1569 Evita | 3 agosto 1948 |
1571 Cesco | 20 marzo 1950 |
1581 Abanderada | 15 giugno 1950 |
1582 Martir | 15 giugno 1950 |
1588 Descamisada | 27 giugno 1951 |
1589 Fanatica | 13 settembre 1950 |
1596 Itzigsohn | 8 marzo 1951 |
1608 Muñoz | 1º settembre 1951 |
1684 Iguassú | 23 agosto 1951 |
1688 Wilkens | 3 marzo 1951 |
1779 Paraná | 15 giugno 1950 |
1800 Aguilar | 12 settembre 1950 |
1801 Titicaca | 23 settembre 1952 |
1821 Aconcagua | 24 giugno 1950 |
1970 Sumeria | 12 marzo 1954 |
Miguel Itzigsohn (Bruxelles, 21 novembre 1908 – La Plata, 30 gennaio 1978) è stato un astronomo argentino di origine belga.[3][4] Nella sua carriera scoprì quindici asteroidi tra il 1948 e il 1954, oltre ad aver studiato alcune comete.
L'asteroide 1596 Itzigsohn[5] è così chiamato in suo onore.
Direttore del dipartimento di Astrometría Extrameridiana y Mecánica Celeste dal 1955 al 1972 presso l'osservatorio di La Plata[5], specializzato in astrometria e meccanica celeste,[6][7] il Minor Planet Center gli accredita la scoperta di quindici asteroidi, effettuate tra il 1948 e il 1954.
Fu destituito per decisione dell'intervento dell'UNLP nel 1975. Era padre di quattro figli, Miguel, María Dora, Marta Paulina e Matilde, che sarebbero stati rapiti dalla dittatura e scomparsi nell'ESMA durante la dittatura argentina del 1976.[8]
Tra il 1963 e il 1966 fu membro dell'Associazione Argentina di Astronomia, sotto la presidenza di Jorge Sahade e la vicepresidenza di Carlos Ulrrico Cesco.[9]
Oltre a 1569 Evita, Miguel Itzigsohn dedicò ad Evita Perón, utilizzandone vari epiteti con cui era nota, anche 1581 Abanderada, 1582 Martir, 1588 Descamisada e 1589 Fanatica.