Mario Tobino

Mario Tobino nel 1965
Premio Strega 1962

Mario Pierippolito Tobino (Viareggio, 16 gennaio 1910Agrigento, 11 dicembre 1991) è stato uno psichiatra, scrittore e poeta italiano.

Scrittore prolifico, esordì prima come poeta per poi affermarsi come romanziere. Le sue opere sono segnate da uno spiccato autobiografismo e da una forte connotazione psicologica e sociale.

Mario Tobino

Mario Tobino nasce a Viareggio. Dopo il ginnasio, per tenere a freno una certa esuberanza e sopravvenuta insofferenza agli studi i genitori lo spediscono per un anno in collegio, a Collesalvetti. Ritornato a casa, inizia gli studi liceali a Massa, tuttavia ottiene la maturità da privatista a Pisa. Il ragazzo mostra fino dal liceo un grande interesse per autori quali Machiavelli e Dante, il che può essere interpretato come segno premonitore della sua sensibilità e attitudine allo scrivere. La madre Maria Biassoli Ottaviani scelse il nome Mario per il personaggio di Mario Cavaradossi (pittore amante di Floria Tosca) perché era una grande estimatrice delle Opere e di Giacomo Puccini.

Il giovane, dal carattere volitivo e insofferente, dimostra una certa propensione agli studi umanistici. Tuttavia, la sua encomiabile aspirazione di aiutare il prossimo malato lo porta ad iscriversi alla Facoltà di Medicina e Chirurgia all'Università di Pisa, studi che proseguono e si concludono con la laurea nel 1936 all'Università di Bologna. A Bologna, stringe amicizia con i compagni di corso Mario Pasi ed Aldo Cucchi, che saranno entrambi insigniti della Medaglia d'oro al Valor Militare per il loro contributo alla Lotta di Liberazione Nazionale: la loro amicizia sarà raccontata nel romanzo Tre amici. Contemporaneamente al periodo universitario, svolge un'attività letteraria sia pur limitata per il poco tempo a disposizione, pubblicando alcuni scritti su riviste aperte ai contributi dei giovani letterati; nel 1934, con il riscontro positivo della critica, pubblica Poesie, la sua prima raccolta di versi.

Tobino dopo la laurea viene chiamato ad assolvere il servizio militare in un primo tempo a Firenze, poi come ufficiale medico nel Quinto Alpini a Merano. Tornato a casa a Bologna si specializza in neurologia, psichiatria e medicina legale, e incomincia a lavorare all'ospedale psichiatrico di Ancona. Durante la sua permanenza in questo luogo di sofferenza e di disagio compone una serie di poesie, pubblicate nel 1939 nella raccolta dal titolo Amicizia, con una prefazione dello scrittore e amico Giuseppe Raimondi.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale viene richiamato e inviato sul fronte libico dove rimane fino al 1942: questa esperienza è raccontata nel romanzo Il deserto della Libia (1952) da cui sono stati tratti due film, Scemo di guerra (1985) di Dino Risi e Le rose del deserto (2006) di Mario Monicelli.
Ritornato in Italia, pubblica la raccolta di poesie Veleno e Amore, il romanzo Il figlio del farmacista e i racconti riuniti sotto il titolo La gelosia del marinaio, e riprende a lavorare in ospedali psichiatrici, prima per alcuni mesi a Firenze, in seguito definitivamente a Maggiano[1] (modificato in "Magliano" nei due romanzi/pamphlet dedicati a questa esperienza) in provincia di Lucca.

Nel 1943 partecipa attivamente alla Resistenza contro i nazifascisti in Toscana, e dalle vicende di lotta partigiana e fratricida prende spunto per scrivere il romanzo Il clandestino.

Nel 1966 pubblica "Sulla spiaggia e di là dal molo" (Mondadori), omaggio a Viareggio, la sua città natale, e alla sua storia. Proprio una frase di Tobino ("Viareggio in te son nato e in spero morire") è stata dipinta a caratteri cubitali sul molo di Viareggio tanto da caratterizzarne il panorama.[2]

Nel dopoguerra Tobino si dedica con tutte le sue forze morali e spirituali alle sofferenze dei malati di mente, e contemporaneamente prosegue la sua attività di scrittore, raggiungendo una notorietà sempre più vasta e riconoscimenti numerosi.

Muore ad Agrigento l'11 dicembre 1991 dove, il giorno precedente, si era recato per ritirare il premio Pirandello[3].

Contrario alla chiusura dei manicomi realizzata in seguito alla Legge Basaglia (1978), Tobino «diceva che la sua vita era lì, che i pazzi erano i suoi simili» e che «La cupa malinconia, l’architettura della paranoia, le catene delle ossessioni esistono anche se si chiude il manicomio».[4]

Mario Tobino (a destra) durante una premiazione con Giorgio Mondadori
  • Poesie, Bergamo, Cronache, 1934
  • Amicizia, in Meridiano di Roma. L'Italia letteraria, artistica, scientifica, a. XI, n. 49, 5 dicembre 1937
  • Veleno e amore, Firenze, Edizioni di rivoluzione, 1942
  • L'asso di picche, Firenze, Vallecchi, 1955

Romanzi e racconti

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Altri scritti

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Premi letterari

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Trasposizioni cinematografiche

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Grande Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
— Roma, 2 giugno 1977. Su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri.

[9]

  1. ^ (EN) Mario Tobino, su Fondazione Mario Tobino. URL consultato il 5 ottobre 2024 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2014).
  2. ^ Quella notte di 20 anni fa quando scrivemmo..., su noitv.it.
  3. ^ Fondazione Mario Tobino, su fondazionemariotobino.it.
  4. ^ Nelle stanze della follia, su corriere.it.
  5. ^ 1962, Mario Tobino, su premiostrega.it. URL consultato il 15 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2019).
  6. ^ a b Premio Campiello, opere premiate nelle precedenti edizioni, su premiocampiello.org. URL consultato il 24 febbraio 2019.
  7. ^ Premio letterario Viareggio-Rèpaci, su premioletterarioviareggiorepaci.it. URL consultato il 9 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2014).
  8. ^ Albo d’Oro del Premio, su premioletterarioelba.it. URL consultato il 12 ottobre 2023.
  9. ^ Onorificenze della Repubblica Italiana, su Quirinale.it.
  • Giuseppe Emiliano Bonura, Giacomo Contiero, Paola Italia, Mario Tobino: bibliografia testuale e critica, 1931-2009, Pontedera (PI), Bibliografia e Informazione, 2010
  • Massimo Grillandi, Invito alla lettura di Tobino, Mursia, 1975
  • Felice Del Beccaro, Tobino, Il Castoro, 1967
  • Antonia Guarnieri, Cinque anni con Mario Tobino (1987-1991), Fucecchio (FI), Edizioni dell'Erba, 2010 ISBN 978-88-86888-98-1
  • Franco Bellato, Venti anni con Mario Tobino, Lucca, Edizioni Fondazione Mario Tobino, 2010
  • Franco Pappalardo La Rosa, "Il perduto amore": un fiore nel deserto, in Le storie altrui. Narrativa italiana del penultimo Novecento, Torino, Achille e La Tartaruga, 2016, ISBN 9 788896 558416

Voci correlate

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Altri progetti

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