Denominata per la maggior parte della sua storia come Unione Sportiva Aosta, nonostante sostenesse di essere stato creato il 12 luglio 1911 (facendo riferimento ad una società precorritrice), la fondazione agli atti federali avvenne il 5 marzo 1929, mentre terminò la sua esistenza nel 1998, prima di essere rifondato nel 2021.
La prima squadra di calcio di cui si ha notizia ad Aosta fu la sezione football dell'Augusta Praetoria, creata nel 1908 e scioltasi nel 1910. Nel 1911, invece, sorse la prima costituzione dell'Unione Sportiva Aosta, l'Augusta Praetoria Sport, che terminò di esistere con la prima guerra mondiale. Il club seguente fu quello del Gruppo Sportivo Ansaldo, istituito nel 1919 e affiliatosi alla Confederazione Calcistica Italiana.
Dall'inizio al termine della seconda guerra mondiale
L'Aosta Sport Club, nato nel 1925, si affiliò alla FIGC nel 1927.[2] Si tratta dello stesso Aosta che nel 1929 si riaffiliò alla FIGC e al Direttorio Regionale Piemontese come Associazione Calcio Aosta, denominazione poi cambiata in Associazione Sportiva Aosta.
La prima categoria importante dell'Aosta venne raggiunta nel 1941 quando conquistò la promozione a un campionato di Serie C, campionato paragonabile ai campionati interregionali dell'inizio del XXI secolo. La permanenza in Serie C continuò anche dopo la guerra, quando la denominazione fu cambiata in Unione Sportiva Aosta.
Dopo il primo allenatore della squadra, lo juventino Domenico Donna, Angelo Tabanelli fu impegnato nel campionato piemontese di Terza Divisione della stagione 1929-1930.
Nella stagione successiva opera al suo posto Raffaele Tognoni, il primo allenatore ad essere anche direttore tecnico, mentre nella stagione 1934-1935 viene affiancato a Francesco Mattuteia il primo allenatore in seconda, Othmar Freppaz.
Con il passaggio dalla Seconda alla Divisione piemontese, Mattuteia divenne il decano degli allenatori in rossonero (dal 1933 al 1939) per poi diventare allenatore in 2ª negli anni '50 e '60. Nella stagione 1939-1940 era passato nell'altra squadra valdostana esistente in 1ª Divisione, ovvero il Dopolavoro Aziendale Cogne-Valdigna, fondato dai minatori che lavoravano a La Thuile e Morgex. Proprio in quel campionato di Prima Divisione sono questi ultimi a sopravanzare i rossoneri (ancora con maglie a strisce verticali) come nella stagione precedente, nella quale si erano aggiudicati entrambi i derby. Nel biennio 1939-1940 e 1940-1941, nel quale l'Aosta torna ad essere protagonista in ambito regionale, Vincenzo Bianchi, già buon atleta anche in altre discipline tra le quali la ginnastica, spicca fra i migliori giocatori della squadra, mentre nel settembre 1941 la stessa, dopo essersi classificata al 2º posto dopo gli spareggi per la promozione in Serie C, viene promossa in Serie C 1941-1942.
Il nuovo presidente Raffaele Tognoni, già direttore tecnico e allenatore dal 1931 al 1933 e il suo vice Giacomo Gallavrese[3] assumono in qualità di allenatore Mario Malatesta, già giocatore in Serie A col Liguria. Il campionato, che vedeva allineate le squadre di 3 regioni (Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta), venne vinto dal Cuneo con 50 punti, mentre l'Aosta con 21 si salvò classificandosi al 13º posto. Nel successivo campionato 1942-1943, vinto dalla Biellese con 37 punti davanti a Pro Vercelli (30) e Cuneo (28) l'Aosta si classificò al nono posto. La prima maglia rossonera con due bande risale al campionato di Prima Divisione 1940-1941.
L'intensificarsi della guerra portava all'inattività per le stagioni 1943-1944 e 1944-1945. A ostilità terminate, la società si riaffiliava alla FIGC con denominazione U.S. Aosta, denominazione rimasta invariata fino allo scioglimento avvenuto nel campionato di Promozione 1997-1998.
Tra 1945 ed il 1948 la neonata U.S. Aosta disputa tre campionati di Serie C sotto la guida di Pino Casana, Gino Rossetti e Giovanni Berrone. Nel 1948 la squadra retrocede in Promozione e nella stagione successiva l'allenatore Vittorio Faroppa viene esonerato per lasciare spazio a una commissione tecnica formata da Giovanni Marchese, Giacomo Gallavrese, Atair Bosonetto.
La stagione 1950-1951 è quella dell'ultima promozione in C sotto la guida di Gino Rossetti giunse nel 1951, ma durò per una sola stagione.
In quel periodo elemento di spicco della squadra fu Dal Monte II (Giorgio Dal Monte), centravanti proveniente dal settore giovanile il quale, esordiente a 16 anni, arrivò ad essere cannoniere nelle stagioni 1949-1950 (32 reti) e 1950-1951 (30 reti), per poi essere ceduto al Genoa nel 1952 per appianare tutti i debiti societari.
