Kreka | |
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Regina consorte degli Unni | |
Successore | Ildico |
Padre | Eskam |
Consorte | Attila |
Figli | Ellac |
Kreka, o Hereka (fl. VI secolo), è stata una moglie del sovrano unno Attila e madre del sovrano unno Ellac.
Kreka (o Hereka) nacque verso il V secolo dallo sciamano Eskam.[1]
Divenne moglie del sovrano Unno Attila e successivamente ebbe un figlio con quest'ultimo: Ellac.
Di lei si conoscono poche informazioni.
Durante la sua permanenza alla corte di Attila, nel 448/449, Prisco di Panion, storico bizantino, scrisse:
"Il giorno dopo arrivai al muro del recinto di Attila, portando regali per sua moglie [Kreka] ... Lei gli aveva portato tre figli, dei quali il maggiore Ellac governava gli Akateri [tribù che vivevano al nord del Mar Nero, a ovest della Crimea, dalla etnia indeterminata] e le altre regioni nelle parti della Scizia vicine al mare."
Poi Prisco di Panion descrive il composto:
"All'interno delle mura c'erano molti edifici, alcuni costruiti con legni di legno intagliati e montati con un occhio per lo stile, altri fatti di fasci puliti, raschiati a rettilineità e posti su tronchi che formavano cerchi. I cerchi, partendo da terra, si alzavano a un'altezza di giuste proporzioni. Qui abitava la moglie di Attila [Kreka]. Passai davanti ai barbari e la trovai su un morbido materasso. Il terreno era coperto da feltri di lana per camminare. Un numero di uomini servitori si radunò intorno a lei [Kreka] mentre delle servitrici si sedettero sul terreno di fronte a lei tingendo delle belle lenzuola che dovevano essere poste sopra i vestiti dei barbari come ornamento. Io mi sono avvicinato a lei [Kreka] e, dopo un saluto, le presentai i doni. Poi mi sono ritirato e ho camminato verso gli altri edifici dove Attila stava passando il suo tempo. Ho aspettato che Onegesio uscisse dal suo recinto ma si trovava già all'interno."[2]
Negli ultimi giorni della sua permanenza alla corte di Attila, Prisco di Panion e Maximinus, funzionario bizantino anch'esso alla corte di Attila, furono "invitati da Kreka a cena a casa di Adames, l'uomo che sovrintendeva ai suoi affari, ci unimmo a lui insieme ad alcuni degli uomini principali della regione, e lì trovammo la cordialità. Ci ha salutato con parole rassicuranti e cibo preparato, ognuno dei presenti, con generosità scita, si è alzato e ci ha dato ognuno una tazza piena e poi, dopo aver abbracciato e baciato colui che stava bevendo, lo ha ricevuto indietro. alla nostra tenda e andò a dormire."[2]
Kreka appare anche come personaggio nella leggenda eroica germanica, dove, sotto il nome di Helche o Herka, è la moglie di Attila (Etzel / Atli) e una speciale confidente dell'eroe Dietrich von Bern nelle poesie alto-tedesche medie Dietrichs Flucht, Die Rabenschlacht e l'antico norvegese Þiðrekssaga.[3]
È ritratta come se fosse appena morta ne La canzone dei Nibelunghi.[3]
Nel poema dell'Edda poetica Guðrúnarkviða III, appare come concubina di Atli.[3]
Il nome Kreka è registrato in vari manoscritti di Prisco di Panion come Κρέκαν (Krekan), Χρέχα (Khreka), Ήρέχα (Hereka), Ήρέχαν (Herekan) e Ἤρέχαν (Erekan).[4][5]Alcuni copisti hanno abbandonato la v o la desinenza -an.[4]
Sulla base delle forme germaniche successive del nome (Herche, Helche, Hrekja ed Erka), Otto J. Maenchen-Helfen (1894-1969), storico e sinologo austriaco, sostiene che le forme che iniziano con eta piuttosto che kappa sono originali e argomenta a favore dell'etimologia di Willy Bang-Kaup, che le fa derivare dal turco * arï (y) -qan (la pura principessa), (i Caracalpachi chiamano Aruvkhan (aruv, "puro")).[4]
Pavel Poucha (1905-1986), orientalista ceco, ha derivato Kreka o Hreka dalla denominazione mongola gergei (moglie),[4][6] derivazione sostenuta anche dallo storico ucraino Omeljan Pricak (1919-2006).[7]
È stato anche proposto che il nome possa essere gotico, significando "donna greca".[4][8]
Un comune nome ungherese, Réka, ha origine da "Kreka".[9]