Nelle varie lingue in cui è diffuso, il nome conta numerosi derivati; si tratta generalmente di ipocoristici, ma vi sono anche dei diminutivi. Alcuni di questi derivati sono molto diffusi e, col tempo, hanno acquisito anche una certa indipendenza dal nome di origine: è il caso dell'italiano Sandra, degli inglesi Sandy e Alex e del russo Saša, tutti presenti anche in altre lingue con diverse varianti. Oltre ad essi, altre forme ipocoristiche e alterati di Alessandra sono:
Deriva dal nome greco antico Αλέξανδρα (Alexandra), forma femminile di Αλέξανδρος (Alexandros)[1]; esso è composto dai termini αλεξω (alexo, "difendere", "aiutare") e ανηρ (aner, al genitivo ανδρος, andros, "uomo")[4][5][6][7], quindi il significato può essere interpretato come "protettore di uomini"[6][8], "difensore di uomini"[5], "che presta soccorso agli uomini"[2], oppure "uomo che difende"[1][3].
Il nome è molto antico, ed è attestato anche nelle tavolette in lineare B sillabico, dove appare nella forma micenea𐀀𐀩𐀏𐀭𐀅𐀨, a-re-ka-sa-da-ra[7]. Ricorre secondariamente nella mitologia greca, come epiteto tipicamente Miceneo della dea Era[1]; era anche un altro nome con cui era nota la profetessa Cassandra[1].
In Italia Alessandra conobbe un'ampia diffusione, soprattutto a Firenze, fra la seconda parte del Quattrocento e l'inizio del Seicento (in questo periodo, registrato anche in varianti come Alexandra o Lessandra, è regolarmente fra i primi dieci nella graduatoria dei nomi più attribuiti alle battezzate fiorentine, in particolare nel 1480, quando raggiunse il secondo posto dietro a Caterina)[9]. In seguito Alessandra cadde relativamente in disuso per alcuni secoli, per tornare in auge nella seconda metà del Novecento: è al quinto posto fra i nomi femminili più attribuiti in Italia nel 1976[10]; inoltre a Roma è il nome femminile più imposto in assoluto nel 1966, il quarto e il terzo per diffusione rispettivamente nel 1971 e nel 1976[11]. Il XXI secolo vede una nuova fase di declino nell'attribuzione del nome, che risulta diciassettesimo per diffusione fra le nate in Italia nel 2004[12], ventiduesimo nel 2006[13], ma fuori dai primi trenta per frequenza nel 2010[14] e nel 2011[15].
Per quanto riguarda la lingua inglese, la forma Alexandra, con la sua variante Alexandria, è in uso dal Medioevo, ma ha acquisito una certa diffusione solo a partire dal XIX secolo[3]; assai più comune era invece la forma diminutiva Alexandrina[3].
Enzo Caffarelli, L'onomastica personale nella città di Roma dalla fine del secolo XIX ad oggi. Per una nuova prospettiva di sociografia e cronografia antroponimica, Tubinga, Niemeyer, 1996.
Alda Rossebastiano e Elena Papa, I nomi di persona in Italia: dizionario storico ed etimologico, Torino, UTET, 2005.
Francesco Sestito, I nomi di battesimo a Firenze (1450-1900). Dai registri di Santa Maria del Fiore un contributo allo studio dell'antroponimia storica italiana, Roma, Società Editrice Romana, 2013.