Omicidio a luci rosse

Omicidio a luci rosse
I titoli di Holly Does Hollywood
Titolo originaleBody Double
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1984
Durata114 min
Rapporto1,85:1
Generethriller, erotico
RegiaBrian De Palma
SoggettoBrian De Palma
SceneggiaturaBrian De Palma, Robert J. Avrech
ProduttoreBrian De Palma
Produttore esecutivoHoward Gottfried
Casa di produzioneColumbia Pictures, Delphi II Productions
Distribuzione in italianoC.E.I.A.D.
FotografiaStephen H. Burum
MontaggioJerry Greenberg, Bill Pankow
MusichePino Donaggio
ScenografiaIda Random, Cloudia Rebar
CostumiGloria Gresham
TruccoBarbara Guedel, Tom Burman, Bari Dreiband
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Omicidio a luci rosse (Body Double) è un film del 1984 diretto da Brian de Palma e sceneggiato dal regista con Robert J. Avrech.

Jake Scully è un caratterista con problemi di claustrofobia, per la quale manda a monte una ripresa, perdendo in un batter d'occhio il lavoro, la casa e gli affetti. In cerca di un nuovo impiego, incontra in un casting un tale Sam Bouchard, il quale ascoltando le sue confidenze, gli offre alloggio temporaneo nel suo lussuoso appartamento, mentre è via per impegni. L'uomo gli confida di una bellissima ragazza benestante vicina di casa, Gloria Revelle, che si esibisce ogni sera nel di lei appartamento in un numero di spogliarello, e di come osservarla con un telescopio.

Una volta solo Scully non disdegna l'idea ma presto si accorge che a spiarla vi è anche un altro uomo, dall'apparente aspetto di un nativo americano. Pedinandola durante il giorno, assiste impotente allo scippo da parte di costui, per ritrovarlo la sera stessa irrompere nell'appartamento ed ucciderla, favorito dal cane della donna che ferma il protagonista all'ingresso. Interrogato e rilasciato dal detective Jim McLean, il quale comunque non è del tutto convinto della sua innocenza, Scully vede per caso il trailer televisivo di un film a luci rosse, dove una celebre pornostar, Holly Body, si esibisce in un numero identico a quello di Gloria Revelle. Convinto di un nesso, l'uomo decide di contattarla partecipando con successo a un provino nella casa di produzione ed ottenendo una scrittura.

Terminate le riprese, Jake si finge un produttore emergente e la invita a casa, per poi apprendere da lei di un ingaggio per dei numeri erotici nell'appartamento di Gloria indossando una parrucca che la rendesse somigliante alla padrona di casa. Jake capisce come vi sia lo zampino di Bouchard, che lo ha usato come testimone ed alibi. Holly, onde evitare grane, fugge via. Jake contatta telefonicamente il detective McLean, anch'egli con dei sospetti su Bouchard, mentre Holly viene assalita dal nativo americano. Il protagonista insegue i due, trovando l'assassino nel tentativo di seppellire viva Holly tramortita. In una colluttazione, Jake gli strappa la maschera dal viso, scoprendo che si tratta di un camuffamento di Bouchard, ma cade nella fossa accanto a Holly. Bouchard gli svela il suo piano, sicuro del panico che sta sopraffacendo Jake ma quest'ultimo, immaginandosi come in un sogno una rivalsa contro il regista che lo aveva rimpiazzato, vince le sue paure claustrofobiche e reagisce all'aggressione risalendo dalla fossa. Durante le urla della colluttazione, torna alla carica il cane di Gloria, che si trovava nella macchina di Bouchard. Jake riesce a schivarlo lasciandosi cadere nella fossa e il povero animale finisce per travolgere Bouchard precipitando con lui nel canale di scolo di un impianto idroelettrico. Jake comprende quindi che il cane non aveva aggredito il nativo americano nella casa, trattandosi in vero del suo padrone, marito di Gloria.

Epilogo in un set come all'inizio, al cospetto di Holly e del regista che ha ripreso Jake con sé.

È stato supposto che il titolo originale Body Double (lett. "controfigura"[1]) sia riferito alle scene di nudo di Angie Dickinson nel precedente film di De Palma, Vestito per uccidere. Il negozio Tower Records in cui Jake Scully affitta una copia di Holly si fa Hollywood è quello situato fra l'angolo di Larabee e il Sunset Boulevard. La villa ottagonale presa in prestito da Scully è la celebre Casa Malin, nota anche come Chemosphere, progettata nel 1960 dall'architetto John Lautner.

Omicidio a luci rosse è citato più volte nel best seller American Psycho di Bret Easton Ellis: il protagonista del libro è infatti ossessionato dal film di De Palma e dalla scena del violento omicidio col trapano elettrico.

All'uscita il film fu pesantemente criticato. Alcuni dichiararono che la pellicola era una carrellata degli elementi già visti nei film di Alfred Hitchcock, piuttosto come un omaggio al maestro come nel caso di Vestito per uccidere (1980), mentre altri lo condannarono per gli elementi controversi che conteneva, vale a dire misoginia (della quale peraltro non vi è traccia nel film) e violenza grafica.[senza fonte] L'associazione a capo del premio Razzie Award assegnò addirittura a Brian De Palma la nomination come peggior regista dell'anno. Fra i sostenitori accaniti del film ci fu però Roger Ebert, che gli assegnò tre stelle e mezzo su quattro.

In Italia, invece, i critici furono più benevoli nei confronti del film: Morando Morandini gli ha assegnato nel suo dizionario tre stelle, scrivendo che il film «...assai ben ambientato nel mondo californiano della pornografia, è un thriller pieno di suspense basato sugli ingredienti più tipici del bravo De Palma: claustrofobia, perversioni, terrore, deviazioni di personalità»; anche Pino Farinotti assegna nel suo dizionario dei film tre stelle commentando «...azione, sesso e violenza proposti con mestiere da un De Palma che ripesca motivi hitchcockiani».

Riconoscimenti

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Collegamenti esterni

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