CAMM | |
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Descrizione | |
Tipo | missile terra-aria |
Sistema di guida | radar attiva |
Costruttore | MBDA per il Regno Unito
Finmeccanica per l'Italia |
In servizio | 2018 |
Utilizzatore principale | Regno Unito, Italia (CAMM-ER) |
Peso e dimensioni | |
Peso | 99 kg |
Lunghezza | 3.200 mm |
Diametro | 166 mm |
Prestazioni | |
Gittata | >25 km (CAMM)
>45 km (CAMM-ER) |
Velocità massima | Mach 3 |
Motore | Razzo a propellente solido |
Spoletta | A frammentazione |
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CAMM ER, common anti air modular missile extended range, è il missile di nuova generazione appartenente alla famiglia CAMM, progettato per i domini della difesa aerea terrestre e navale.
Il CAMM-ER (extended range), sviluppato da MBDA Italia in collaborazione con MBDA UK, è progettato per rispondere ad un requisito delle Forze Armate italiane e per sostituire i missili Aspide (rispetto ai quali ha più del doppio della portata). Con una gittata di oltre 45 km, offre difesa aerea a medio raggio ed è in grado di operare indipendentemente o integrato in un sistema di difesa. Ha una lunghezza aumentata a 4,2 m, diametro a 190 mm e peso a 160 kg. Nelle prove operative è stata evidenziata la capacità di arrivare anche a 60 km.
Inoltre il sistema di comando ha il 75% in comune con il software del PAAMS già usato per i missili Aster. Come disposto dal procurement del 2017, l'AM impiegherà il Posto Comando SIRIUS con radar di scoperta multifunzionale Leonardo KRONOS 3D LAND, mentre l'EI impiegherà il PCMI (Posto Comando Modulo di Ingaggio) Forza NEC, con radar di scoperta Rheinmetall Italia X-TAR 3D in banda X.
Incorporando tecnologie avanzate, CAMM-ER fornisce dunque una protezione completa contro tutti i bersagli aerei noti e previsti. Esso presenta, inoltre, un cercatore RF attivo in grado di garantire elevate prestazioni in tutte le condizioni atmosferiche con eccellenti capacità di eliminazione dei disturbi, rendendo non necessario l’utilizzo di complessi e costosi radar per il controllo del fuoco/illuminazione.
In questo modo, CAMM-ER è in grado di offrire alle forze terrestri una capacità di difesa aerea a medio raggio altamente efficace e facilmente dispiegabile, come parte delle Enhanced Modular Air Defence Solutions (EMADS), in grado di funzionare come unità autonoma o integrata in una rete di difesa aerea. L'uso di informazioni di bersagli provenienti da terze parti attraverso una rete di difesa aerea più ampia consente al sistema di ingaggiare bersagli che non sono nella linea di vista dei lanciatori locale o dei sensori.
Il progetto del CAMM è iniziato nel 2004 quando il Ministero della Difesa Britannico ha assegnato un TDP (Technology Development Program) da £ 10 milioni a MBDA. La prima fase del progetto prevedeva lo sviluppo del sistema di lancio "a freddo", di un datalink bidirezionale a doppia banda, del sistema di guida radar attivo e dei sistemi per garantire un'ampia compatibilità con radar e sistemi di controllo. Nel 2008 è stata avviata la seconda fase del progetto, del costo di £ 15 milioni, che ha previsto il proseguimento dello sviluppo della guida a radar, completando delle prove gestite dalla QinetiQ a Boscombe Down, da un Hawker Siddeley HS-780 Andover. Sempre nel 2008 è stato annunciato il definitivo investimento nel progetto, con FLAADS come uno dei principali sostenitori. Nel 2009 la MBDA UK ha presentato il primo prototipo del missile e due anni dopo è stata annunciata la variante Sea Ceptor ad uso navale. Le prove di lancio verticale si sono concluse con successo nel maggio 2011 con un lancio da furgone. Questa versione è stata ordinata dal Ministero della Difesa Britannico nel 2014.[1] Il Ministero della Difesa Britannico ha assegnato nel 2016 un contratto da £ 100 milioni a MBDA per i Sea Ceptor, che andranno a equipaggiare le future fregate di classe Type 26. Nel 2017 si sono svolte le prove di fuoco del Sea Ceptor dalla HMS Argyll. Si stima che, tra il 2012 e il 2018, il programma sia costato £ 1,573 miliardi (esclusi, quindi, gli anni tra il 2005 e il 2012), portando a pensare che abbia superato i costi previsti.[2] Nel novembre 2019 si sono conclusi con successo i test sulla versione a lungo raggio CAMM-ER e il 14 novembre è stato approvato dalla commissione di difesa del Parlamento Italiano un finanziamento da € 95 milioni per completare lo sviluppo del CAMM-ER e per la sua successiva integrazione nei sistemi di difesa a corto e medio raggio italiani. Si prevede che la fase di sviluppo della versione a lungo raggio venga completata per il 2023.[3]
Nell'ottobre 2013 è stato firmato un contratto tra MBDA e Avio per la fornitura del motore a razzo della versione con maggiore autonomia CAMM-ER, prevedendo di terminare lo sviluppo e l'approvazione del motore entro tre anni. Nel gennaio 2016 è stato firmato un SoI (Statement of Intent), che ha favorito la collaborazione industriale, mentre l'impegno finanziario è stato definito dalla Legge di Bilancio 2017 e confermato dal Bilancio 2018. L'Italia ha quindi un programma pluriennale di ammodernamento militare che prevede una spesa di €545 milioni, 95 dei quali per lo sviluppo del missile e 450 per l'acquisizione, distribuiti dal 2019 al 2031 e divisi in due fasi, tra 2019-2024 e 2025-2031. Tuttavia il programma prosegue segnato continuamente da indecisioni e stop and go.[4]
Il CAMM si basa sul missile aria-aria con guida a infrarossi ASRAAM condividendo alcune caratteristiche, ma con un'elettronica aggiornata e un sistema di guida radar attiva. Il missile ha una lunghezza di 3,2 m, un peso di 99 kg e raggiunge una velocità di 3 Mach, con un raggio operativo minimo inferiore a 1 km e una gittata massima superiore ai 25 km (vari test hanno rivelato che il missile può arrivare a raggiungere anche distanze maggiori). Viene espulso "a freddo" dal lanciatore tramite aria compressa per 100 ft (30,5 m) di altezza prima che si accenda il motore. In questo modo si facilita il lancio, rendendo il missile più agibile di quelli espulsi "a caldo", nel cui caso il lanciatore deve invece resistere alle fiamme e al calore emessi dal razzo. In volo, per metà della rotta, il missile dispone di una guida con collegamento dati, dopo il quale viene, invece, avviata la guida radar attiva. Dispone di collegamenti al nuovo sistema LEAP (Land Environment Air Picture), che utilizza la rete Falcon, il radar Giraffe della Saab e i Link 11 e 16. Per il lancio da terra i lanciatori sono montati su un camion RMMV SV HX60, con un motore diesel da 326 CV, 1250 Nm di coppia e trazione integrale, che permette una velocità massima su strada di 90 km/h e un'autonomia di 800 km. Senza preparazioni apposite il mezzo ha anche capacità anfibie fino a 1,2 m di profondità.[1]