Dopo gli studi universitari a Friburgo (sotto la guida, in particolare, di Gianfranco Contini), Orelli si trasferì a Ravecchia (Bellinzona), dove diventò docente di letteratura italiana, dapprima alla Scuola Cantonale di Commercio, poi al Liceo Cantonale. La sua poesia, in parte appartenente al filone post-ermetico, a tratti avvicinata a quella Linea Lombardaanceschiana che però è ricca di grazia musicale (notevole è l'attenzione - non solo poetica, ma anche critica - di Orelli per la dimensione fonosimbolica) e si caratterizza per una sua ironica ambiguità. Giorgio Orelli, oltre ad essere uno dei più importanti poeti in lingua italiana del dopoguerra, fu un profondo conoscitore della letteratura italiana (che venne sviscerata nel saggio Accertamenti verbali), traduttore di Goethe e narratore. Vinse il Gran Premio Schiller, il Premio Dessì nel 1989[1]; nel 2001 gli venne assegnato il Premio Chiara alla carriera[2] e nel 2002 il Premio Bagutta.[3]
Rückspiel - Partita di ritorno, Italienisch und Deutsch, ausgewählt und übersetzt von Christoph Ferber, mit einem Gespräch zwischen Giorgio Orelli und Alice Vollenweider und einem Nachwort von Maria Antonietta Grignani, Zürich, Limmat Verlag, 1998.
Sagt es den Amseln – Ditelo ai merli, italienisch und deutsch, ausgewählt und übersetzt von Christoph Ferber. Mit einem Nachwort und einem Gespräch mit Giorgio Orelli von Pietro De Marchi. Zürich, Limmat Verlag, 2008.