Collins ha conseguito il diploma in lettere ad Harvard, la laurea in lettere alla Stanford University, quella in filosofia a Berkeley, in California. Iniziò a pubblicare alcuni suoi lavori quando ancora era studente a Berkeley.
Abbiamo già detto che Collins può essere ricondotto al "filone" sociologico del conflitto, pertanto, inevitabilmente, si richiama a Karl Marx[1], benché la elaborazione teorica di Collins sia considerata un'estensione dell'analisi di Max Weber sulle organizzazioni e le società. Malgrado ciò, fra i teorici del conflitto Collins è sicuramente colui che ha saputo trarre il maggior profitto intellettuale dalla lezione di Émile Durkheim, ancorché quest'ultimo sia comunemente ricondotto al concetto ed alla scuola del funzionalismo.
Per Collins il conflitto è (filosoficamente) necessario[2] in conseguenza della natura ineguale del potere. L'autore distingue tre ambiti principali di distribuzione ineguale delle risorse[3]
l'occupazione (nel senso di lavoro), in virtù della quale la società si divide in classi (celebre è a tal proposito la sua teoria credenzialista);
Delle sue molteplici produzioni accademiche, sono state tradotte in lingua italiana: Storia delle dottrine sociologiche[4], Sociologia (1981), Tre tradizioni sociologiche. Manuale introduttivo alla storia della sociologia (1987)[5] Oltre a ciò, va senz'altro segnalato anche Teorie sociologiche del 1992[6] Di recente è stato pubblicato in Italia il suo libro "L'intelligenza Sociologica. Un'introduzione alla sociologia non-ovvia" (Ipermedium libri, 2008 - ed. or. "Sociological Insight. An Introduction to Non-Obvious Sociology", Oxford University Press, 1982, 1992)
«Un governo con una forte coalizione di attori che fanno rispettare l'ordine può creare la sua propria legittimazione; un governo moralmente legittimato che non possa mantenere la sua coalizione di attori che fanno rispettare l'ordine e che è oggetto di un dissenso militare interno perde il suo potere di comando e alla fine anche la sua legittimazione in termini affettivi. Il punto è importante perché il centro di ogni società è il suo stato (o qualsiasi organizzazione della forza armata vi sia, nel caso delle tribù prive di stato).»
(Randall Collins)
«La teoria è la nostra memoria collettiva, il centro cerebrale in cui immagazziniamo gli elementi essenziali di ciò che abbiamo appreso e le strategie di cui disponiamo per addentrarci nel futuro.»
Al principio della sua carriera, Collins si concesse qualche divagazione "extra-accademica" come nel caso del romanzoThe Case of the Philosopher's Ring, in cui appariva il personaggio di Sherlock Holmes.
Nel 2002 riceve il Premio Ludwik Fleck per il libro The Sociology of Philosophies: A Global Theory of Intellectual Change[7].
Luca Bifulco, "Rituale dell'interazione e conflitto. Un'introduzione alla sociologia di Randall Collins", Ipermedium libri, 2010, ISBN 978-88-86908-90-0
(EN) Interaction Ritual Chains. Princeton University Press, 2004. ISBN 0691123896
(EN) “Rituals of solidarity and security, and processes of mass hysteria, in the wake of terrorist attack.” Sociological Theory 21, 2004
(EN) “A Network-location Theory of Culture.” Sociological Theory 21: 69-73, 2003
(EN) “Fuller, Kuhn, and the Emergent Attention Space of Reflexive Studies of Science.” Social Epistemology 17: 145-150.
(EN) Sociology and Philosophy.” In Craig Calhoun, Chris Rojek, and Bryan Turner (eds.) International Handbook of Sociology. London: Sage, 2003
(EN) The Durkheimian Movement in France and in World Sociology.” in Jeffrey Alexander and Phil Smith (eds.) The Cambridge Companion to Durkheim. Cambridge University Press, 2003
(EN) “Mann's Transformation of the Classical Sociological Traditions.” In John A. Hall and Ralph Schroeder (eds.), An Anatomy of Power: The Social Theory of Michael Mann. Cambridge University Press, 2003
(EN) “Introduction.” with Mauro Guillen, Paula England, Marshall Meyer. In The New Economic Sociology: Developments in an Emerging Field. New York: Russell Sage Foundation.
(EN) "On the Acrimoniousness of Intellectual Disputes." Common Knowledge 8: 47-70, 2002
(EN) “Geopolitics in an Era of Internationalism." Social Evolution and History Journal vol. 1
(EN) "Conflict Theory and Interaction Ritual: the Microfoundations of Conflict Theory." (with Jörg Rössel) In Jonathan Turner (ed.), Handbook of Sociological Theories. New York: Plenum Publishers.
(EN) “Credential Inflation and the Future of Universities.” In Steve Brint (ed.), The Future of the City of Intellect. Stanford: Stanford University Press. Excerpted in Chronicle of Higher Education, Sept 2002
(EN) “Black's Contributions to a General Theory of Conflict.” [review essay] Contemporary Sociology 31: 655-58, 2002
(EN) "Comparative and historical patterns of education." In Maureen T. Hallinan (ed.), Handbook of the Sociology of Education. New York: Kluwer Academic/Plenum Publishers, 213-239, 2000
(EN) "Situational Stratification: A Micro-macro Theory of Inequality." Sociological Theory 18, 2000
(EN) Macro-History: Essays in Sociology of the Long Run. Stanford: Stanford University Press, 1999
(EN) Macro-History: Essays in Sociology of the Long Run. Stanford: Stanford University Press, 1999
(EN) The Sociology of Philosophies: A Global Theory of Intellectual Change. Cambridge: Belknap Press of Harvard University. ISBN 0674001877 (Traduzione russa: 2002. Previste prossimamente traduzioni in italiano, cinese e spagnolo. Esmail Yazdanpour sta curando la versione persiana (farsi), 1998
(EN) "Democratization in World-Historical Perspective." In Ralph Schroeder Weberian Political Sociology: Democracy, Nationalism and Modernization. London: Macmillan, 1998
(EN) Violence; A micro-sociologicaltheory, 2008, Princeton University Press
(EN) On politics, emotional cultures and social change in times of crisis: an interview with Randall Collins, ambio. Rivista Sulle Trasformazioni Sociali, 10(19), 127-132.