Howell Cobb | |
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Presidente del Congresso provvisorio confederato | |
Durata mandato | 4 febbraio 1861 – 18 febbraio 1862 |
Presidente | Jefferson Davis |
Predecessore | carica istituita |
Successore | nessuno (creazione del Congresso degli Stati Confederati d'America) |
22° Segretario al tesoro degli Stati Uniti d'America | |
Durata mandato | 7 marzo 1857 – 8 dicembre 1860 |
Presidente | James Buchanan |
Predecessore | James Guthrie |
Successore | Philip F. Thomas |
40º Governatore della Georgia | |
Durata mandato | 5 novembre 1851 – 9 novembre 1853 |
Predecessore | George W. Towns |
Successore | Herschel V. Johnson |
Speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti | |
Durata mandato | 22 dicembre 1849 – 3 marzo 1851 |
Presidente | Zachary Taylor Millard Fillmore |
Predecessore | Robert C. Winthrop |
Successore | Linn Boyd |
Leader della minoranza alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti | |
Durata mandato | 4 dicembre 1843 – 4 marzo 1845 |
Presidente | John Tyler |
Predecessore | John W. Jones |
Successore | Linn Boyd |
Membro della Camera dei rappresentanti - Georgia | |
Durata mandato | 4 marzo 1843 – 3 marzo 1845 |
Predecessore | James A. Meriwether |
Successore | carica abolita |
Circoscrizione | At-large (seggio n. 5) |
Durata mandato | 4 marzo 1845 – 3 marzo 1851 |
Predecessore | carica istituita |
Successore | Junius Hillyer |
Circoscrizione | 6 |
Durata mandato | 4 marzo 1855 – 3 marzo 1857 |
Predecessore | Junius Hillyer |
Successore | James Jackson |
Circoscrizione | 6 |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Democratico (1837-1851) Partito di Unione Costituzionale (1851-53) Partito Democratico (1853-1862) |
Titolo di studio | Laurea in legge |
Università | Università della Georgia |
Professione | Avvocato |
Howell Cobb | |
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Nascita | Contea di Jefferson, 7 settembre 1815 |
Morte | New York, 9 ottobre 1868 |
Cause della morte | Infarto |
Luogo di sepoltura | Oconee Hill Cemetery (Athens) |
Dati militari | |
Paese servito | Stati Confederati d'America |
Forza armata | Confederate States Army |
Anni di servizio | 1861-1865 |
Grado | Maggior generale |
Guerre | Guerra civile americana |
Campagne | Campagna peninsulare |
Battaglie | Battaglie dei Sette Giorni Battaglia di Crampton's Gap Battaglia di Columbus |
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Howell Cobb (Contea di Jefferson, 7 settembre 1815 – New York, 9 ottobre 1868) è stato un politico e generale statunitense.
Uno dei politici statunitensi più significativi tra gli anni '40 e '50 del XIX secolo, è ricordato come uno dei maggiori fondatori degli Stati Confederati d'America.
Figlio maggiore di John e Sarah Cobb, nacque nel 1815 in Georgia.[1][2] Studiò legge all'università statale e divenne avvocato.[1][2][3][4]
Come il padre era un fervente democratico, e fin da giovane fu coinvolto in politica.[1] Dopo essere diventato procuratore generale della Georgia,[2][3] dal 1843 venne eletto a più riprese alla Camera dei Rappresentanti, dove divenne uno dei politici di riferimento del proprio partito.[2][3][4] Di tendenze moderate, cercava di contrastare gli abolizionisti del Nord come anche i secessionisti estremi del Sud, e come capo del Partito Democratico tra il 1843 e il 1845 e speaker della Camera tra il 1849 e il 1851 cercò di condurre una politica conciliante con gli avversari.[1]
Fu uno dei maggiori artefici del compromesso del 1850, che cercava di bilanciare il numero di Stati schiavisti e abolizionisti, così da non far pendere la politica statunitense da nessuna delle due parti.[1] La tensione negli Stati Uniti era al massimo, tanto che nel 1851 riuscì ad essere eletto governatore della Georgia[3][4] grazie al supporto del Partito di Unione Costituzionale, un estremo tentativo di unire democratici e conservatori per impedire la discesa nella guerra civile.[2] La manovra tuttavia non funzionò, e non solo due anni dopo non riuscì ad essere rieletto, ma l'Unione Costituzionale si dissolse e Cobb venne ostracizzato dagli stessi democratici.[1]
Per alcuni anni tentò di ricostruire con alterne fortune la propria carriera politica, finché non divenne attivo sostenitore di James Buchanan, aiutandolo nella campagna elettorale del 1856.[4] Una volta eletto presidente degli Stati Uniti, Buchanan ricompensò Cobb con la nomina a segretario al tesoro.[2][3][4] Il suo ruolo nella nuova amministrazione non fu tuttavia sufficiente a fermare il precipitare degli eventi: alla vittoria di Abraham Lincoln alle elezioni presidenziali del 1860 Cobb rassegnò le dimissioni,[3] ritenendo Lincoln troppo estremista e deciso a supportare infine quella secessione che per così tanto tempo aveva contrastato.[1][2][4]
Allo scoppio della guerra civile americana divenne subito uno dei politici sudisti di rilievo, assumendo il controllo del congresso provvisorio confederato quando esso si formò a Montgomery nel febbraio 1861;[2][3][4] alcuni lo volevano addirittura a capo della nuova nazione, ma i suoi vecchi nemici democratici riuscirono a minare la sua candidatura, e infine ad essere designato fu Jefferson Davis.[1][4] Allo scioglimento del congresso provvisorio nel 1862 decise di abbandonare la politica per arruolarsi nell'esercito, e partecipò come brigadier generale alla campagna peninsulare e alle battaglie dei Sette Giorni.[1][4] Riuscì a rallentare l'avanzata dei nordisti alla battaglia di Crampton's Gap, cosa che tre giorni dopo condusse alla battaglia di Antietam.[4]
Nel 1863 venne trasferito in Georgia, divenendone comandante in capo col grado di maggior generale.[1][2][3][4] Fu sua l'idea di costruire un campo di prigionia di massa per i nemici catturati, e ciò portò alla creazione della prigione di Andersonville, da molti ritenuto il primo campo di concentramento della storia. Oppose una delle ultime resistenze confederate della guerra durante la battaglia di Columbus, per poi infine arrendersi a Macon il 20 aprile 1865, undici giorni dopo la resa del generale Lee ad Appomattox.[1][3][4]
In quanto compromesso col governo confederato, durante l'era della ricostruzione dovette astenersi dal fare dichiarazioni pubbliche per non essere perseguito legalmente. Quando tuttavia il presidente Andrew Johnson lo perdonò nel 1868 Cobb cominciò una serie di discorsi pubblici in cui denunciava i repubblicani radicali,[2] e fu proprio durante un viaggio propagandistico a New York che morì improvvisamente colto da infarto.[1][2][3][4]
La contea di Cobb non è dedicata a lui, ma al cugino Thomas W. Cobb, influente politico georgiano di inizio XIX secolo.
Come ex-speaker della Camera dei Rappresentanti il suo ritratto era appeso nelle aule governative a Washington D.C., finché nel 2020 Nancy Pelosi lo ha fatto rimuovere per il ruolo avuto da Cobb nella guerra civile americana.[5]
Predecessore: | Segretario al Tesoro degli Stati Uniti d'America | Successore: | |
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James Guthrie | 7 marzo 1857 - 8 dicembre 1860 | Philip F. Thomas | |
Segretari al Tesoro degli Stati Uniti | |||
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