Giuseppe Acerbi | |
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Nobiluomo | |
Nascita | Castel Goffredo, 3 maggio 1773 |
Morte | Castel Goffredo, 25 agosto 1846 (73 anni) |
Dinastia | Acerbi |
Padre | Giacomo Acerbi |
Madre | Marianna Riva |
Giuseppe Acerbi (Castel Goffredo, 3 maggio 1773 – Castel Goffredo, 25 agosto 1846) è stato un esploratore, scrittore, archeologo, naturalista, musicista e diplomatico italiano.
Giuseppe Acerbi | |
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Ritratto di Giuseppe Acerbi, 1826, Museo civico di Palazzo Te | |
Console Generale austriaco d'Egitto | |
Durata mandato | 13 giugno 1825 – 1834 |
Monarca | Francesco II d'Asburgo-Lorena |
Il nobiluomo[1] Giuseppe Acerbi riceve una prima istruzione dai genitori, il colonnello Giacomo Acerbi (1740-1811) e la nobildonna Marianna Riva (1742-1822) di Castel Goffredo,[2] poi dall'abate Saverio Bettinelli, nello spirito dei Lumi e si laurea in legge nel 1794 a Pavia.
Conosce le più importanti lingue europee, è politicamente vicino ai giacobini e nel 1798 intraprende un viaggio per l'Europa fino a Capo Nord[3][4], attraversando il nord della Finlandia e sostando a lungo ad Oulu[5], insieme con Bernardo Bellotti, figlio di un banchiere bresciano. In Svezia si unisce alla spedizione del colonnello Anders Fredrik Skjöldebrand.
Registra le sue osservazioni sui costumi delle popolazioni (riferisce per primo il vocabolo finlandese sauna), sulla letteratura, la musica popolare e la botanica. Al suo ritorno pubblica in inglese il resoconto del viaggio, Travels through Sweden, Finland and Lapland, to the North Cape in the years 1798 and 1799, in due volumi a Londra nel 1802.[6] Divenuto famoso, è invitato nei salotti mondani e conosce importanti personaggi come Goethe, Madame de Staël, Malthus, Klopstock e a Parigi, anche come addetto alla legazione della Repubblica Cisalpina, Napoleone.
Nel libro vi sono però pesanti critiche alla Svezia e quel governo protesta con la Francia: l'Acerbi viene arrestato a Parigi e i diari sequestrati. L'incidente ha per conseguenza la fine del suo incarico diplomatico e il ritorno a Castel Goffredo dove cura i suoi poderi, pianta vitigni e scrive l'opuscolo Delle viti italiane.
Nella primavera del 1803 è iniziato alla Massoneria nella Loggia Les Élèves de Minerve[7].
Forse fu il rancore per l'umiliazione patita a indurlo a un mutamento di opinioni politiche; sta di fatto che nel 1814 è nella capitale austriaca durante il Congresso di Vienna e ottiene dal Metternich la nomina di console d'Austria a Lisbona, città che però non vedrà mai perché resta a Milano a dirigere la rivista mensile Biblioteca Italiana,[8] che inizia le pubblicazioni il primo gennaio 1816, finanziata dal governo austriaco.
A Castel Goffredo, nella sua tenuta "La Palazzina", Giuseppe Acerbi verso il 1820 impianta a scopi scientifici circa 1 500 tipi di vite.[3]
Nel settembre 1825 Giuseppe Acerbi lascia la direzione della Biblioteca Italiana perché nominato console generale austriaco in Egitto:[9] gli subentrano Robustiano Gironi e Francesco Carlini.
Nel 1828 non partecipa ma fornisce informazioni importanti alla famosa spedizione di Jean-François Champollion[10]. Acerbi visita l'Egitto e la Nubia successivamente nel 1829, raccogliendo materiale archeologico entrato a far parte soprattutto delle collezioni egizie di Milano e di Mantova.
Malato agli occhi, torna in Italia nel 1834, ed è consigliere del governo austriaco a Venezia per due anni. Nel 1836 si ritira definitivamente a Castel Goffredo: negli ultimi dieci anni amministra i suoi beni, alleva bachi da seta ed elabora i suoi diari di viaggio in Egitto, che però non fa in tempo a pubblicare per la sua morte che sopraggiunge nel 1846.
