Tomás Balduíno, O.P. vescovo della Chiesa cattolica | |
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Dom Tomás, con l'anello di tucum alla mano sinistra. | |
Homines capiens | |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 31 dicembre 1922 a Posse |
Ordinato presbitero | 4 luglio 1948 |
Nominato vescovo | 15 agosto 1967 da papa Paolo VI |
Consacrato vescovo | 26 novembre 1967 dall'arcivescovo Sebastiano Baggio (poi cardinale) |
Deceduto | 2 maggio 2014 (91 anni) a Goiás |
Tomás Balduíno, nato Paulo Balduíno de Sousa Décio[1] (Posse, 31 dicembre 1922 – Goiás, 2 maggio 2014), è stato un vescovo cattolico brasiliano.
Nato a Posse, in Brasile, il 31 dicembre 1922, è entrato nella Ordine dei frati predicatori ed è stato consacrato sacerdote con il nome di Frei Tomás il 4 luglio 1948.
Il 15 agosto 1967 è stato nominato prelato coadiutore di Santíssima Conceição do Araguaia.
Consacrato vescovo di Goiás il 26 novembre 1967, si è ritirato, per raggiunti limiti d'età, il 2 dicembre 1998.
Nell'aprile 2014 è stato ricoverato in ospedale per una decina di giorni; è morto il 2 maggio 2014 per una trombo-embolia polmonare[2].
Il suo successore alla guida della diocesi di Goiás è il belga Dom Eugène Lambert Adrian Rixen.
Ha aderito alla Teologia della Liberazione[3]. È stato nel 1972 tra i fondatori del Conselho Indigenista Missionário (Cimi), di cui è stato presidente dal 1980 al 1984. È stato anche tra i fondatori, nel 1975, della Commissione Pastorale della Terra, di cui è stato presidente dal 1999 al 2005[3]. Ha appoggiato il Movimento sem terra.
Si è sempre battuto in favore degli Indios e dei poveri delle campagne. Filosofo e scrittore, è contrario alle élite economiche e politiche brasiliane, chiede da sempre la fine del latifondisimo e dei conflitti rurali a discapito dei contadini.
Uno dei suoi fini, è quello di far venire a galla la giustizia e punire i colpevoli dell'omicidio di Suor Dorothy Stang, la missionaria delle Sorelle di Nostra Signora di Namur assassinata nelle foreste del Mato Grosso il 13 febbraio 2005.
Dal 22 al 29 marzo 2009 ha partecipato a Roma alle Celebrazioni Romane in onore di Mons. Óscar Romero dal titolo Oscar Romero, il coraggio della parola.
La genealogia episcopale è:
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