Reginald K. Pierson

Reginald Kirshaw Pierson, detto Rex (Little Fransham, 9 febbraio 1891Cranleigh, 10 gennaio 1948), è stato un ingegnere britannico, che tra il 1917 e il 1948 fu capo disegnatore, e successivamente capo progettista, presso la Aircraft Division della Vickers Limited, e capo progettista presso la Vickers Armstrong Aircraft Ltd, di cui per un breve periodo fu anche Vicepresidente.[1].

Nacque il 9 febbraio 1891 a Little Fransham,[2] Norfolk, figlio del reverendo rettore Kirshaw T. Pierson e di sua moglie Helen Mary, e fu educato presso la Felsted School nell'Essex. Nonostante le resistenze del padre, che avrebbe preferito per lui un lavoro presso la Banca d'Inghilterra,[2] nel 1908 iniziò a lavorare come apprendista presso le officine Vickers Limited di Erith,[2] nel Kent.[3] Non appena la società inaugurò la propria filiale per la costruzione di velivoli nel 1911, egli vi entrò imparando subito a volare.[1] Si brevettò pilota d'aeroplano il 14 ottobre 1913 a Brooklands.[N 1] Nel 1914 divenne capo tecnico presso la Aircraft Division,[2] e nel corso del 1917 assunse l'incarico di capo disegnatore,[2] basando[N 2] i suoi uffici in Basil Street a Knightsbridge, Londra.[1] In quello stesso anno concepì il suo primo velivolo, il bimotore da bombardamento pesante Vickers Vimy[4] che entrò in servizio nella Royal Air Force nel corso del 1919.[1] Un Vimy, pilotato da John Alcock e Arthur Whitten Brown[5] fu protagonista del primo attraversamento senza scalo dell'Oceano Atlantico avvenuto tra il 14 e 15 giugno 1919.[1] Immediatamente dopo la fine della guerra l'ufficio tecnico di Knightsbridge fu chiuso, ed egli si trasferì presso le officine Vickers Aircraft di Brooklands.[2]

Durante il periodo tra le due guerre mondiali disegnò molti velivoli, tra i quali il Vickers Vespa che conquistò il record mondiale di altitudine nel 1932 pilotato da Cyril Uwins,[2] e il bombardiere leggero Vickers Wellesley conquistatore del record mondiale di volo su lunga distanza nel 1938.[1] Fu capo disegnatore del bombardiere medio bimotore Vickers Wellington,[6] costruito in 11.500 esemplari tra il 1936 e il 1945, che formò la spina dorsale dei reparti da bombardamento del Bomber Command della Royal Air Force durante i primi anni della seconda guerra mondiale.[1] Durante quel conflitto realizzò anche il Vickers Warwick, adottato dal Coastal Command[6] e il prototipo del bombardiere stratosferico Vickers Windsor[6] Dopo la fine della guerra divenne Vicepresidente della società, e partecipò ancora alla realizzazione dei velivoli da trasporto civile e militare Vickers VC.1 Viking, Valletta e Viscount, venendo promosso capo ingegnere nel 1946. Il suo successore come capo progettista presso la Vickers fu l'ingegnere e dirigente industriale Sir George Edwards. Dopo una lunga malattia si spense presso la sua casa a Cranleigh, Surrey, il 10 gennaio 1948.[1]

Il suo nome e le sue realizzazioni sono commemorate ogni anno presso il RK Pierson Lecture' tenuto dalla Royal Aeronautical Society (Weybridge Branch) presso il Brooklands Museum, di solito nel mese di novembre.[2] Il museo espone anche una raccolta unica di velivoli progettati dal team di ingegneri Vickers guidati da Pierson e Edwards negli anni 1917-1960.

Membro dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
— 1919
Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
— 1941
Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
— 1943
  1. ^ Brevetto n.660 rilasciato dal Royal Aero Club Aviators.
  2. ^ Su consiglio del Capt. Peter Ackland.
  1. ^ a b c d e f g h The Times, 12 january 1948, p. 7.
  2. ^ a b c d e f g h Fedden 1952, p. 650.
  3. ^ Andrews 1988, p. 2.
  4. ^ Andrews 1988, p. 4.
  5. ^ Andrews 1988, p. 6.
  6. ^ a b c Fedden 1952, p. 651.
  • (EN) C.F. Andrews e E.B. Morgan, Vickers Aircraft since 1908, New York, Funk & Wagnalls, 1988.
Periodici
  • (EN) Mr.R.K.Pierson - "Designer of the Wellington", in The Times, n. 50966, London, 12 january 1948, p. 7.
  • (EN) Roy Fedden, Remembering Rex Pierson, in Flight and Aircraft Engineer, n. 2287, London, 21 november 1952, pp. 650-652.