Lupin III - La leggenda dell'oro di Babilonia | |
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Il titolo all'inizio del film | |
Titolo originale | ルパン三世 バビロンの黄金伝説 Rupan Sansei - Babiron no ōgon densetsu |
Lingua originale | giapponese |
Paese di produzione | Giappone |
Anno | 1985 |
Durata | 100 min |
Rapporto | 16:9 |
Genere | avventura, azione, commedia, fantastico |
Regia | Seijun Suzuki, Shigetsugu Yoshida |
Soggetto | Monkey Punch |
Sceneggiatura | Yoshio Urasawa, Atsushi Yamatoya |
Casa di produzione | TMS Entertainment |
Distribuzione in italiano | Mediaset, Prime Video |
Musiche | Yūji Ōno |
Character design | Yūzō Aoki, Tatsuo Yanagino, Hidetoshi Owashi |
Doppiatori originali | |
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Doppiatori italiani | |
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Lupin III - La leggenda dell'oro di Babilonia (ルパン三世 バビロンの黄金伝説?, Rupan Sansei - Babiron no ōgon densetsu) è un film d'animazione del 1985 diretto da Seijun Suzuki e Shigetsugu Yoshida.
Si tratta del terzo lungometraggio d'animazione giapponese con protagonista Lupin III, personaggio ideato da Monkey Punch. È uscito nei cinema giapponesi il 13 luglio del 1985.
È stato trasmesso per la prima volta in Italia, diviso in due parti, su Rete 4, il 1º e il 2 gennaio 1987, in versione censurata.
Ispirato alla terza serie anime di Lupin III, è l'unico film in cui il ladro protagonista indossa la giacca rosa.
Ne è stato tratto un videogioco per MSX, Babylon no ōgon densetsu, dove però il personaggio indossa la giacca rossa (tranne che nella copertina, dove è rosa).
Il boss italiano della mafia newyorkese Marciano e il suo socio, il crudele e cinico Kowalsky, stanno cercando l'Oro di Babilonia, il tesoro più straordinario del mondo, che si dice fu nascosto prima che il paese finisse distrutto dall'invasione dei Persiani, intorno al 500 a.C.. Anche il noto ladro internazionale Lupin III è sulle tracce del suddetto tesoro e scopre che la sua amica Rosetta, una strana vecchina che beve troppo e vaga ripetendo una canzone misteriosa, ha conosciuto i principali uomini di potere che hanno tentato invano nel ritrovare l'oro (Alessandro il Grande, Napoleone Bonaparte e Adolf Hitler) e che quindi dovrebbe tecnicamente avere moltissimi anni. Intanto l'immancabile ispettore Zenigata, acerrimo inseguitore di Lupin, riceve l'incarico di occuparsi di un concorso di bellezza internazionale dove verrà selezionata la poliziotta più bella del mondo tra molte provenienti da ogni angolo del pianeta. Terminato il concorso Zenigata ha di nuovo il permesso di occuparsi di Lupin, accompagnato da un agguerritissimo gruppo di prorompenti poliziotte dell'Interpol; con questa squadra tutta al femminile l'ispettore è sicuro che stavolta riuscirà ad acciuffare l'arcinoto ladro.
Il ladro, nel corso delle sue ricerche, ipotizza che alcune rarissime tavole babilonesi, trovate dal padre di Marciano sotto il Madison Square Garden di New York, abbiano un legame con la caduta accidentale e la sepoltura del tesoro da parte di una divinità. Durante il viaggio sul treno da Parigi per andare a Babilonia (in Mesopotamia), Lupin e i suoi soci Daisuke Jigen e Goemon Ishikawa XIII vengono attaccati sia dagli uomini di Marciano che dalle ragazze di Zenigata, riuscendo comunque ad averne la meglio. Una volta giunti a Babilonia, Lupin, Jigen, Goemon e Fujiko Mine raggiungono la zona dove il professor Tartini, un archeologo ingaggiato già altre volte da Marciano, ha trovato l'antichissima Torre di Babele, ove si suppone sia nascosto il tesoro della leggenda. Sebbene la torre non sia visibile in superficie, dato che è affondata nella sabbia del deserto, Lupin e la sua banda attendono che sia notte in modo da potercisi introdurre con il favore delle tenebre. Il ladro, ricordatosi la canzone di Rosetta, riesce a superare le trappole mortali a difesa del tesoro: tre precipizi che comunicano con tre determinate camere, la prima colma di enormi speroni appuntiti, la seconda piena di coccodrilli e la terza un baratro senza fondo. Giunge infine in una stanza dove trova una leva camuffata da appoggia-candelabro e una volta abbassata recupera un grosso leone d'oro alato, nascosto nei meandri della torre, fuggendo poco prima che la stanza crolli su se stessa. Gli uomini di Marciano lo aspettano fuori per poterlo eliminare, ma Lupin supera perfino questo ostacolo, trasporto via insieme al tesoro da un gigantesco aquilone attaccato ad una jeep guidata da Jigen e Goemon. Fujiko tuttavia si impossessa del leone e fugge aiutata da un miliardario arabo, che ha sedotto. In seguito Lupin, Goemon e Jigen vengono attaccati e inseguiti dalla squadra di poliziotte di Zenigata, ma anche in questo caso riescono a scappare. Alla fine Marciano e Kowalsky rapiscono la fedifraga Fujiko e recuperano il prezioso leone d'oro.
