North American BT-9/BT-14/NJ | |
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Descrizione | |
Tipo | aereo da addestramento |
Equipaggio | 2 |
Costruttore | ![]() |
Data primo volo | aprile 1936 |
Utilizzatore principale | ![]() |
Altri utilizzatori | ![]() |
Esemplari | oltre 260 |
Costo unitario | US $ 20 000 |
Sviluppato dal | North American NA-16 |
Altre varianti | North American BC-1 |
Dimensioni e pesi | |
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Lunghezza | 8,5 m (28 ft 0 in) |
Apertura alare | 12,8 m (42 ft 0 in) |
Altezza | 4,1 m (13 ft 7 in) |
Peso carico | 2 030 kg (4 470 lb) |
Propulsione | |
Motore | un radiale Wright R-975-53 |
Potenza | 400 hp (300 kW) |
Prestazioni | |
Velocità max | 273 km/h (170 mph) |
Velocità di crociera | 235 km/h (146 mph) |
Autonomia | 1 411 km (877 mi) |
Tangenza | 6 020 m (19 750 ft) |
Note | dati riferiti alla versione BT-9 |
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Il North American BT-9 fu un aereo da addestramento biposto, monomotore e monoplano ad ala bassa sviluppato dall'azienda aeronautica statunitense North American Aviation negli anni trenta.
Contemporaneo del Boeing-Stearman Kaydet a velatura biplana, venne utilizzato dagli allievi piloti dell'United States Army nell'addestramento al volo dopo che avevano completato la prima fase a bordo del Kaydet, rimanendo in servizio dal periodo prebellico a dopo l'entrata degli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale.
Il similare BT-10 venne adottato anche dall'United States Navy con la designazione NJ-1.
Nei primi anni trenta lo U.S. Army considerò l'opportunità di dotarsi di un nuovo modello per sostituire gli oramai anziani biplani da addestramento e per soddisfare tale esigenza la North American avviò lo sviluppo del NA-16 che si può considerare il capostipite di una fortunata serie di varianti derivate. Proposto come addestratore basico per i reparti degli United States Army Air Corps, riuscì ad ottenere un contratto di fornitura ma relativo ad un modello modificato, che l'azienda indicò come NA-18. Riproposto alla valutazione del personale dell'esercito, il prototipo che volò per la prima volta nell'aprile 1936, ottenne nuovamente parere favorevole venendo avviato alla produzione con la designazione aziendale NA-19 e con quella assegnata dall'U.S. Army, BT-9.[1]
Il modello presentava parte della cellula rivestita di tela trattata, nella parte laterale posteriore della fusoliera, così come nell'ala e superfici di controllo dell'impennaggio, mentre il resto del velivolo era ricoperto in metallo, inoltre era caratterizzato dall'adozione di un carrello d'atterraggio triciclo posteriore fisso. L'USAAC acquistò un totale di 199 esemplari tra le versioni BT-9, BT-9A e BT-9B. Molte nazioni straniere adottarono inoltre varianti del modello indicate in tutti i casi con la designazione NA-16.
Una prima variante venne realizzata abbinando la cellula del BT-9C s/n 37-383 ad un motore radiale Pratt & Whitney R-1340-41 da 600 hp, rimanendo comunque simile agli altri BT-9C di produzione. Consegnato con la designazione Y1BT-10 venne in seguito ridesignato BT-10.
Il BT-9D fu un prototipo realizzato per provare diverse soluzioni tecniche da trasferire alla versione evoluta BT-14 (NA-58) in fase di produzione, che assieme al simile North American NA-64 Yale rappresentò un notevole miglioramento aerodinamico dei velivoli derivati dal NA-16, adottando fusoliera completamente in metallo che sostituiva quella ricoperta in tessuto che caratterizzava i precedenti modelli. Il BT-14 era equipaggiato con un diverso propulsore, seppur dalla stessa architettura a 9 cilindri radiale, un Pratt & Whitney R-985 invece del Wright R-975 utilizzato nel BT-9. Oltre alla sostituzione del rivestimento in tessuto della fusoliera, la deriva venne spostata leggermente all'indietro, allungando la fusoliera posteriore, mentre il motore fu spostato in avanti per mantenere il baricentro. Venne inoltre adottato un timone dal diverso disegno, passando dalla forma arrotondata di quello usato in precedenza a uno dalla forma approssimativamente triangolare, con la parte più ampia verso il basso, e un nuovo tettuccio. La nuova fusoliera sarebbe poi stata impiegata come standard per tutta la serie AT-6, in abbinamento al più potente motore Pratt & Whitney R-1340, ad una nuova ala che integrava il carrello retrattile e piccole modifiche per consentire una postazione per il mitragliere.
Il BT-9 soffriva di problemi di stallo aerodinamico e di entrata in vite, vennero quindi pianificati alcuni interventi al fine di risolvere i problemi, temporaneamente ovviati introducendo su iniziativa dell'USAAC degli ipersostentatori nelle ultime versioni prodotte. Tuttavia la modifica non era risolutiva e solo le differenze introdotte nel progetto del BT-14, con la sua fusoliera allungata e il diverso disegno in pianta dell'ala, con estremità spostate in avanti a differenza del bordo di uscita dritto del BT-9, riuscirono a migliorare la situazione.