Simon Foucher (Digione, 1º marzo 1644 – Parigi, 27 aprile 1696) abate e canonico, fu un filosofo francese del XVII secolo.
Figlio di un commerciante si avviò ben presto alla carriera ecclesiastica sino a ricoprire la carica di canonico della cattedrale di Digione. Si trasferì quindi a Parigi dove studiò teologia alla Sorbona. Condusse la vita di uomo di lettere e fu in contatto con gli intellettuali del suo tempo.
In rapporto con gli scienziati e i filosofi a lui contemporanei (Gilles Ménage, Adrien Baillet, Jacques Rohault, Leibniz ) Foucher si rifece allo scetticismo dell'antica Accademia al quale era arrivato partendo dall'analisi del dubbio metodico cartesiano e criticando aspramente la Recherche de la vérité di Malebranche con un'opera Critique de la recherche de la vérité (Parigi 1675) che suscitò un ampio dibattito polemico.[1]
Foucher cercò di conciliare la dottrina scettica con la fede: lo scetticismo non impedisce di essere un buon cristiano anche se le due posizioni sembrano spingerci in due direzioni opposte:
«Nous ne saurions satisfaire en même temps à la raison et à la foi, parce que la raison nous oblige d'ouvrir les yeux et la foi nous commande de les fermer[2]»
«Non sapremo soddisfare allo stesso tempo la ragione e la fede, poiché la ragione ci obbliga ad aprire gli occhi mentre la fede ci impone di chiuderli»
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