Figlio di Giovanna Nardi e David Fucini, un medico della commissione governativa delle febbri malariche, trascorse gli anni della fanciullezza a Campiglia Marittima, in Maremma. Frequentò le scuole elementari dai Barnabiti a Livorno. Difficoltà finanziarie spinsero la famiglia a ritirarsi nell'abitazione avita di Dianella, presso Empoli. In seguito, quando il padre ottenne la condotta a Vinci, Renato poté studiare privatamente a Empoli. Nel 1863 si laureò in agraria all'Università di Pisa, dopo aver lasciato gli studi di medicina, e iniziò a lavorare come assistente nello studio tecnico di un ingegnere fiorentino. Nello stesso periodo prese a frequentare uno storico locale, oggi scomparso, il Caffè dei Risorti, dove, prendendo spunto da vari episodi tragicomici narrati da alcuni frequentatori, iniziò a comporre sonetti.
Grazie a questi componimenti si fece conoscere come poeta e nel 1871 uscirono i suoi Cento sonetti in vernacolo pisano. Esordì come prosatore nel 1877 con un reportage su Napoli (Napoli a occhio nudo: Lettere ad un amico). In seguito al successo letterario, si dedicò all'insegnamento, diventando professore di "belle lettere" a Pistoia e successivamente ispettore scolastico. A quest'ultima attività sono legate le novelle della raccolta Le veglie di Neri (1882)[1], ambientate prevalentemente in Maremma, come pure le successive raccolte All'aria aperta e Nella campagna toscana. I motivi prediletti sono quelli della vita agreste nelle zone che Fucini conosceva meglio: la Maremma e i borghi dell'Appennino pistoiese.
Renato Fucini, inoltre, dedicò a Giacomo Puccini una poesia per la prima dell'operaMadama Butterfly (1904); il testo della poesia si trova a villa Puccini, a Torre del Lago. La poesia fu poi musicata per una canzone di Renato Brogi, dal titolo, appunto, Gotine gialle:
E s'addormentano nelle culle d'oro
gli angeli biondi, gli angeli di Dio.
Dormi, dormi anche tu dolce tesoro
Fa' la nanna anche tu bambino mio.
E sognano dormendo gli angiolini
sognano fiori, farfalle e mandarini.
Sogna, sogna anche tu gotine gialle.
I mandarini, i fiori e le farfalle
Puccini, a sua volta, musicò due poesie di Fucini: E l'uccellino, dedicata ad un bambino, e Avanti Urania, composta per il varo di un piroscafo.
Dopo aver lavorato alcuni anni presso la Biblioteca Riccardiana di Firenze, nel 1906 fu messo in pensione e trascorse gli ultimi anni della sua vita tra la residenza di Dianella e quella di Castiglioncello, intrattenendo fitti e stretti legami con amici ed ex colleghi. Nel 1916 venne eletto socio dell'Accademia della Crusca[2]. La morte lo colse il 25 febbraio 1921. L'ultima opera curata dall'autore, edita poco dopo la sua morte, Acqua passata: storielle e aneddoti della mia vita (1921), contiene scritti brevissimi, generalmente autobiografici.
Riposa nell’oratorio di San Michele a Dianella, attiguo alla dimora della famiglia Fucini, oggi di proprietà dei conti Passerin D’Entrèves, insieme alla moglie Emma Roster, al padre David, alla madre Giovanna Nardi, alle figlie e ad altri componenti della famiglia.
^Le veglie di Neri raccoglie racconti pubblicati dal 1877 al 1881 sulla Rassegna settimanale, rivista diretta da Sidney Sonnino, eccetto Dolci ricordi, apparso su "La domenica del Fracassa" (16 gen. 1885), e Scampagnata, composto appositamente per l'edizione completa, realizzata presso la Casa Editrice Barbèra di Firenze nel 1882.
Elisabetta Matucci e Paola Barbadori Lande (a cura di), I Macchiaioli di Renato Fucini - Gabinetto G. P. Vieusseux, catalogo mostra palazzo Strozzi del 1985, testi critici di Raffaele Monti e Geno Pampaloni, Firenze, Edizioni Pananti, 1985, ISBN non esistente.
Gian Antonio Cibotto, «Introduzione». In: Renato Fucini, Le veglie di Neri, Milano: Tascabili Economici Newton, 1993.
Gianpiero Caglianone, Renato Fucini (Neri Tanfucio). Per una bibliografia fuciniana: opere raccolte in volume (1872 - 1997), Massa Marittima, 2002.
Giuseppe Centonze, «Con Renato Fucini a Castellammare e a Sorrento». In: Stabiana, Castellammare di Stabia e dintorni nella storia, nella letteratura, nell'arte, Castellammare di Stabia: N. Longobardi ed., 2005 (ISBN 88-8090-223-7), pp. 213–234.
Renato Fucini, Opere, a cura di Davide Puccini, Firenze, Le Lettere, 2011.
Giovanna Lazzi (a cura di), Renato Fucini in Riccardiana: la vita e le carte di un toscano "vero". Catalogo della Mostra tenuta alla Biblioteca Riccardiana di Firenze dal 22 maggio al 30 settembre 2014, Firenze, Polistampa, 2014, ISBN978-88-596-1390-9.
Massimo Sozzi, Renato Fucini: «Una grande scoperta», in «Le Antiche Dogane», n° 182 - Agosto 2014, p. 8.
Giorgio Leonardi, Renato Fucini in Maremma. Ricordi e memorie dagli scritti autobiografici, in «Le Antiche Dogane», n° 214, Aprile 2017, anno XIX
Giovanni Berti, Un'amicizia trascurata. Il carteggio tra Renato Fucini e Ferdinando Martini, in «Le Antiche Dogane», n° 236 - 242, Febbraio - Agosto 2019
Simone Fagioli (a cura di), Le sogliole di Renato Fucini. Con un saggio di Marino Biondi, Arcidosso, Effigi, 2021.