Cefoperazone | |
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Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C25H27N9O8S2 |
Massa molecolare (u) | 645,67 g/mol |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 263-749-4 |
Codice ATC | J01 |
PubChem | 44185 |
DrugBank | DBDB01329 |
SMILES | CCN1CCN(C(=O)C1=O)C(=O)NC(C2=CC=C(C=C2)O)C(=O)NC3C4N(C3=O)C(=C(CS4)CSC5=NN=NN5C)C(=O)O |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo | |
Frasi H | 317 - 334 |
Consigli P | 261 - 280 - 342+311 [1] |
Il cefoperazone è un agente battericida facente parte delle cefalosporine di terza generazione.
Viene utilizzato come terapia contro innumerevoli agenti batterici, fra cui il Bacteroides fragilis, Enterobacter sp, Klebsiella pneumoniae e lo Streptococcus agalactiae.
Sconsigliato in soggetti con insufficienza renale, da evitare in caso di gravidanza, ipersensibilità nota al farmaco o in casi di allergia alle penicilline e presenza di colite o di attacchi epilettici.
Il cefoperazone, come il cefmetazolo, contiene una catena laterale di N-metiltiotetrazolo. Quando il cefoperazone viene metabolizzato, rilascia metiltiotetrazolo, che può causare ipoprotrombinemia e trombocitopenia (verosimilmente a causa dell'inibizione dell'enzima vitamina K-epossidoriduttasi) e ridurre l'attività dell'enzima aldeide deidrogenasi, causando una reazione all'alcool simile a quella del disulfiram.
Fra gli effetti collaterali più frequenti si riscontrano rash cutaneo, vomito, malattia da siero, insonnia, cefalea, nausea, diarrea, tromboflebiti.