Supermarine Southampton | |
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Descrizione | |
Tipo | idroricognitore |
Equipaggio | 5 (2 piloti, 3 mitraglieri) |
Costruttore | Supermarine |
Data primo volo | 10 marzo 1925 |
Data entrata in servizio | 1925 |
Utilizzatore principale | RAF |
Esemplari | 83 |
Sviluppato dal | Supermarine Swan |
Altre varianti | Supermarine Scapa Supermarine Stranraer |
Dimensioni e pesi | |
Tavole prospettiche | |
Lunghezza | 15,15 m (49 ft 8½ in) |
Apertura alare | 22,86 m (75 ft 0 in) |
Altezza | 6,2 m (20 ft 5 in) |
Superficie alare | 134,5 m² (1 448 ft²) |
Carico alare | 51,26 kg/m² (10.50 lb/ft²) |
Peso a vuoto | 4 398 kg (9 697 lb) |
Peso carico | 6 895 kg (15 200 lb) |
Propulsione | |
Motore | 2 Napier Lion VA |
Potenza | 500 hp (373 kW) ciascuno |
Prestazioni | |
Velocità max | 153 km/h (95 mph, 83 kt) al livello del mare |
Velocità di salita | 1,87 m/s (368 ft/min) a 1 829 m (6 000 ft) in 29 min 42 s |
Autonomia | 876 km (544 mi, 473 nmi) 6 h 18 min |
Armamento | |
Mitragliatrici | 3 Lewis calibro .303 British |
Bombe | 1 100 lb |
Note | dati riferiti alla versione Southampton II |
i dati sono estratti da Supermarine Aircraft since 1914[1] | |
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Il Supermarine Southampton fu un idrovolante a scafo centrale, bimotore e biplano, sviluppato dall'azienda aeronautica britannica Supermarine Aviation Works negli anni venti.
Proposto originariamente sul mercato dell'aviazione militare, e adottato come idroricognitore e pattugliatore marittimo, fu l'idrovolante britannico di maggior successo commerciale nel periodo interbellico, anche nella sua variante civile da 10 passeggeri utilizzata per congiungere l'Inghilterra alla Francia.
Nei primi anni venti, alla luce delle soddisfacenti prestazioni offerte dal precedente e sperimentale Supermarine Swan, l'Air Ministry, il ministero che a quel tempo sovraintendeva a tutta l'aviazione del Regno Unito, emise un ordine di fornitura per un idrovolante derivato anche se solo allo stato progettuale, procedura piuttosto inusuale per il periodo. Il nuovo modello venne sviluppato da un gruppo di lavoro diretto da R. J. Mitchell, diventato famoso in seguito per aver progettato il celeberrimo Spitfire: indicato dall'azienda come Southampton, il nuovo aereo era uno sviluppo diretto dello Swan, che funse in pratica da prototipo, permettendo in tal modo una più rapida evoluzione del progetto.
L'impostazione del Southampton riproponeva quindi quello dello Swan, un idrovolante a scafo dalla velatura biplana e propulsione basata su due motori collocati, in configurazione traente, tra i due piani alari. La prima versione costruita, il Southampton Mk I, era realizzata con struttura interamente lignea, sia nella costruzione delle ali che dello scafo, mentre nel successivo Southampton Mk II quest'ultimo era sostituito da un nuovo scafo ricoperto da una pelle in duralluminio, soluzione che permise un risparmio di peso complessivo di 900 lb (409 kg) con conseguente miglioramento dell'autonomia di circa 200 mi (320 km). Nel 1929, 24 esemplari di Mk I furono convertiti allo standard Mk II, ricevendo il nuovo scafo adottato nella seconda versione sviluppata. Gli ultimi esemplari costruiti adottarono nuove ali con struttura metallica adottando presumibilmente la nuova designazione Southampton Mk III.
Lo scafo integrava le tre postazioni difensive dotate di mitragliatrici, una nel naso e due sfalsate nella parte posteriore.
Il primo esemplare di serie venne portato in volo per la prima volta il 10 marzo 1925, mentre le consegne alla RAF ebbero inizio a metà dello stesso anno.
I primi esemplari di Southampton furono consegnati ai reparti RAF entrando in servizio nel 1925 con il No. 480 (Coastal Reconnaissance) Flight basato presso la base RAF Calshot. In una serie di voli dimostrativi (in inglese "showing the flag") il modello divenne presto famoso per la sua capacità di rimanere in formazione in voli su lunga distanza: le imprese più rappresentative furono i raid da 43 500 km (27 000 mi) compiuti nel 1927 e 1928 da una formazione di quattro Southampton che, partendo da Felixstowe, raggiunsero l'estremo Oriente sorvolando il Mar Mediterraneo, l'India ed atterrando come ultima tappa a Singapore.
L'interesse sul mercato aeronautico per il Southampton riuscì a superare i confini nazionali e la Supermarine sottoscrisse contratti di fornitura con l'Argentina, otto esemplari acquistati dall'Armada de la República Argentina, la marina militare del paese sudamericano, per la propria componente aerea, la Aviación Naval, e con la Turchia, che acquistò sei esemplari di Mk II nel 1933 rimasti in servizio per 10 anni[2]. Un unico esemplare venne acquistato dal Giappone, che in seguito lo riconvertì ad uso civile ricavando uno scompartimento passeggeri per 18 posti a sedere. Furono inoltre vennero ceduti due esemplari della versione Mk I ex-RAF all'Australia, mentre un terzo, sempre già in servizio con la RAF, venne reimmatricolato con marche civili G-AASH e trasferito alla compagnia aerea nazionale Imperial Airways, con la quale operò per tre mesi, dal dicembre 1929, come aereo postale sulla rotta Genova-Alessandria d'Egitto per sostituire uno Short Calcutta perso per incidente.[3]
La produzione complessiva si attestò a 83 esemplari costruiti, numero cui va aggiunto un singolo esemplare della variante trimotore Southampton Mk X che rimase allo stadio di prototipo.[4]
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