Lupin, ritornato a New York City, ha compreso che tutto il resto dell'oro si trova nel sottosuolo della città, proprio sotto il sopracitato Madison Square Garden dove erano state ritrovate le antiche tavole e, informato da Rosetta, si precipita a salvare Fujiko dalle grinfie di Marciano e di Kowalsky. I due malviventi tendono una trappola a Lupin e minacciano di uccidere Fujiko, al che il ladro decide di arrendrsi e Kowalsky, bramoso di tenere per sé il leone, uccide Marciano a tradimento per poi gettare Lupin e Fujiko nel fiume sottostante il grattacielo. I due riescono a salvarsi e a ritornare in superficie, ma non prima che Lupin si renda conto che la vera Torre d'Oro di Babele si trova proprio nella voragine dove scorre il fiume, sotto il palazzo di Marciano. Kowalsky muore a causa di una cassetta esplosiva che si era lasciato alle spalle Lupin e quest'ultimo, insieme a Fujiko, Jigen e Goemon, assiste all'arrivo della navicella spaziale di Rosetta: quest'ultima è infatti un'aliena estremamente longeva, inviata sulla Terra per ritrovare la Torre dopo che un malaugurato incidente la fece precipitare dove ora si trova New York City migliaia di anni fa. Per tutto questo tempo Rosetta ha cercato la Torre, sfruttando anche i migliori conquistatori del mondo che volevano trovare il mitico tesoro, ma Lupin è stato l'unico in grado di capire dove si trovasse. L'astronave, che viaggia assieme alla Cometa di Halley, adesso può finalmente rimpadronirsene ed attratta da un segnale di Rosetta comincia a recuperare la Torre con un raggio traente. Rosetta, triste per dover dire addio a Lupin, di cui è innamorata, ma al contempo felice di poter ritornare sul suo pianeta, ringiovanisce a vista d'occhio fino a tornare la splendida fanciulla che era e si ricongiunge coi suoi compagni. Lupin, convinto da Fujiko a restituire la Torre al pianeta a cui appartiene, ossia la Terra, disintegra lo strumento dal quale partiva il segnale di Rosetta, causando la disgregazione della Torre e facendone piovere tutti i frammenti d'oro sulla baia della città. Alla fine le poliziotte di Zenigata sciolgono la loro collaborazione con l'ispettore (data la sua stupidità) e Fujiko ringrazia Lupin, baciandolo.
La colonna sonora di questo film è stata composta da Yūji Ōno ed è disponibile in 2 edizioni:
La sigla di testa e brano portante del film è MANHATTAN JOKE, cantata da Naoko Kawai.
È conosciuto in Giappone con il seguente titolo:
in Italia:
in Francia
e negli USA
L'edizione italiana è stata realizzata nel 1986 dalla MI.TO. Film, sotto la direzione di Vittorio Di Prima. La versione italiana presenta un'edizione molto censurata del film già in pre-fase di doppiaggio, e fu realizzata contestualmente al secondo doppiaggio de La pietra della saggezza, al secondo doppiaggio della prima serie e al primo doppiaggio della terza. A causa di un errore di doppiaggio l'ispettore Zenigata viene doppiato da Maurizio Mattioli nella scena in cui fa da conduttore al concorso di bellezza, nonostante nel resto del film avesse la voce di Enzo Consoli.
Nel 2021, in occasione della trasmissione streaming del film su Prime Video, sono state doppiate anche le parti mancanti dell'edizione precedente, usando però dei doppiatori diversi rispetto al resto della pellicola.
Dato che Lupin III è conosciuto e seguito anche da molti bambini e ragazzi italiani, il film (così come le serie anime) ha subito numerose censure per non impressionare o turbare gli spettatori minorenni. Nella versione televisiva del film, sono state censurate varie sequenze per un totale di 10 minuti di pellicola. Le sequenze scartate riguardano soprattutto Fujiko e le poliziotte della squadra di Zenigata in momenti di nudità o semi-nudità, ed includono anche delle scene crude. Ecco un elenco delle sequenze censurate, tutte raccolte in ordine cronologico:
La VHS del film, in versione televisiva censurata, è uscita con Yamato Video. In seguito la stessa videocassetta è uscita anche in edicola con De Agostini per la collana "Japan Animation".
Nel 2004 la stessa Yamato Video ha pubblicato il film in DVD in versione integrale, con le parti censurate nell'edizione italiana reintegrate in lingua originale sottotitolate. La stessa edizione è stata ristampata per le edicole varie volte da De Agostini e il 2 dicembre 2011 con La Gazzetta dello Sport. Il DVD contiene:
Il Blu-ray italiano esce per la prima volta il 20 ottobre 2022, insieme al DVD, sempre per Yamato Video.
Mike Toole dell'Anime News Network ha affermato di non aver apprezzato il film, avendo conosciuto Lupin come il "liscio, galante antieroe" de Il castello di Cagliostro e La cospirazione dei Fuma, mentre la versione di Lupin de La leggenda dell'oro di Babilonia è più vicina all'originale "ruvido, ubriaco, lascivo di Monkey Punch". Tuttavia, anni dopo, ha dichiarato che il film "diventa molto più fluido" dopo aver conosciuto le altre opere di Suzuki, in quanto regista noto per i suoi film bizzarri e stranamente strutturati. Paul Jensen, anch'egli dell'Anime News Network, ha ritenuto che la travagliata produzione del film fosse presente nel prodotto finale. Ha scritto che la sua trama contorta sia il risultato di tutti i cambiamenti dello staff, con il dramma, la commedia e le scene d'azione in competizione con l'attenzione del pubblico piuttosto che completarsi a vicenda. Jensen ha dichiarato che il film sembra una "poche storie non correlate montate insieme rispetto a un singolo film unificato"[1].