Durante la sua permanenza in Finlandia raccolse vari testi di poesie, Jos mun tuttuni tulisi ("Se il mio caro venisse"), la ninna nanna Nuku, nuku nurmilintu ("Dormi, dormi uccellino"), il poema di Antti Keksi sull'inondazione del fiume Tornionjoki del 1677, poi divenuto un canto religioso.
Annotò la melodia della canzone Älä sure Suomen kansa ("Non affliggerti popolo di Finlandia") e del Kalevala, il poema epico finlandese, composto da 50 canti, o runi, descrivendone l'esecuzione dei runoja, i cantori sciamani del luogo, ma tale trascrizione è considerata imprecisa[senza fonte].
La figura dell'Acerbi è molto più nota in Finlandia che in Italia: la sigla della radio di Stato finlandese è tratta da una sua melodia.[11]
In Italia Acerbi ha una fama equivoca, legata all'occupazione austriaca.
Nella Restaurazione succeduta alla sconfitta napoleonica l'Austria cercò, con un governo paternalistico ma anche con una buona amministrazione, di procurarsi il favore della popolazione e in particolare di ottenere la collaborazione o almeno la neutralità degli intellettuali, suoi potenziali avversari.
Con la costituzione del periodico letterario Biblioteca Italiana, voluto dal conte Heinrich von Bellegarde e finanziato direttamente dal governo austriaco, cercò di contribuire a "rettificare le opinioni erronee sparse in tutte le forme dal cessato regime" e soprattutto di tener lontano i letterati dalla politica. La rivista superò i 700 abbonati.
Rifiutato l'incarico da Foscolo, la direzione della rivista fu assunta da Acerbi e la Biblioteca italiana, che fu edita dal 1816 al 1859, apparve presto uno strumento dell'oppressione austriaca, anche se i suoi collaboratori furono tra gli scrittori più prestigiosi del tempo: Vincenzo Monti, Pietro Giordani, Carlo Botta, Antonio Cesari, Giulio Perticari, Gian Domenico Romagnosi, Melchiorre Gioia, Silvio Pellico, Paride Zajotti e Giambattista Brocchi, definito dal Monti la principal colonna della Biblioteca puttana. Nel 1815 Vittorio Barzoni, amico dell'Acerbi, chiese di essere assunto come «segretario» della rivista, tuttavia la sua candidatura non venne accolta,[12] probabilmente per motivi politici.
A Giuseppe Acerbi è intitolato il Premio Letterario Giuseppe Acerbi del comune di Castel Goffredo, nato nel 1993.[13]
Costituì un'importante raccolta archeologica di 500 pezzi, che nel 1840 donò alla città di Mantova, atto riconfermato dal nipote erede Agostino Zanelli.[14] Ora la sua collezione è interamente esposta al MACA - Mantova Collezioni Antiche.[15]
Acerbi sapeva suonare il clarinetto, il clavicembalo e il pianoforte.[17] L'elenco dei componimenti musicali di Acerbi comprende: 3 quartetti con clarinetto; 3 terzetti italiani per voce e pianoforte; tre duetti per flauto traverso; 1 quintetto per clarinetto.
Acerbi è l'abbreviazione standard utilizzata per le piante descritte da Giuseppe Acerbi. Consulta l'elenco delle piante assegnate a questo autore dall'IPNI. |
Acerbi è l'abbreviazione standard utilizzata per le specie animali descritte da Giuseppe Acerbi. Categoria:Taxa classificati da Giuseppe Acerbi |
Controllo di autorità | VIAF (EN) 3145971337532330638 · ISNI (EN) 0000 0001 0837 243X · SBN SBLV093060 · BAV 495/124964 · CERL cnp01264800 · Europeana agent/base/151500 · ULAN (EN) 500547117 · LCCN (EN) n80159281 · GND (DE) 119372843 · BNF (FR) cb127898340 (data) |
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