell'Asinara, ristrutturati in esecuzione del presente decreto, ha carattere provvisorio, e cessa, anche gradualmente in relazione alla realizzazione del Parco Nazionale dell'Asinara, improrogabilmente non oltre il 31 ottobre 1997" Art. 6, su Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. URL consultato il 10 marzo 2020 (archiviato il 10 marzo 2020).
«Quando Priebke venne assolto per prescrizione i parenti delle vittime delle Fosse Ardeatine si ribellarono insieme alla comunità ebraica di Roma costringendo i giudici a restare assediati nel Tribunale militare fino a notte fonda»
«Parte dell'opposizione presenterà per questo una mozione di sfiducia contro di lui e l'allora ministro della Giustizia Giovanni Maria Flick che verrà respinta con 46 sì e 310 no il 29 maggio 1998»