J. Hartley Manners (Londra, 1870 – New York, 1928) è stato un commediografo e attore statunitense, di origine irlandese.
J. Hartley Manners, di fede cattolica, non seguì i consigli della madre, che lo invitava a diventare prete, bensì entrò nel servizio civile britannico.[1]
Esordì come attore in Australia nel 1890, debuttò nel West End di Londra nel 1898, quando recitò assieme alla compagnia dell'attore-manager Johnston Forbes-Robertson, arrivando ben presto ad avere un buon successo anche in Inghilterra e negli Stati Uniti.[2][3][4]
Scrisse la sua prima opera teatrale, The Crossways, nel 1902, per l'attrice inglese Lillie Langtry, con la cui compagnia effettuò tournée in America.[3][4][5]
Alla fine di quell'anno Manners, Langtry e la compagnia si trasferirono in America, dove recitarono a Broadway e collaborarono per altri due anni.[4]
Nel 1905 Manners abbandonò il palcoscenico per dedicarsi alla letteratura e alla realizzazione di opere di drammaturgia, preannunciata da alcuni scritti nei quali descrisse e teorizzò le sue finalità,[2]riuscendo a scrivere più di trenta opere teatrali nei successivi anni.[4]
Nel 1909 la sua opera The Great John Ganton presentò a Broadway una delle grandi stelle del cinema contemporaneo, Laurette Taylor, per la quale scrisse e produsse dieci drammi nel decennio seguente, oltre a sposarla nel 1912.[4][5]
Manners fu un sostenitore di un teatro libero dai legami e dai compromessi commerciali e impegnato nell'approfondimento dei caratteri, riscosse popolarità e consensi con la celebre Peg O' My Heart (Peg del mio cuore, 1912), una commedia di successo in tutto il mondo, Italia compresa, contraddistinta dalla ingegnosità e dalla brillantezza.[2][3]
Manners ebbe un intervento chirurgico per curare il cancro esofageo nel novembre 1928, ma morì tre settimane dopo.[4]
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