Angelo Rinaldi

Angelo Rinaldi (Bastia, 17 giugno 1940) è uno scrittore e critico letterario francese di origine corsa.

Figlio di Pierfrancesco Rinaldi e Antonietta Pietri, è cresciuto in Corsica prima di diventare giornalista. Ha lavorato al Nice-Matin e al Paris-Jour come reporter e cronista giudiziario prima di imporsi come autore di romanzi e come critico letterario dalla penna particolarmente appuntita, suscitando tanto ammirazione che avversione.

Successivamente Angelo Rinaldi ha lavorato a L'Express, Le Point e Le Nouvel Observateur prima di diventare direttore letterario de Le Figaro e responsabile del Figaro littéraire, incarico che ha mantenuto fino al ritiro nel 2005.[1]

Angelo Rinaldi, in quanto critico letterario, tributa la sua ammirazione a scrittori (definiti "rari"), che ha fatto riscoprire a un pubblico più vasto: François Augieras, Marguerite Audoux, Olivier Larronde, Fritz Zorn, Elizabeth Taylor, Jean Rhys, Italo Svevo.

Nella raccolta Service de presse (1999), compaiono temi ricorrenti, in particolare il suo amore per la poesia, i romanzi noir d'ambientazione statunitense, la purezza della lingua francese e la ferocia verso gli autori "alla moda": (Marguerite Duras, Albert Cohen, Alain Robbe-Grillet, Philippe Sollers, Julia Kristeva, Philippe Djian, Michel Houellebecq, Christine Angot). Sulle pagine di L'Express, egli manifesta la sua avversione per Georges Simenon, col titolo: «Simenon: le zéro de la pensée» nel 1979[2], nel 1992[3] e nel 2012[4]

Nel 1971 è insignito del Prix Femina. Per la sua opera riceve nel 1994 il Prix littéraire de la Fondation Prince-Pierre-de-Monaco. Altri premi conseguiti sono il Prix Marcel Proust e il Prix Fénéon. Il 21 giugno 2001 è eletto al primo turno all'Académie française, nella quale occupa il ventesimo seggio, precedentemente occupato da José Cabanis.

Nel mese di aprile 2007 è stato nominato cavaliere della Legion d'onore.

Nel marzo 2011, si dimette dalla presidenza dell'associazione Défense de la langue française per protestare contro l'assegnazione di un premio a Éric Zemmour, in seguito alla condanna del giornalista polemista (per provocazione alla discriminazione razziale).[5]

Il 26 gennaio 2018 è iniziato in Massoneria nella loggia di Parigi "Fraternité-Pasquale Paoli", appartenente al Grande Oriente di Francia[6].

Nel 1994 lo scrittore Salim Jay gli ha dedicato una delle sue opere, Pour Angelo Rinaldi.

Molte delle sue opere non sono state tradotte in italiano. L'elenco pubblicato di seguito comprende tutte le opere di Rinaldi, con l'indicazione dell'editore italiano e il codice ISBN quando esistono versioni tradotte.

  • La Loge du gouverneur, 1969. Prix Fénéon nel 1970.
  • La Maison des Atlantes, 1971. Prix Femina.
  • L'Éducation de l'oubli, 1974.
  • Les Dames de France, 1977.
  • La Dernière Fête de l'Empire, 1980. Prix Marcel Proust
  • Les Jardins du consulat, 1985.
  • Les Roses de Pline, 1987.
  • La Confession des collines, 1990.
  • Les jours ne s'en vont pas longtemps, 1993.
  • Dernières Nouvelles de la nuit, 1997.
  • Service de presse, 1999.
  • Tout ce que je sais de Marie, 2000.
  • Où finira le fleuve, 2006.
  • Résidence des étoiles, Fayard, 2009
  • Dans un état critique, Les Empêcheurs de penser en rond/La Découverte, 2010
  • Les souvenirs sont au comptoir, Fayard, 2012
  • Torrent, Fayard, 2016
  • Laissez-moi vous aimer, théâtre, Pierre-Guillaume de Roux, 2018
Cavaliere dell'Ordine della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria
— aprile 2007[7]
  1. ^ (FR) Angelo Rinaldi "contraint" de démissionner, su nouvelobs.com. URL consultato il 24 novembre 2018.
  2. ^ L'Express, 26 maggio 1979.
  3. ^ L'Express, 10 settembre 1992.
  4. ^ Revue des deux Mondes, settembre 2012.
  5. ^ (FR) Angelo Rinaldi protesta contro il premio a Zemmour, su liberation.fr. URL consultato il 24 novembre 2018.
  6. ^ « Angelo Rinaldi intié au GODF», lexpress.fr.
  7. ^ Sito web dell'Accademia: dettaglio membro.

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Collegamenti esterni

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Predecessore Seggio 20 dell'Académie française Successore
José Cabanis 2001 -
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