Jozef Gregor Tajovský, all'anagrafe Jozef Alojz Gregor (Tajov, 18 ottobre 1874 – Bratislava, 20 maggio 1940), è stato un poeta e scrittore slovacco.
Il suo percorso di studi e di formazione incominciò presso le scuole di Banská Bystrica, poi successivamente a Kláštor pod Znievom, dopodiché affrontò un periodo esistenziale critico e avventuroso.[1]
In seguito esercitò la professione di insegnante, per cinque anni, prima di spostarsi a Praga per iscriversi all'Accademia di Commercio.[2]
Una volta rientrato in Slovacchia lavorò in diverse banche, situate in varie città.[2]
Partecipò alla prima guerra mondiale, durante la quale collaborò attivamente con l'esercito russo, prima di arruolarsi nelle file delle armate cecoslovacche.[2]
Alla fine delle ostilità si ritirò dalle forze armate con il grado di capitano e si trasferì a Bratislava, dove fissò la sua residenza fino alla morte.
Se nei suoi esordi letterari si dedicò alla poesia, nel giro di pochi anni preferì manifestare le sue idee e le sue emozioni tramite scritti prosastici, oppure nella sempre più crescente passione per il teatro.
La maggior parte dei racconti di Gregor Tajovský, diffusi inizialmente grazie a riviste e periodici, e in un secondo tempo raccolti in vari volumi, come Z dedini ("Dal villaggio", 1897), Besednice ("Feuilletons", 1903), Smutné nôty ("Note tristi", 1907), S Bohom ("Addio", 1913), fu incentrata su argomenti rurali, descritti con gusto realistico e talvolta con rigore naturalistico.[1]
Tra i temi maggiormente approfonditi dall'autore, risultarono l'alcolismo, la magiarizzazione, le istanze di libertà e di autonomia politica, le relazioni familiari e sociali.[1]
Anche gli impegni di Gregor Tajovský nel campo teatrale si imperniarono su descrizioni di ambienti campagnoli, come ben evidenziarono: Ženský zákon ("La legge delle donne", 1906), Nový život ("La nuova vita", 1901), Statky-zmätky ("Gli averi sono dispiaceri", 1909), V službe ("In servizio", 1911), Hriech ("Il peccato", 1911), Tma ("Tenebra", 1912), Smrť Ďurka Langsfelda ("La morte di Ďurko Langsfeld", 1923), Jej prvý román ("La prima avventura", 1931).[1]
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