Arika Okrent (AFI: /ˈɛɹɪkə ˈoʊkɹɛnt/[1]; Chicago, ...) è una linguista ed esperantista statunitense.
È nipote dello scrittore e curatore editoriale Daniel Okrent. Nata da genitori di discendenza polacca e transilvana, è stata affascinata dalle lingue fin dall'infanzia, perciò decise di perseguire la carriera nel campo della linguistica. Dopo aver frequentato il Carleton College si è trasferita in Ungheria per lavorare come insegnante per un anno[2][3]. Ritornata negli USA ha ottenuto il M.A. in linguistica alla Gallaudet University di Washington, l'unica università per sordomuti del mondo; poi il Ph.D. in psicolinguistica all'University of Chicago nel 2004. Possiede un'ottima conoscenza dell'inglese, dell'ungherese, della lingua dei segni americana, del klingon[4], e la conoscenza passiva dell'Esperanto[5][6].
È nota soprattutto per il suo libro In the Land of Invented Languages (Nel Paese delle lingue inventate)[7] del 2009, risultato di cinque anni di ricerca nel campo delle lingue artificiali[4]. Nel 2011 ha partecipato al documentario The Universal Language (La lingua universale), diretto dal documentarista ed esperantista statunitense Sam Green, candidato al Premio Oscar.
Vive a Chicago con il marito Derrick Higgins, linguista computazionale, e due figli[8]. È un'appassionata produttrice di bagel[9].
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