Ikuko Itō

Ikuko Itō (伊藤郁子?, Itō Ikuko; prefettura di Ibaraki, 1961) è un'illustratrice, animatrice e character designer giapponese nota per il suo tratto riconoscibile e per aver collaborato spesso con il regista Jun'ichi Satō.

Nata nella regione costiera di Ibaraki poco distante da Tokyo, si trasferisce nella capitale dove studia animazione alla Tōkyō designer gakuin, prestigiosa università delle arti a Chiyoda. Seguace dello stile innovativo di Yoshinori Kanada, noto per il suo lavoro nell'ambito degli anime robotici come Zambot 3 e fantascientifici come Galaxy Express 999, si è imposta all'attenzione dei fan dell'animazione giapponese negli anni novanta come animatrice e character designer per le prime quattro serie di Sailor Moon dirette da Jun'ichi Satō e Kunihiko Ikuhara. Dopo aver realizzato con Satō la commedia scolastica Il club della magia! ed il fiabesco Princess Tutu - Magica ballerina (ambiziosa rielaborazione de Il lago dei cigni), dagli anni 2000 ha diminuito l'attività ritagliandosi ruoli tecnici in numerose serie tv.

Per ogni opera è indicato fra parentesi "()" la grafia originale del titolo e la sua pronuncia se diversa da quella italiana, dopo il punto e virgola ";" il ruolo tecnico ed artistico ricoperto da Ikuko Itō ed altre note; i ruoli tecnici segnalati sono "animatrice" (animatrice di singole puntate o parti dell'opera), "direttrice dell'animazione" (direttrice dell'animazione di singole puntate o parti dell'opera) e "responsabile dell'animazione" (responsabile dell'animazione dell'intera serie o opera), indicati in grassetto al debutto per la Itō. Le collaborazioni con Jun'ichi Satō sono indicate dal segno rosso nelle note.

Ikuko Itō non ha mai disegnato serie a fumetti, ma ha collaborato con Jun'ichi Satō a due serie:

  1. ^ Nonostante Sasuga no sarutobi sia iniziato prima de Lo strano mondo di Minù, Ikuko Itō è entrata nello staff del primo titolo solo a produzione iniziata nel 1984, debuttando come animatrice nel 1983 con Lo strano mondo di Minù.
  2. ^ a b Seconda serie dell'anime, in Italia ha mantenuto lo stesso titolo della prima.

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