Rodolfo Lanciani | |
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Senatore del Regno d'Italia | |
Legislatura | XXIII |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Titolo di studio | Laurea in filosofia Laurea in matematica Laurea in ingegneria |
Professione | Docente universitario |
Amedeo Rodolfo Giuseppe Filippo Lanciani (Roma, 2 gennaio 1845 – Roma, 21 maggio 1929) è stato un archeologo, ingegnere e topografo italiano.
Appartenente ad un'antica e nobile famiglia, originaria di Monticelli (dal 1872 Montecelio e dal 1937 Guidonia Montecelio) poi trasferitasi a Roma, Rodolfo era figlio di Pietro Lanciani, ingegnere ed architetto pontificio. È stato uno dei soci fondatori della Società romana di storia patria.
Dopo il matrimonio nel 1875 con la statunitense Ellen Rhodes - morta il 14 febbraio 1914 e da cui ebbe una figlia, Marcella, morta nel 1961 - sposò in seconde nozze la duchessa Teresa Maria Caracciolo, vedova del principe Marcantonio Colonna.
Rodolfo Lanciani morì a Roma il 21 maggio 1929; il 22 maggio furono celebrati i solenni funerali ed il 23 maggio fu commemorato al Senato, alla presenza di Benito Mussolini. È sepolto a Roma, presso il "Pincetto Vecchio" del cimitero monumentale del Verano.
Il comune di Guidonia Montecelio gli ha dedicato il Museo Civico Cittadino situato presso l'ex Convento San Michele a Montecelio su Colle Albano.
Dopo essersi laureato in filosofia e matematica nel 1865 e poi in ingegneria nel 1868 presso l'Università di Roma, si occupò principalmente dell'antica Roma e fu segretario della Commissione Archeologica Comunale, dalla sua fondazione nel 1872, e ingegnere della Direzione Generale dei Musei e Scavi presso il Ministero della Pubblica Istruzione tra il 1887 e il 1890. Protagonista e testimone diretto di un periodo straordinario dell'esplorazione archeologica di Roma, durante il quale la febbre edilizia fu pari soltanto a quella del secondo dopoguerra, in questa attività poté seguire tutti i numerosi ritrovamenti avvenuti nel corso dei lavori per Roma capitale, che descrisse con grande vivacità, come quello del Pugile in riposo.
Nel decennio 1868-1878 esercitò la professione di ingegnere comunale di Montecelio, subentrando al padre finché non ebbe un incarico più prestigioso: infatti tra il 1878 e il 1927 per lui fu creata la cattedra di "Topografia Romana" all'Università di Roma e per i suoi meriti successivamente fu nominato senatore del Regno d'Italia il 3 giugno 1911.
I risultati dei suoi studi sulla dislocazione dei monumenti antichi della città furono pubblicati tra il 1893 e il 1901 con il titolo di Forma Urbis Romae: si tratta della pianta di tutti i resti conosciuti dell'epoca romana e fino al VI secolo, composta da 46 tavole in scala 1:1000. Benché nel tempo alcune interpretazioni di Lanciani siano state messe in discussione, l'opera, ora disponibile anche in rete, presenta un notevole interesse anche per i non specialisti, in quanto integra anche le sovrapposizioni moderne (strade, piazze, ville ecc.) agli edifici antichi.
Le sue ricerche di archivio e bibliografiche furono pubblicate tra il 1902 e il 1912 nei quattro volumi della "Storia degli Scavi di Roma e le Notizie intorno alle Collezioni Romane di Antichità", mentre altri volumi riguardanti i ritrovamenti dall'anno 1000 al 1879 sono stati recentemente pubblicati in sei volumi più un settimo di indici tra il 1989 e il 2002.
Manoscritti sono presenti nella Biblioteca Vaticana (pubblicati da Marco Buonocore) e il Fondo Lanciani dell'Istituto di Archeologia e Storia dell'Arte di Roma conserva cartelle di appunti, stampe, disegni e altri manoscritti.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 100183003 · ISNI (EN) 0000 0001 2145 1060 · SBN CFIV036451 · BAV 495/74413 · ULAN (EN) 500321021 · LCCN (EN) n79071169 · GND (DE) 121328023 · BNE (ES) XX1460108 (data) · BNF (FR) cb12225449v (data) · J9U (EN, HE) 987007270950605171 · CONOR.SI (SL) 52930659 |
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