Lido Manetti, noto anche con lo pseudonimo di Arnold Kent (Querceto, 21 gennaio 1899 – Hollywood, 29 settembre 1928), è stato un attore cinematografico italiano attivo all'epoca del muto.
Originario della provincia di Firenze, restò ben presto orfano del padre e dovette occuparsi economicamente della famiglia[1]. Studiò ingegneria a Torino[2] e in seguito si trasferì a Roma con l'intento di far carriera in un ramo tecnico di qualche ministero.[3]. Nella capitale venne scoperto dal regista cinematografico Camillo De Riso[4], che lo fece scritturare alla casa di produzione Caesar Film, per la quale lavorava, e gli affidò una piccola parte nel film La principessa (1917), che aveva come protagonista l'attrice Leda Gys.
Il suo esordio come attore protagonista avvenne nella pellicola Malia (1917), dove protagonista femminile era l'attrice Francesca Bertini. Questo film segnò per Manetti l'inizio di una brillante carriera cinematografica che gli fece guadagnare notorietà e lo rese uno dei maggiori attori del cinema italiano dei primi anni venti; affermatosi come divo cinematografico, nei film che girò fu accanto alle maggiori attrici dell'epoca, quali Italia Almirante Manzini, Maria e Diomira Jacobini, Linda Pini, Carmen Boni, Rina De Liguoro.[4] In seguito fu scritturato da altre importanti case cinematografiche italiane, come la Tiber Film, l'Itala Film e la Fert.
La crisi economica e produttiva che colpì l'industria cinematografica italiana dopo la prima guerra mondiale, spinse numerosi artisti e maestranze ad emigrare all'estero, e tra costoro vi fu pure Manetti, che nel 1925 emigrò negli Stati Uniti. Dopo un iniziale periodo di miseria a New York, approdò alla Universal Pictures, che lo scritturò per qualche film ma in seguito lo liberò poiché ritenuto "non cinematografabile"[4]; scartato dunque dalla Universal, si rivolse alla Paramount Pictures, sostenendo un provino che convinse gli esperti della major americana.[4] Una volta assunto dalla Paramount, adottò lo pseudonimo Arnold Kent per non suonare troppo straniero agli occhi del pubblico statunitense[5], pur ottenendo di poter utilizzare il suo vero nome nelle edizioni italiane dei film da lui interpretati[1]. Il suo primo film alla Paramount fu Il signore della notte (1927), che vedeva Adolphe Menjou e Virginia Valli come protagonisti.
La sua carriera da attore andava così riprendendosi e lo vide interprete in ruoli da comprimario o da antagonista accanto alle maggiori dive di Hollywood: Clara Bow, Pola Negri, Florence Vidor, Louise Brooks e Norma Talmadge. Il suo nuovo successo di attore nel cinema d'oltreoceano fu enorme ma breve e si interruppe poco tempo dopo: il 29 settembre 1928, mentre passeggiava in una strada di Hollywood, venne travolto da un'auto in corsa. Nell'incidente, Manetti riportò ferite gravissime che lo portarono alla morte a soli 29 anni.[5] Al momento della sua morte, Manetti stava girando il film Le quattro piume, diretto da Merian C. Cooper e interpretato da Richard Arlen e Fay Wray; il suo ruolo venne poi affidato a William Powell, che dovette girare le stesse scene in cui era stato impegnato l'attore fiorentino.[5]
Sulla morte di Lido Manetti, il noto regista Sergio Leone, figlio del regista Roberto Roberti che nel 1925 lo diresse nel film Fra Diavolo, in un'intervista da lui rilasciata nel 1984, dichiarò che non si trattò di una morte accidentale, bensì di un omicidio pianificato i cui mandanti farebbero parte dello stesso ambiente hollywoodiano dell'epoca.[4][6]