Sergio Alfredo Gualberti Calandrina arcivescovo della Chiesa cattolica | |
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Titolo | Santa Cruz de la Sierra |
Incarichi attuali | Arcivescovo emerito di Santa Cruz de la Sierra (dal 2022) |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 8 novembre 1945 a Clusone |
Ordinato presbitero | 26 giugno 1971 dall'arcivescovo Clemente Gaddi |
Nominato vescovo | 6 maggio 1999 da papa Giovanni Paolo II |
Consacrato vescovo | 22 luglio 1999 dall'arcivescovo Julio Terrazas Sandoval, C.SS.R. (poi cardinale) |
Elevato arcivescovo | 28 settembre 2011 da papa Benedetto XVI |
Sergio Alfredo Gualberti Calandrina (Clusone, 8 novembre 1945) è un arcivescovo cattolico e missionario italiano, dal 22 aprile 2022 arcivescovo emerito di Santa Cruz de la Sierra.
Sergio Alfredo Gualberti Calandrina è nato a Clusone da Giovanni Gualberti e Maria Calandrina. Ha due fratelli: Modesto, sposato, e Giusy, consacrata.[1]
Ha compiuto gli studi per il sacerdozio nel seminario vescovile Giovanni XXIII a Bergamo.[1]
Il 26 giugno 1971 è stato ordinato presbitero per la diocesi di Bergamo da monsignor Clemente Gaddi. In seguito è stato cappellano degli emigranti italiani nella città di Neuchâtel, in Svizzera dal 1971 al 1979.[1]
Nel novembre del 1979 è stato inviato in Bolivia come missionario fidei donum. Ha prestato servizio come vicario parrocchiale della parrocchia del Salvatore a La Paz dal 1979 al 1981 e parroco della stessa dal 1981 al 1987. Nel 1985 è stato nominato assessore del consiglio nazionale dei laici. Nel 1987 è divenuto assessore nazionale delle comunità ecclesiali di base e collaboratore pastorale nella parrocchia di Nostra Signora di Copacabana a La Paz. Nell'aprile del 1990 la Conferenza episcopale boliviana lo ha nominato segretario per la pastorale, anche in vista della IV Conferenza episcopale latinoamericana di Santo Domingo. Il 16 marzo 1996 è stato eletto segretario generale aggiunto della Conferenza episcopale. È stato anche professore di Sacra Scrittura presso il seminario maggiore "San Geronimo" di La Paz.[1]
Il 6 maggio 1999 papa Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo ausiliare di Santa Cruz de la Sierra e titolare di Arsacal. Ha ricevuto l'ordinazione episcopale il 22 luglio successivo nella cattedrale di San Lorenzo a Santa Cruz de la Sierra dall'arcivescovo metropolita di Santa Cruz de la Sierra Julio Terrazas Sandoval, co-consacranti l'arcivescovo Rino Passigato, nunzio apostolico in Bolivia, e il vescovo di Bergamo Roberto Amadei.[1]
Ha prestato servizio come funzionario per la pastorale arcidiocesana, capo dell'area di comunione ecclesiale, responsabile dei vicariati San Pedro e San Pablo della città e Santiago Apostolo e Beato Giovanni XXIII e presidente del tribunale ecclesiastico.[1]
Nel novembre del 2008 ha compiuto la visita ad limina.
Il 28 settembre 2011 papa Benedetto XVI lo ha nominato arcivescovo coadiutore di Santa Cruz de la Sierra.[2][3][4] Il 25 maggio 2013 è succeduto alla medesima sede.[1][5][6][7]
Nel settembre del 2017 ha compiuto una seconda visita ad limina.
In seno alla Conferenza episcopale boliviana è stato presidente della commissione per le missioni, l'ecumenismo e le culture per due mandati; presidente dell'area evangelizzazione per due mandati e responsabile della sezione per la comunicazione.[1]
In seno al Consiglio episcopale latinoamericano è stato capo della sezione per le parrocchie, le comunità ecclesiali di base e le piccole comunità. È stato anche delegato dell'episcopato boliviano alla V conferenza episcopale latinoamericana che ha avuto luogo ad Aparecida dal 13 al 31 maggio 2007.[1]
Ha partecipato all'assemblea speciale per la regione panamazzonica del Sinodo dei vescovi che ha avuto luogo nella Città del Vaticano dal 6 al 27 ottobre 2019 sul tema "Amazzonia: nuovi cammini per la Chiesa e per una ecologia integrale".[8][9] Ha fatto parte della commissione che ha redatto il documento finale dell'assemblea.[10][11]
Il 22 aprile 2022 papa Francesco ha accolto la sua rinuncia, presentata per raggiunti limiti di età, al governo pastorale dell'arcidiocesi di Santa Cruz de la Sierra;[12] gli è succeduto René Leigue Cesari, fino ad allora vescovo ausiliare della medesima sede. È rimasto amministratore apostolico fino al 23 giugno.
La genealogia episcopale è: