Nifurtoinolo | |
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Nome IUPAC | |
3-(idrossimetil)-1-{[(1E)-(5-nitro-2-furil) metilen]ammino}imidazolidin-2,4-dione | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C9H8N4O6 |
Massa molecolare (u) | 268,183 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 214-126-0 |
Codice ATC | J01 |
PubChem | 9571062 |
DrugBank | DBDB13730 |
SMILES | C1C(=O)N(C(=O)N1N=CC2=CC=C(O2)[N+](=O)[O-])CO |
Dati farmacologici | |
Modalità di somministrazione | Orale |
Dati farmacocinetici | |
Escrezione | Renale (40–50% entro le prime 12 ore) |
Indicazioni di sicurezza | |
Il nifurtoinolo è un antibatterico, appartenente alla famiglia dei nitrofurani, utilizzato in clinica per il trattamento delle infezioni delle vie urinarie.[1]
Il composto si presenta come una polvere cristallina giallastra, facilmente solubile in acqua.
La molecola ha dimostrato attività nei confronti di Stafilococchi, Streptococchi, Escherichia coli, Serratia, Klebsiella, Enterobacter.
Il meccanismo d'azione del farmaco ricalca quello comune e proprio di tutti i derivati nitrofuranici. La molecola inibisce i sistemi enzimatici batterici responsabili della produzione di energia, ed in particolare il ciclo di Krebs a livello della formazione dell'acetilcoenzima A, dell'acido citrico e dell'acido ossalacetico.[2]
Sperimentazioni in vitro hanno permesso di intiure che il composto agisca come un profarmaco della nitrofurantoina.[3]
Nifurtoinolo non sembra indurre resistenza, se non molto lentamente.
A seguito di somministrazione per via orale nifurtoinolo viene ben assorbito dal tratto gastroenterico. Nell'organismo la molecola viene scarsamente metabolizzata. L'eliminazione avviene esclusivamente attraverso l'emuntorio renale, ove il composto raggiunge concentrazioni battericide.
Nifurtoinolo trova impiego nel trattamento delle infezioni batteriche acute e croniche delle vie urinarie, purché ovviamente sostenute da germi sensibili, anche secondarie ad indagini strumentali (ad esempio cateterismo vescicale).[4] In particolare viene utilizzato in caso di cistiti, pieliti, cistopieliti, nefriti[non chiaro] e pielonefriti, uretriti e prostatiti. La molecola è pure indicata nella profilassi antibatterica prima e dopo l'esecuzione di interventi chirurgici a livello del tratto urinario.
In corso di trattamento gli eventi avversi più frequentemente segnalati sono a carico del sistema gastro-intestinale e comprendono perdita di appetito, dispepsia, nausea, vomito. In alcuni soggetti possono manifestarsi reazioni da ipersensibilità ed allergiche quali eruzioni cutanee, rash cutaneo, orticaria, eczema, dispnea e tosse. In seguito a trattamenti prolungati, specialmente nei soggetti portatori di deficit di glucosio 6-fosfato deidrogenasi si può verificare emolisi; nei paziente diabetici o con deficit di funzionalità renale sono state segnalate nevriti periferiche. In letteratura sono citati casi di epatotossicità.[5][6]
Il nifurtoinolo è controindicato in soggetti con ipersensibilità nota al principio attivo o altri nitrofurani, oppure uno qualsiasi degli eccipienti della formulazione farmaceutica. È controindicato anche nei soggetti diabetici ed affetti da insufficienza renale grave (possibile insorgenza di nevriti periferiche), deficit di glucosio 6-fosfato deidrogenasi (possibilità di emolisi).
Nei soggetti adulti il composto viene somministrato per via orale al dosaggio usuale di 80 mg, 2-3 volte al giorno. Nei bambini il dosaggio consigliato è pari a 4 mg/kg peso corporeo al giorno.
La sicurezza terapeutica di nifurtoinolo in donne in stato di gravidanza o che allattano al seno non è stata chiaramente accertata. L'utilizzo del composto in queste situazioni pertanto richiede che il beneficio atteso per la madre sia attentamente confrontato con i possibili rischi per il feto. In ogni caso il farmaco è controindicato nella gravidanza a termine.