Piero Dorazio (Roma, 29 giugno 1927 – Perugia, 17 maggio 2005) è stato un pittore italiano, che con la sua pittura ha contribuito dal 1945 all'affermazione dell'astrattismo in Italia.
Dorazio nasce a Roma dove, terminati gli studi classici, studia per quattro anni architettura. Molto giovane, nel 1944, incontra la corrente astrattista della capitale ed inizia una serie di collaborazioni con i suoi protagonisti. Dal 1945 partecipa come esponente di spicco all'attività del gruppo Arte Sociale. Assieme agli amici Lucio Manisco, Mino Guerrini e Achille Perilli frequenta nel primo dopoguerra lo studio di Renato Guttuso, ma ben presto si allontana dalle tesi del realismo socialista e aderisce al movimento dell'astrattismo.
Nel 1947 figura tra i firmatari del manifesto del Gruppo Forma 1, assieme a Ugo Attardi, Pietro Consagra, Mino Guerrini, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo, Giulio Turcato e Carla Accardi. Sempre nel 1947 vince una borsa di studio dell'École nationale supérieure des beaux-arts di Parigi, dove risiederà per un anno. Nel 1948 partecipa alla Rassegna nazionale di arti figurative (V Quadriennale Nazionale d'Arte) di Roma.
Con Perilli e Guerrini nel 1950 apre in via del Babuino, a Roma, la libreria-galleria “L'Age d'Or”, che nel 1951 si fonderà con il gruppo “Origine” di Mario Ballocco, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Ettore Colla, dando vita alla “Fondazione Origine”, nel cui ambito Colla e Dorazio pubblicano la rivista “Arti Visive”.
Nell'estate di 1953 viene invitato allo Harvard International Seminar, all'Università di Harvard, a Cambridge, dove terrà due conferenze. A settembre Virginia Dortch diventa sua moglie e si stabiliscono a New York dove tiene le sue prime esposizioni personali nella Wittenborn One-Wall Gallery e nella Rose Fried Gallery nel 1954. Durante il suo soggiorno negli Stati Uniti viene a contatto con le personalità più importanti dell'epoca come i pittori Willem de Kooning, Mark Rothko, Jackson Pollock, Barnett Newman, Robert Motherwell ed il critico d'arte Clement Greenberg. In questo periodo, Dorazio si concentra anche sullo studio degli scritti di Vasilij Vasil'evič Kandinskij, la cui teoria sugli aspetti immateriali della pittura lo influenzerà notevolmente[1]
In seguito torna in Italia dove contuinua un'intensa e costante attività espositiva con personali alla Galleria Apollinaire di Milano, alla Galleria del Cavallino a Venezia nel 1955 e alla Galleria La Tartaruga a Roma nel 1957. Compie periodicamente soggiorni artistici in molte città europee tra le quali Parigi, Londra, Praga, Düsseldorf e Berlino che contribuiranno a diffondere la sua popolarità e la sua fama anche lontano dall'Italia.
Nel 1959 partecipa a Documenta 2 a Kassel. Nel 1960, fonda il dipartimento di belle arti alla School of Fine Arts nella Pennsylvania University di Filadelfia, che negli anni sessanta era stata riconosciuta come la scuola d'arte e di architettura migliore degli Stati Uniti d'America e della quale ricoprirà l'incarico di direttore e per un semestre l'anno anche di professore sino al 1967.
Espone in tre edizioni della Biennale di Venezia nel 1960 dove invitato da Lionello Venturi gli viene dedicata una sala personale e poi nel 1966 e nel 1988. Nel 1961 a Berlino, partecipa all'attività del Gruppo Zero insieme a Heinz Mach, Otto Pine e Gunter Uecher, a Parigi riceve il Premio Kandinsky e il primo Premio della Biennale des Jeunes mentre una sua personale è allestita negli spazi del Kunstverein di Düsseldorf.
Nel 1963 una sua opera viene esposta alla mostra Contemporary Italian Paintings, allestita in alcune città australiane[2]. Nel 1963-64 espone alla mostra Peintures italiennes d'aujourd'hui, organizzata in medio oriente e in nordafrica[3]. Nel 1965 partecipa alla mostra The responsive eye al Museum of Modern Art di New York.
Nel 1966 dopo la seconda partecipazione alla Biennale di Venezia espone alla Galerie Im Erker, a San Gallo dove con Giuseppe Ungaretti instaurerà un sodalizio artistico: infatti per l'occasione Ungaretti scrive un saggio sulla sua pittura per la presentazione del catalogo mentre nel 1967 sarà Dorazio a realizzare una serie di grafiche per accompagnare la raccolta di poesie di Ungaretti intitolata “La luce”. Nel 1968 Dorazio risiede per sei mesi a Berlino dove insegna presso la Deutsche Akademishe Austauschdienst.
Nel 1970 interro pe definitivamente l'attività di insegnamento per dedicarsi esclusivamente alla pittura. Nel 1971 dopo avere avuto studio a Roma, Parigi, New York, Filadelfia, Berlino, nel 1974 si trasferisce definitivamente a Todi dove acquista un antico eremo Camaldolese e qui continua a creare fino al 2005, anno della sua morte. Nel 1984 si sposa con Giuliana Soprani.
Nel 1989 collabora al progetto della Fiumara d'arte di Tusa, grande parco museo a cielo aperto di arte contemporanea ideato da Antonio Presti, con la coloratissima decorazione in ceramica della caserma dei carabinieri di Castel di Lucio realizzata da in collaborazione con Graziano Marini. Sempre su commissione di Presti, e insieme a Marini, Dorazio nel 1996 realizza anche la camera d'arte dell'Atelier sul Mare[4] di Castel di Tusa intitolata La stanza della pittura. Nel 1994 realizza degli interventi artistici permanenti presso la Maison des Arts di Pescara.
Nel 1992 si candida alla Camera dei deputati con la Lista Marco Pannella nella circoscrizione di Roma-Viterbo-Latina-Frosinone: ottiene solo 54 voti e non viene eletto[5].
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1960 Venezia, XXX Biennale Internazionale d’Arte 1961
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