Dal 1959 al 1962, l'U.S. Aosta partecipa al campionato di serie D Semiprofessionisti. Retrocede in Prima Categoria Piemontese nel 1962/63.
Dopo questo periodo ci furono segnali di ripresa con la conquista delle partecipazioni alla Serie D Semiprofessionisti (quarto livello Nazionale) alla fine degli anni '70 derivate dalle vittorie dei campionati di Promozione ottenute negli anni 1968/1969, 1973/1974 e 1976/1977.
A partire dal 1977-1978 la squadra rimase stabilmente nel campionato di Serie D, grazie ad una politica accorta (dalla stagione 1977-78 alla 1980-81 compresa) di utilizzo di numerosi elementi provenienti dalla forte squadra Berretti[4][5]. Nelle stagioni 1983-84 e 1984-85 si effettuarono scelte di investimento non redditizio che posero i prodromi per un nuovo periodo nebuloso, sia per i bilanci societari sia per i risultati tecnici.
Da un punto di vista gestionale, vi furono delle forti difficoltà economiche. A queste stagioni seguì un periodo di salvezze in extremis (nei campionati 1985-1986 e 1986-1987) fino alla retrocessione in Promozione nella stagione 1987-1988, mentre era presidente Emilio Bertona. La società venne ripescata nell'Interregionale per la stagione 1988-1989 e rinominata Aosta-Leasing, dal nome dello sponsor[6][7]. Nel 1990-1991, la squadra conquistò la promozione in Serie C2 professionisti, nonché il titolo di Vicecampione d'Italia Interregionale battendo il Cerveteri Roma (2-1), la Pistoiese (1-6) e cedendo in finale davanti al Matera (1-0).
Anni novanta: la serie C2 e il dissesto finanziario
Nella stagione 1991-1992, per i rossoneri la prima delle quattro consecutive in serie C2 Professionisti, si salvò arrivando al tredicesimo posto. Nel successivo campionato 1992-1993, la squadra riuscì ancora ad evitare la retrocessione terminando al quartultimo posto.
Nel 1993-1994, la società retrocedette dalla C2 perdendo ai rigori lo spareggio ai play-out del 26 giugno 1994 con il Trento. Nel 1994-1995 la squadra venne ripescata per meriti sportivi, ma il forte indebitamento e il cambio di tre allenatori durante la stagione, la portarono nuovamente alla retrocessione nel nuovo Campionato Nazionale Dilettanti.
In seguito, con Ferruccio Mazzola allenatore la squadra retrocesse, per giocare in Eccellenza nel 1996-1997 e poi in Promozione nel 1997-1998, fino alla definitiva chiusura per mancato pagamento dei debiti nel 1998, mentre era presidente Massimo Pavan con delega a Walter Barbero[8].
Nel 2021, il commercialista Paolo Laurencet annuncia che la squadra verrà rifondata con i colori sociali tradizionali ma con matricola e simbolo non originari e che parteciperà al campionato di Terza Categoria[9].
Nel 2024, il VDA Aosta Calcio 1911 si fonde con l'Aosta Calcio 511 per dare vita all'Aosta Calcio. Stante la retrocessione dell'Aosta Calcio 511 dalla Prima Categoria 2023-2024, la nuova squadra disputa il campionato di Seconda Categoria 2024-2025[10].
1919 - La Società è ricostituita con la denominazione G.S. Ansaldo.[13]
1920 - il 20 giugno viene inaugurato il campo sportivo.
1921 - L'Ansaldo di Aosta si affilia alla C.C.I. Direttorio Regionale Piemontese.
1921-22 - 6º nella 2ª Divisione Piemontese C.C.I. Non si iscrive al campionato successivo.
1924 - Nasce l'Aosta Sport Club, ma non partecipa ad alcun campionato ufficiale.
1927 - L'Aosta Sport Club viene affiliato alla F.I.G.C. (sede: Via Circonvallazione, Aosta).[14]
1928 - La denominazione viene italianizzata in Associazione Sportiva Aosta.
1929 - Con comunicato ufficiale n. 11 del 5 marzo 1929 il Direttorio Regionale Piemontese rende nota l'affiliazione dell'Associazione Calcio Aosta presso Guglielmo Rossi, in via Édouard Aubert 13, a Aosta. Non partecipa al campionato piemontese di Terza Divisione 1928-29.
1929-30 - 6º nel girone B della 3ª Divisione Piemontese.
1930-31 - 6º nel girone B della 3ª Divisione Piemontese.
1931 - Rimane affiliata ma inattiva. Cambia denominazione in A.S. Aosta.[15]
1932-33 - 5º nel girone D della 3ª Divisione Piemontese. Promossa in Seconda Divisione Piemontese.
1933-34 - 5º nel girone unico della 2ª Divisione Piemontese.
