Stinger (cocktail)

Stinger
NazioneStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Periodoanni '90 del XIX secolo
BicchiereCoppetta da cocktail
Base primariaCognac
Decorazionefoglia di menta
Tecnica di miscelazionemixing & straining
Capacitàshort drink
Momento del consumoafter dinner
Classeduo e trio
Cocktail ufficiale IBA
Inclusione1961[1]

Lo Stinger è un cocktail alcolico a base di cognac e crème de menthe. Fa parte della lista dei cocktail ufficialmente riconosciuti dall'IBA a partire dal 1961[1].

L'uso di miscelare cognac con liquori alla menta cominciò ad essere in voga, negli Stati Uniti, sin dagli anni novanta del XIX secolo[2] in cocktail come il Judge[3] e il Painmaster[4]. La prima traccia scritta dello Stinger, che prevedeva l'uso di cognac, risale, invece, al 1900, come appunto scritto a mano nel ricettario pubblicato da William T. "Cocktail" Boothby "American Bartender"[5] e aggiunto nell'edizione del 1905: secondo questo appunto, la ricetta deriverebbe dal barista J.C.O’Connor dell'omonimo cafè; nello stesso volume comparivano anche altre tre varianti (Stinger Junior, Stinger Senior, Stinger Royal).

Versare gli ingredienti in un Boston shaker, mescolare e filtrare in una coppetta da cocktail precedentemente raffreddata. Guarnire eventualmente con una foglia di menta[6].

Diverse varianti del drink sono state create. Modificando le proporzioni dei due ingredienti si definiscono:

Se variano gli ingredienti si parla di:

  • Amaretto Stinger: variante che prevede l'utilizzo di amaretto al posto del cognac[7].
  • Irish Stinger: variante che prevede l'utilizzo di crema di whiskey al posto del cognac[7].
  • Judge: variante che sostituisce il cognac col brandy e aggiunge lo sciroppo di zucchero[3].
  • Mexican Stinger: variante che prevede l'utilizzo di tequila al posto del cognac[8].
  • Stinger Royal: variante che prevede l'aggiunta di assenzio[5].
  • Whiskey Stinger: variante che prevede l'utilizzo di whiskey al posto del cognac; a seconda del tipo di whiskey può variare il nome: Bourbon Stinger (o Kentucky Stinger) e, Scotch Stinger, ecc[3]. Se si utilizza un particolare marchio di whisky può prenderne la denominazione: esempio classico è "Jack e menta"[9].
  • White Spider (o Vodka Stinger): variante che prevede l'utilizzo di vodka al posto del cognac[10] questa versione era presente nella lista dei cocktail ufficiali IBA del 1986[11].
  • White Way (o Gin Stinger): variante che prevede l'utilizzo di gin al posto del cognac[12]; il cocktail è dedicato alla Great White Way di Broadway, tratto nelle vicinanze di Times Square sede di molti teatri di Broadway[13].
  1. ^ a b Ricette cocktail IBA 1961, su professionebarman.it. URL consultato il 14 ottobre 2020.
  2. ^ (EN) Ross McCammon David Grange e David Wondrich, Drink Like a Man: The Only Cocktail Guide Anyone Really Needs, collana Esquire, New York City, Chronicle Books Llc, 2016, p. 180, ISBN 978-1-4521-3270-9. URL consultato l'8 maggio 2019. Ospitato su Google libri.
  3. ^ a b c The Judge, su everythinginthebar.blogspot.com. URL consultato l'8 maggio 2019.
  4. ^ The Painmaster, su facebook.com.
  5. ^ a b c d William T. Boothby, Cocktail Boothby's American Bartender, San Francisco, The Recorder, 1900.
  6. ^ (EN) Stinger, su iba-world.com, IBA. URL consultato il 20 maggio 2019.
  7. ^ a b (EN) vari, The Art of Mixology: Classic Cocktails and Curious Concoctions, a cura di love food editors, New York, Parragon Books Limited, 2015, p. 63, ISBN 1-4723-9890-4.
  8. ^ (EN) Tucker Shaw, A Man's Place Is Behind the Bar: Killer Cocktail Recipes, San Francisco, Chronicle Books Limited, 2008, p. 134, ISBN 978-0-8118-5577-8.
  9. ^ Jack e menta, su azcocktails.it. URL consultato l'8 maggio 2019 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2019).
  10. ^ (EN) Dale DeGroff, The Essential Cocktail: The Art of Mixing Perfect drinks, New York, Clarkson Potter, 2008, p. 63, ISBN 978-0-307-40573-9.
  11. ^ White spider, su azcocktails.it. URL consultato il 15 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2019).
  12. ^ Drink 5022, su drinksmixer.com. URL consultato il 15 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2019).
  13. ^ (EN) Mark Kingwell, Classic Cocktails: A Modern Shake, New York, St. Martin's Press, 2007, p. 190, ISBN 978-0-312-37523-2.

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