Classe Leningrad | |
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Un'unità della classe nel giugno 1944 | |
Descrizione generale | |
Tipo | cacciatorpediniere comando |
Numero unità | 6 |
In servizio con | Voenno-morskoj flot |
Cantiere | San Pietroburgo, Mykolaïv e Komsomol'sk-na-Amure |
Entrata in servizio | 1936 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 2.150 t 2.582 t (pieno carico) |
Lunghezza | 127,5 m |
Larghezza | 11,7 m |
Altezza | 4,06 m |
Propulsione | tre caldaie, per 66.000 hp |
Velocità | 36 nodi (66,67 km/h) |
Autonomia | 2.100 n.mi. a 20 nodi |
Equipaggio | 250 |
Armamento | |
Armamento | 5 cannoni da 130mm, 2 da 76mm, 2 da 45mm (antiaerei), otto tubi lanciasiluri da 533mm, 80 mine |
dati tratti da[1] | |
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I classe Leningrad erano cacciatorpediniere comando costruiti per la Marina Sovietica alla fine degli anni trenta.
In tutto, ne furono costruiti sei esemplari, in due gruppi da tre. Il primo è noto come progetto 1, il secondo come progetto 38.
I Leningrad furono le prime grandi unità progettate in Unione Sovietica dopo la rivoluzione. Si trattava di navi direttamente ispirate ad analoghi modelli francesi, di grandi dimensioni.
Dal punto di vista tecnico, le navi appartenenti a questa classe erano caratterizzate da gravi carenze generali, ed avevano una cattiva capacità di tenere il mare.
I cinque cannoni da 130mm erano sistemati in torri singole, i tubi lanciasiluri in due "blocchi" da quattro.
Gli esemplari destinati alla Flotta del Baltico vennero costruiti a San Pietroburgo, quelli per la Flotta del Mar Nero a Mykolaïv e quelli destinati a prestare il loro servizio nell'Oceano Pacifico a Komsomol'sk-na-Amure.
L'ingresso in servizio si ebbe nel 1936-1939. Tutte le navi ricevettero nomi di città.
Su sei unità costruite, quattro sopravvissero alla seconda guerra mondiale. Tutte le navi vennero radiate negli anni sessanta.