È considerata una delle più importanti autrici della letteratura catalana moderna. Ha ricevuto più volte premi, e nel 1999 è stato insignita della Creu de Sant Jordi per la sua carriera letteraria.
Isabel-Clara Simó si è laureata in filosofia e in giornalismo presso l'Università di Valencia;[2] in seguito, ha ottenuto un dottorato in filologia romanza.[1] Ha insegnato a Bunyol e poi presso l'Institut Ramon Muntaner a Figueres, città in cui sono nati i suoi figli. In seguito ha insegnato all'Institut Sant Josep de Calasanç di Barcellona. Si è avvicinata al giornalismo nel 1972, divenendo poi direttrice del settimanale Canigó e collaborando regolarmente a vari media. Ha creato, nei suoi racconti e romanzi, indagini sui rapporti conflittuali tra personaggi complessi, come ad esempio La Nati (1991), Raquel (1992), Històries perverses (1992) oT'imagines la vida sense ell? (2000). Opere come Júlia (1983) o D'Alcoi a Nova York (1987) sono ambientate ad Alcoy, sua città natale.[3]
È stata delegata dei Libro dei Departamento di Cultura de la Generalitat della Catalogna. Nel 1999 fu insignita della Creu de Sant Jordi, per la sua carriera. La raccolta di storie Dones (1997) è stata oggetto di un adattamento cinematografico nel 2000.
Nel 2009 le è stato assegnato il premio Trajectòria nell'ambito della Settimana del Libro della Catalogna, come riconoscimento dell'ampio lavoro della scrittrice e del suo coinvolgimento nella difesa della lingua catalana.[4] Nel 2013, il Comune di Alcoy le ha conferito la medaglia d'oro della città, e la ha nominata "figlia prediletta".[3]
È morta nel gennaio del 2020 all'età di 76 anni, per via di complicazioni dovute alla sclerosi laterale amiotrofica diagnosticatale qualche anno prima.[5]