Rossella Galbiati | ||||||||||||||||||||||
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Nazionalità | Italia | |||||||||||||||||||||
Ciclismo | ||||||||||||||||||||||
Specialità | Strada, pista | |||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1992 | |||||||||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||||||||
Squadre di club | ||||||||||||||||||||||
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Nazionale | ||||||||||||||||||||||
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Palmarès | ||||||||||||||||||||||
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Statistiche aggiornate al 10 novembre 2020 | ||||||||||||||||||||||
Rossella Galbiati (Milano, 11 ottobre 1958) è un'ex ciclista su strada e pistard italiana. Ha ottenuto più di 100 vittorie fra strada e pista indossando 39 volte la maglia azzurra. Medaglia d'Oro al valore atletico a Roma nel 1979 e due volte ha ricevuto la medaglia di bronzo. Nel triennio 1979-1981-1982 ha stabilito cinque record del mondo su pista: 200 e 500 metri, km lanciato, km da fermo (2 volte). Tra i numerosi riconoscimenti il Sombrero d'Oro quale sportiva dell'anno 1984. Premio alla carriera 2023 dal Panathlon Club Milano. È stata la prima donna che il Comitato Regionale della Lombardia della Federazione Ciclistica Italiana ha messo come responsabile tecnico della categoria esordienti.
Nata nel 1958 a Milano, inizia a correre agonisticamente nel 1977[1], a diciannove anni. A vent'anni, nel 1978, diventa campionessa italiana su strada in linea, partecipando nello stesso anno con la nazionale ai Mondiali di Brauweiler, nella corsa in linea, piazzandosi settima. Anche l'anno successivo, a Valkenburg aan de Geul, arriva tra le prime dieci al mondiale, chiudendo decima la corsa in linea.
Negli anni '80 inizia anche ad ottenere risultati su pista, conquistando il titolo italiano nella velocità nel 1980; nella stessa specialità vince anche nel 1981, 1983 e 1984, mentre sei sono i titoli nell'inseguimento, per cinque anni consecutivi dal 1981 al 1985 e poi nel 1987.
Nel 1981 arriva in nazionale su pista, prendendo parte ai Mondiali di Brno, arrivando ottava nella velocità. Nel maggio del 1983 con la squadra azzurra ottiene il successo nella gara femminile svoltasi a Tokyo sulla distanza di 47,5 km battendo in volata la tedesca occidentale Ines Varnekamp. L'altra italiana Rosanna Piantoni giunse quinta. In precedenza, nel Gran Premio Osaka, si era classificata terza alle spalle dell'ex iridata Habetz e della fuori classe francese Jeannie Longo. Oltre a Galbiati e Piantoni, alla trasferta in Giappone parteciparono anche i dilettanti Ennio Minello (vincitore del GP Osaka), Sergio Scremin e Giambattista Zonca. Dopo il quarantasettesimo posto della corsa in linea ai Mondiali su strada di Altenrhein 1983, nel 1984 ottiene il principale risultato internazionale della sua carriera, conquistando la medaglia di bronzo nell'inseguimento ai Mondiali su pista di Barcellona 1984, chiudendo dietro alla statunitense Rebecca Twigg e alla francese Jeannie Longo. L'anno successivo, a Bassano del Grappa 1985, è quarta nella stessa specialità, a Valencia 1992 invece sesta nella corsa a punti.
Nel 1986 passa alla G.S. Gelati Sanson (aveva corso con il G.S. Bonariva nel 1977 e dal 1984 al 1985 e con l'U.S. Voltiana dal 1979 al 1982), conquistando il G.P. della Liberazione. Su strada vince poi il Trofeo Alfredo Binda-Comune di Cittiglio l'anno successivo e due tappe al Giro di Sicilia, oltre alla Pregnana Milanese, nel 1992.
Al termine proprio della stagione 1992 chiude la carriera, a 34 anni. Dopo il ritiro ha creato il Team Galbiati con il marito Carlo Barlassina e Massimo Esposito di cicli Esposito Milano, squadra giovanile maschile[2].