1990-91 - 1º nel girone B dell'Interregionale. Promosso in Serie C2 dopo spareggio con il Brescello, vincitore nel girone C (2-2; 1-3). Trofeo Jacinto - Vicecampione d'Italia d'Interregionale, dopo semifinali con Cerveteri Roma (2-1), Pistoiese (1-6) e finalissima a Bovalino con il Matera (1-0).
1993-94 - 16º nel girone A della Serie C2, retrocede nel Campionato Nazionale Dilettanti (C.N.D.). Riammesso alla Serie C2 a completamento organici.
1994-95 - 17º nel girone A della Serie C2, retrocede nel C.N.D. dopo i play-out con la Centese (1-1 e 1-2).
1995-96 - 3º nel girone A del C.N.D. Al termine della stagione la società rinuncia al successivo campionato e si iscrive in Eccellenza Piemonte-Valle d'Aosta per problemi finanziari.
1996-97 - 15º nel girone A dell'Eccellenza Piemonte V.d'A., retrocede in Promozione.
1997-98 - 2º nel girone C della Promozione Piemonte V.d'A. dietro al Mathi. Non si disputarono i play-off e la squadra guidata da Piero Ciri venne abbandonata al suo destino. Nel 1998 viene decretato il fallimento dell'U.S. Aosta 1911.
2021 - La società è rifondata.
2021-22 - 10º nel girone di Ivrea della Terza Categoria.
2022-23 - 5º nel girone di Ivrea della Terza Categoria.
2023-24 - 6º nel girone di Biella della Terza Categoria.
2024 - Il VDA Aosta Calcio 1911 si fonde con l'Aosta Calcio 511 per dare vita all'Aosta Calcio.
2024-25 - nel girone C della Seconda Categoria Piemonte-Valle d'Aosta.
L'Aosta giocava le sue partite interne allo stadio Mario Puchoz. L'impianto venne costruito nel 1954 con il fine di sostituire il vecchio Campo Sportivo della Gioventù Italiana del Littorio, costruito nel 1936. La sua capienza è di 2 000 spettatori. Nel 1993 ci fu una drastica riduzione degli oltre 4 000 posti disponibili.
L'Aosta rifondato nel 2021 gioca le sue partite interne allo Stadio Tzambarlet di Aosta. Dalla stagione 2023-2024, l'impianto casalingo è il centro sportivo di Saint-Pierre, in località Saint-Jacquême.
^Il giornale La Val d'Aosta (Aosta, Biblioteca Regionale) ne dà notizia solo in data 17 luglio riferendo che "...in data 12 luglio presso il Salone Piana di Aosta ...".
^In una delle prime gare, Augusta Praetoria-Eporediese 0-1 del 22 settembre 1912, gli aostani scesero in campo nella seguente formazione: Barathier; Perron, Rosset; Petit Gat, G. Gastaldi, Romersa; Cravero, Allara, ???, F. Gastaldi, Donna. Si giocava in Piazza d'Armi.
^Ne dà notizia il giornale aostano Le Monde in data 9 maggio. Aosta, Biblioteca Regionale.
^Direttorio Federale F.I.G.C. del 10 giugno 1927 pubblicato dal Corriere dello Sport di Bologna. Biblioteca Universitaria di Bologna (B.U.B.).
^Secondo le regole di riforma semiprofessionistica di quella stagione sportiva, ognuna delle 92 province d'Italia doveva avere almeno una squadra in una delle prime quattro serie. Si ricorda che, per l'ordinamento della FIGC, la Valle d'Aosta non costituisce una regione ma è ancora una provincia del Piemonte.
La storia dell'Aosta è stata pubblicata dal settimanale sportivo aostano Sports Valdôtains dal nº 26 del 2 settembre 1980 (anno XIII) pag. 7 al nº 4 del 1º febbraio 1983, e infine ripresa nel nº 21 del 31 maggio pag. 3 con 5 puntate suppletive fino al nº 25 del 28 giugno 1983 (anno XVI) pag. 3 in 107 dispense complessive. Raccolta dati a cura di Atair Bosonetto (1918-2006), ex-giocatore aostano degli anni '30 e decano dei giornalisti sportivi aostani (1954-2006). Aosta, Biblioteca Regionale.
La storia fu ripresa e pubblicata riassunta in 2 pagine (pag. 50 e 51) nel libro Almanacco Campionato Promozione Piemontese - 1976-77 compilato da Giancarlo Emanuel (giornalista de "La Stampa" e di "Tuttosport"), Edizioni GIPA - Torino 1976.
Gildo Brunetto, Calcio dilettanti Piemonte-Valle d'Aosta, Aosta, Supplemento al settimanale "Sports Valdotains", 28 giugno 1985, p. 13.
Luigi Saverio Bertazzoni (a cura di), Annuario italiano del giuoco del calcio, volume I 1926-27 e 1927-28 (1928), Modena, F.I.G.C. - Bologna, p. 250.